Re: Autodifesa & crescita interiore: le Arti Marziali?

Inviato da  noreprez il 6/12/2006 10:01:39
Due cose: come avrete notato, la differenza tra uno "sport da combattimento" e una "arte marziale" potrà non risultare così evidente da parte di un neofita ma per un esperto sì. Nel K1 o nell'ultimate fight gli atleti allenano poche tecniche, ripetitive ma efficaci.Allo stesso modo dobbiamo essere sinceri e vedere i fisici di questi ultimi. Sono spessissime volte grandi e grossi con una muscolatura dal punto di vista fisiologico eccezionale..ma il problema è proprio questo, in combattimento da ring, in questi sport da combattimento, manca la strategia. Ci si tira delle mazzate brutali e quello più prestante vince.L'arte marziale nel suo insieme sviluppa un lavoro più complesso, più fine. Tutto questo rifulgeva nell'arte della spada, dove le tecniche,sviluppatesi in grande maggioranza nell'epoca Edo (età di relativa calma sotto l'aspetto delle guerre feudali). Dal IX al XV secolo quando le guerre insanguinavano il giappone, l'arte era molto limitata e si studiavano tecniche che potevano avere una valenza di efficacia immediata.La spada aveva forma lineare perchè influenzata dai maestri cinesi e i colpi venivano portati perlopiù in modo tale da rompere l'armatura del tuo opponente.
La forma della spada si andava a modificare poi, perchè stando a cavallo, si potevano menare fendenti molto meglio con un arma curva.
Con la pace susseguente, i maestri avevano l'occasione di provare le loro tecniche in allenamente o tramite le sfide che spesso si combattevano tra i samurai. Come dicevo, in tempo di pace, l'armatura non si indossava e lo studio delle tecniche, non più improntato sull'efficacia poteva rivolgersi nella ricerca della precisione e della finezza. Viene anche studiato il concetto cognitivo e percettivo attraverso il lavoro del qi.

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