Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Marco M il 24/5/2007 22:29:55
Dal totale silenzio dei media non si direbbe, ma il processo prosegue.


Quei manganelli al contrario nella mattanza della Diaz
Dal processo per il blitz un nuovo particolare che ne conferma la ferocia
E il funzionario in aula fa scena muta



Le tracce di sangue sulle impugnature dei manganelli degli agenti che fecero irruzione alla Diaz - rilevate dai carabinieri del Ris di Parma - sono una prova ulteriore di quanto vergognosa fu quell'operazione di polizia. Gli uomini della «celere», agli ordini di Vincenzo Canterini li impugnavano al contrario per fare ancora più male.

Vale la pena di ricordare che i 93 no-global all'interno della Diaz li accolsero a braccia alzate gridando: «Pace». E che oltre sessanta di loro finirono inevitabilmente all'ospedale per le botte ricevute. Cinque in prognosi riservata. La circostanza, una nuova pagina nera per la Polizia di Stato durante il G8 genovese, è emersa ieri nel corso di un´udienza per l´assalto all'istituto scolastico di via Cesare Battisti.

In aula ha lasciato perplessi anche la decisione del funzionario Vincenzo Murgolo, che chiamato a testimoniare ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una sconcertante scena muta. Murgolo ha potuto evitare l´interrogatorio perché a suo tempo era stato indagato insieme agli altri 29 imputati. Eppure, solo due settimane fa l´ex questore del capoluogo ligure, Francesco Colucci, aveva sostenuto a sorpresa che Murgolo quella notte di luglio era il coordinatore dell'irruzione. Ma come: il questore all'improvviso lo tira in ballo e lui decide di starsene zitto? Domanda purtroppo senza risposta.

Ha invece replicato ad Heidi Giuliani il capo della polizia, Gianni De Gennaro. La parlamentare, e madre di Carlo, aveva denunciato un problema di mancata formazione democratica, «visto il lungo elenco di rappresentanti delle forze dell'ordine indagati e condannati».
De Gennaro ha ribattuto: «I poliziotti assolti sono molti. Credo che le assoluzioni siano di gran lunga superiori alle condanne. Ma io le fornirò tutti i dati. Se lo desidera sono su questo a sua completa disposizione».

A proposito di assoluzioni, e tanto per capire che aria tirava allora, è giusto segnalare quella di un manifestante cagliaritano, Pietro U., assistito dall'avvocato Emanuele Tambuscio. Due poliziotti lo avevano arrestato in piazza Tommaseo, poco prima della morte di Carlo Giuliani, sostenendo che aveva lanciato pietre e resistito alla cattura. Tesi confutata in aula.

E però Pietro U. ebbe una costola fratturata dai poliziotti, sbugiardati da una serie di fotografie. In compenso, il manifestante ha raccontato che gli sequestrarono la videocamere con cui filmava gli scontri, e tre videocassette. Materiale che non gli è mai più stato restituito.

Massimo Calandri, Repubblica Genova

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