Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Piero79 il 30/7/2006 0:23:45
Citazione:
orsu'. una ricostruzione e' una ricostruzione e deve essere completa. mica mi devo recuperare il video di Fede per complementare il video


peccato che senza questa e altre ricostruzioni di "controinformazione" ci saremmo dovuti contentare di quella di Fede e company: "il povero, giovane e indifeso soldato di leva Mario Placanica, assalito da una banda di delinquenti no-global, sparava in aria due colpi di cui uno, accidentalmente deviato da un calcinaccio scagliato da uno dei suddetti delinquenti, andava a finire sul volto di Carlo Giuliani"


Citazione:
queste robe non piacciono nemmeno a me, come ho gia' detto.
anche se continuo a non spiegarmi il senso di quel colpo col sasso alla testa.


Forse per inscenare la pagliacciata del vicequestore Lauro? ma forse neanche questo basta...


Quando Carlo Giuliani viene colpito in fronte non è morto, non ancora. Alla prima persona tra i soccorritori che gli sente il polso, una volontaria del GSF, pare di sentire flebili battiti del cuore, appena percettibili. La stessa autopsia ufficiale parla di "morte del soggetto nel lasso di tempo di alcuni minuti,...." e il sasso è stimabile si sposti tra il secondo e terzo minuto dopo lo sparo.
In ogni caso chi produce la ferita non è al corrente delle condizioni reali di Carlo, non può sapere se sia vivo o morto.
Perchè invece di soccorrerlo gli spaccano la testa?
Che motivazioni supplementari dovevano avere per compiere un atto tanto orribile?
Nessuno evidentemente lo ha ordinato. Non si obbedisce ad un ordine del genere in presenza di testimoni.
E non ci poteva essere un *piano* perchè un minuto e qualche secondo (tempo tra lo sparo e la riconquista della piazza) non sono sufficenti per ideare una azione complessa, comunicare con i sottoposti e mandarla in esecuzione con personale misto e un pò sbandato, pensando di farla franca. C'è un limite anche alla fesseria.
No.
Avvengono fatti semplici in P.zza Alimonda, fatti personali e primordiali, che riguardano se stessi, nella reazione ai quali si mette se stessi. Non è un ordine eseguito, è rabbia privata. Una rabbia che tracima e fa perdere la testa, e non vale la logica a spiegarla perchè viene molto prima della logica. Non solo l'onore ferito del reparto militare messo in fuga a sassate da un gruppo di ragazzi, non solo un odio antropologico e un rancore covato da tempo, teso come un arco da mesi di addestramento inutile alla prova dei fatti, e inutile in un modo umiliante. Non basta.
Per spaccare la testa ad un moribondo servono motivazioni in più. Serve un odio personale, privato, che dissolva i limiti del pensabile e porti a compiere una cosa talmente scellerata da non poter essere gestita. Da DOVER essere taciuta.
Talmente abbietta da dover essere coperta con una archiviazione sgangherata che cozza contro tutte le leggi della fisica, della logica e della decenza.
Non per difendere un sottufficiale o un ufficiale, ma per la ragion di stato.
Per non essere travolti, tutti loro, da un uragano di indignazione e di rabbia...

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