Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?

Inviato da  Refosco il 22/7/2006 22:50:27
scusate tutti se mi inserisco a questo punto della discussione... sinceramente non sono stato a rileggere tutti i post ma ho dato un'occhiata solo agli ultimi, dai quali ho individuato una contrapposizione tra il pensiero di bandit ed altri.

mi rendo conto di dire una grossa banalità, ma è un modo diverso di vedere la vita.
difficilmente troverete un punto di incontro.
non è una questione che si può spiegare e/o cercare di capire.
anche con tutta la buona volontà.

Citazione:
bandit: capito ? colpevoli quasi nessuno, puniti ancora meno.

anche se adesso faccio molta fatica a digerire il pensiero di bandit, non posso nascondere il fatto che questo tipo di pensiero era anche il mio, fino a non molto tempo fa.

sicuramente all'indomani dei fatti di Genova, quando mi sono ritrovato a commentare (dalle mie vacanze, insieme ad alcuni amici, spaparanzato sulla sdraio mentre sorseggiavo una bibita e leggevo il giornale) i fatti, così come trapelavano nell'immediatezza, e, ovviamente, i nostri commenti erano un coro di banali e superficiali stupidaggini (scusa bandit, senza offesa) ovviamente in difesa della polizia, di sdegno per come era stata distrutta la città, di riprovazione nei confronti dei manifestanti, black or white che fossero.

all'epoca non sapevo neanche cosa fosse "la globalizzazione".

pochi mesi prima era passato davanti al mio ufficio un corteo di "no-global", (come sempre accade in queste occasioni ci si ferma alcuni minuti e si guarda dalle finestre) e mi ricordo di aver commentato "ma guarda sta gente... andassero a lavorare!"...

non mi rendevo conto, non riuscivo a capire, che quella gente stava li, a Genova, dove era arrivata magari sobbarcandosi un viaggio più o meno lungo, magari impegnando i propri giorni di vacanza, a combattere anche per me, che invece in vacanza ci stavo, bello comodo al fresco.
era andata a dimostrare, non importa se più o meno civilmente, a prendersi i lacrimogeni, le manganellate, i calci e quant'altro, anche nel mio interesse, mentre io me la spassavo, ed in più mi permettevo anche di giudicare - negativamente - la loro lotta.

d'altra parte credo che nel mondo sia sempre andata così.
c'è una parte di popolazione che ha vedute più ampie, ed è disposta a combattere (e anche a morire, magari inconsapevolmente, come è stato per Carlo Giuliani - ma di certo io il massimo rischio che ho corso era di scivolare dalla sdraio o prendermi una congestione per la bibita troppo fredda) per un bene comune, e poi c'è il resto della popolazione che in maniera un pò meschina, critica ed è anche quella che per prima beneficia delle eventuali conquiste di quelli che hanno lottato.

per farla breve, un pò come quelli che scioperano (e pagano di tasca propria la lotta) e quelli che non lo fanno, si fanno belli e poi si beccano l'aumento.

scusate l'interferenza.

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