Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  prealbe il 10/4/2007 20:36:05
Credo che nessun “sistema ideale” possa prescindere dalla valutazione più obiettiva possibile, basata sulle esperienze note, delle caratteristiche umane (anche perché “ideale” deve essere per l’uomo; per chi se no?); la questione principale rimane, al di là della democrazia o di altre forme di organizzazione sociale, se si possa prescindere o meno dall’autorità in un contesto umano complesso che si ponga il raggiungimento di fini collettivi. Si può?

Tutta la storia, passata e presente, ci dice di no*, qualcuno dei qui presenti sostiene invece di si. L’opinione è naturalmente rispettabilissima e, a livello di sondaggio statistico, ci si può anche accontentare così. In termini di discussione ragionata invece un po’ meno, perché essa presuppone dati, analisi e argomentazioni pertinenti.

Sulla base di quali dati (non giudizi moralistici!) si sostiene che l’autorità sia un elemento rinunciabile dell’organizzazione sociale? Io non l’ho ancora capito. Se mi sono distratto, per favore mi si ricordi in quali post tali dati siano stati indicati.

Sono dati storici? Sociologici? Psicologici? Sono state fatte ricerche? Esperimenti**? C’è qualcosa che supporti in qualunque modo, al di là della personale preferenza di chi la sposa, tale teoria ottocentesca?

Sono disponibilissimo - seriamente - a modificare il mio punto di vista, ma non sulla base del poco o nulla di concreto che finora è stato detto in contrario; e mi stupisce che alcuni riescano ad essere così granitici, così polemici, su una base tanto esigua (a proposito di “razionalità” dell’essere umano).

Si confonde in continuazione l’autorità con gli attuali rappresentanti dell’autorità, e questi a loro volta con tutti i rappresentanti dell’autorità in ogni luogo ed ogni tempo.

Citando Florizel , potrei dire che il fatto che oggi i rappresentanti dell’autorità che conosciamo siano corrotti, ecc. ecc.
Citazione:
non implica che lo siano, o lo siano stati, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi.

Ecco, ad esempio questa è una cosa che viene invece data assolutamente per scontata (per il “viscerale rifiuto” di cui al primo post del 3D? ), ma temo non sia affatto storicamente dimostrata.

Tra l’altro si continua a distinguere tra chi riveste l’autorità (MALEDETTE ÉLITES!!! ) e le altre persone come se si trattasse di entità ontologicamente diverse (Ce l’ho fatta!!! Ho usato “ontologicamente”!!! Sono fico!!! ). Visto che però si tratta sempre di esseri umani, ne deduco che l’essere umano abbia in sé stesso tali potenzialità negative, che “si esprimono inevitabilmente non appena si ammanta dell’autorità”; mi pare che il concetto sottinteso sia proprio questo. Se invece non c’è l’autorità, stranamente le potenzialità negative è come se non esistessero proprio e, anzi, l’uomo è collaborativo, simpatico, affabile, amichevole, equilibrato, affettuoso, creativo, rispettoso del prossimo; un’ottima persona, nel complesso.

Non è che il ragionamento suoni proprio rigoroso, non è vero?

Oppure è l’organizzazione sociale destrutturata (o la “non organizzazione” sociale?) che impedirebbe a tali aspetti negativi di emergere ed affliggere il resto della comunità? Sarebbe questa la soluzione? Madonna, era così semplice!!! Peccato che non l’abbiamo capito prima: sai quanti millenni ci risparmiavamo? Che fessi, ‘sti antenati. Meno male che poi siamo arrivati noi, che siamo invece decisamente più furbi e smaliziati.


Prealbe (mooooolto perplesso)


* La considerazione di Florizel
Citazione:
Perché dovresti credere che esperienze umane che l’hanno dimostrato (il superamento dell’autorità e del potere nel contesto umano NdR) non si siano verificate, dal momento che le “autorità” hanno manipolato la storia a loro piacimento?

la trovo talmente cavillosa e furbetta da rasentare l’ineffabile. Se questa è un’argomentazione rigorosa allora siamo a cavallo, e possiamo anche chiudere il 3D. Su base analoga si può sostenere tutto e il contrario di tutto, tanto: “Chi ti dice che non...”.
Si dica invece chiaro e tondo che NON SI HA UNO STRACCIO DI DATO ma che si vuole lo stesso avere ragione a tutti i costi, e piantiamola lì.
Ma mi facci il piacere, mi facci.


** Vediamo se indovino cosa mi verrà obiettato su questo punto.

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