Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  nichilista il 27/3/2007 23:42:44
pure io arranco nella comprensione.
per provare a vedere se ho inteso qualcosa, riuscendo magari utile persino a qualcuno cerco di fare una perifrasi dell'ultimo post di prealbe #30( che se non sbaglio ci sta psicanalizzando via internet ) sul concetto che lega la formazione di una scala di valori e la differenziazione(verticale) tra individui con il potere, prendendo spunto da un mio vecchio post a tal riguardo ( cazzo mi sto autocitando e mi fa schifo l'idea)


il Potere non è altro che la libertà nella sua forma infinita. quando appunto non esistono vincoli anche minimi ad essa. almeno in particolari contesti.

esso si esprime quando esiste una differenza di potenziale tra A e B.sotto questo punto di vista esso non apprtiene solo a tutto al genere umano, o solo ad alcune categorie di esso("i malvagi"), ma è connaturato a tutto il creato.
perchè il potere non esista bisognerebbe eliminare questo iato, questo scalino.traduzione bisognerebbe divenire tutti uguali.
ma ciò è impossibile, perchè anche per condizioni naturali o per limitazioni esogene ( vedi mancanza di informazione, nascita favorevole, casualità ecc...) ciò ci è precluso. e direi fortunatamente.
anche la creatività , in quanto liberazione dai limiti del convenzionale è potere. quindi capacità di elevarsi dalla massa. ma ciò non gli fa acquisire alcun connotato etico positivo o negativo.
quindi, il potere esiste e basta. e ha come conseguenza la formazione di elitte che lo concentrano in se (per merito o fortuna appunto).
come questo venga usato è un altro discorso sempre interessante



è corretto professore ?

p.s. non sono un grosso amante delle aule universitarie sa dotto'? e nemmeno dei lettini di plastichina negli studi

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=3291&post_id=83604