1 FEBBRAIO 2003 Shuttle COLUMBIA DOWN

Inviato da  nickwest il 5/6/2006 1:06:30
Ricordate il disastro dello Shuttle Columbia nel febbraio 2003 ?

http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_dello_Space_Shuttle_Columbia

Columbia, tragedia annunciata?

Superficialità? Usura accidentale di qualche parte meccanica? La Nasa nel mirino e con lei l'amministrazione Bush. Parlano sui quotidiani americani numerosi tecnici dell'ente spaziale statunitense ed emergono aspetti nuovi sulla fragilità di un programma spaziale con numerose falle


L'America si chiede se la tragedia dello Shuttle Columbia non potesse essere evitata e se la Nasa abbia veramente fatto tutto il possibile per la sicurezza dei voli spaziali. Il dibattito, che è stato originato ieri da una serie di rivelazioni su allarmi lanciati da ex tecnici della Nasa, occupa le prime pagine di molti dei giornali in tutto il mondo.

Il New York Times racconta che la Nasa destituì i membri dell'organizzazione che dà indicazioni sulla sicurezza dei voli spaziali, l'Aerospace Safety Advisory Panel, che avevano lanciato un allarme sull'erosione della sicurezza nel programma spaziale.

Cinque dei membri e due consulenti dell'organismo furono cacciati e sostituiti con tecnici "più giovani e più preparati", spiega il quotidiano newyorkese. Un sesto componente della commissione, l'ammiraglio Bernard M. Kauderer, si dimise molto contrariato. "Dicevamo come stavano le cose ed eravamo in disaccordo con alcune delle azioni dell'agenzia", ha detto Seymour C. Himmel, uno dei membri della commissione destituito.

La denuncia dei tecnici è che, sostanzialmente, la Nasa aveva sviluppato una forma di miopia istituzionale nei confronti degli allarmi sulla sicurezza, dei consigli e delle osservazioni della commissione, spiega il Nyt. La sicurezza, come riferisce il più recente dei rapporti dell'Aerospace Safety Advisory Panel, "si era deteriorata". I bilanci della Nasa si erano ristretti, spiegano ancora gli advisor, e le strategie di sicurezza erano limitate al breve termine.

Ad aprile scorso ci fu un'allarmata relazione al Congresso del presidente del Aerospace Safety Advisory Panel, Richard D. Blomberg, che disse: "Tutti i miei istinti suggerisciono che l'attuale approccio sta seminando le sementi del futuro pericolo". E continuò, affermando che la sua preoccupazione era "non per il volo attuale o per il prossimo o forse per quello dopo, ma che una delle basi della sua preoccupazione era che "nessuno potrà sapere per certo quando il margine della sicurezza sarà troppo eroso".

Il Washington Post, invece, punta il dito sulla privatizzazione del programma Shuttle. Secondo il quotidiano statunitense, l'inizio del declino della sicurezza sugli Shuttle iniziò al principio degli anni '90, quando il governo, di fronte all'aumento dei costi del programma spaziale, decise di trasformare quella che era un'impresa quasi del tutto statale in cui i fondi andavano per il 90 per cento a contrattisti privati, che operano sotto la supervisione di poche centinaia di dipendenti pubblici full-time.

Nello stesso tempo, questa politica di risparmio, spiega il Washington Post, non coincise con una diminuzione dei lanci. Lo stesso direttore del consorzio privato che gestisce metà del bilancio del programma shuttle, dice il WP, aveva previsto che dietro l'angolo si nascondevano seri pericoli. "Sono più pessimista oggi di quanto non lo sia mai stato negli ultimi 17 anni", disse Michael J. McCulley al Senato il 6 settembre 2001. "Il ghiaccio - aggiunse - si sta facendo più sottile sotto i nostri piedi mentre noi ci muoviamo nel mezzo di questo lago".

In quel momento c'era stato un incremento nei fondi della Nasa di 100 milioni di dollari, che però erano stati utilizzati per assumere centinaia di nuovi addetti. Molte riparazioni necessarie per incrementare la sicurezza degli equipaggi, invece, come la modifica dei sensori d'emergenza interni e lo spostamento di un'unità d'energia interna pericolosa, furono rimandati all'amministrazione Usa, perché troppo costosi.

Il cuore del concetto dello Shuttle, secondo il WP, è che una nave spaziale riutilizzabile costa meno di altri mezzi per andare nello spazio. Ma questa idea, secondo il quotidiano, non si è mai completamente realizzata e, per ottenere un rapporto costo-efficienza tale da rendere competitivo lo shuttle, bisognerebbe realizzare tra i 20 e i 50 lanci all'anno.

Il massimo raggiunto finora sono i 9 lanci 1985, un anno prima che vi fosse l'incidente del Challenger. Per cercare di trovare fondi per il programma, l'allora presidente Bill Clinton, nel 1996, privatizzò una gran parte del programma, riuscendo ad abbattere i costi per volo da 600 milioni di dollari a 400 milioni di dollari. A costo, però, di un ridimensionamento di un quarto della forza lavoro dei contrattisti esterni e dei dipendenti statali.

L'attuale presidente George W. Bush non ha cambiato linea rispetto al suo predecessore e, un anno fa, ha prospettato "l'intero trasferimento della proprietà delle operazioni dello shuttle e, possibilmente, si parte delle infrastrutture a un'entità privata".

Una critica alla parte privatizzata del programma era venuta solo quattro giorni fa, poco prima dell'incidente, dal General Accounting Office (Geo), un organismo investigativo del Congresso, che accusava, secondo quanto riferito dal britannico Times, i contrattisti privati di essere "deboli" e "debilitanti".

Nel 2000 lo stesso Geo, in un rapporto, scrisse che le riduzioni di personale stavano "mettendo a rischio la capacità della Nasa di supportare in maniera sicura il tasso di voli previsti per lo shuttle". Il principale contrattista privato della Nasa, spiega il Times, è un consorzio composto da Boeing e Lokheed Martin.

La Boeing, in particolare, produce circa il 4 per cento del suo business dalle commesse della Nasa relative allo shuttle e alla Stazione spaziale internazionale, per un totale di circa 6 miliardi di dollari.

In ogni caso, i trasferimenti all'agenzia spaziale e per le agenzie connesse con i programmi spaziali sono stati tagliati solo lo scorso anno, spiega il Guardian, di un miliardo di dollari a fronte di una crescita degli stanziamenti per la difesa, che sono aumentati di 600 milioni di dollari.

James Garcia, un tecnico della Nasa in pensione, ha detto al Guardian che i tagli al bilancio degli ultimi dieci anni hanno prodotto l'eliminazione di una serie di controlli relativi alla sicurezza durante la preparazione ai lanci. "I dirigenti dicono: 'E' più sicuro che mai. La sicurezza è la prima cosa'. Tutte parole facili a dirsi", ha commentato con amarezza Garcia.

L'Observer ha raccontato ieri la storia di Don Nelson, un tecnico che ha lavorato per 36 anni nella Nasa e che la scorsa estate aveva scritto un'accorata lettera al presidente George W. Bush sulla sicurezza degli shuttle.

In quella lettera elencava un'impressionante serie di problemi che avevano afflitto i lanci precedenti delle navette spaziali e chiedeva, secondo quanto riportato dal Times, di evitare "un catastrofico incidente dello shuttle". Nessuno lo ascoltò.




(Pubblicato il 03 febbraio 2003)
(Aggiornato il 03 febbraio 2003 alle ore 19:34)

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