Re: Il M5S incontra Julian Assange

Inviato da  Calvero il 7/12/2013 9:42:59
Citazione:

Red_Knight ha scritto:
Eh? Frena Calvé, frena di brutto
Non ho accusato e/o dato del paranoico proprio a nessuno, ne ho solo dato la definizione perché Sertes considerava contraddittorio l'aggettivo "paranoico" con quello di "semplicistico".


edit, correzioni importanti 09:50

Ho "frenato" ... infatti. Asserendo che Te eri solo un pretesto, stavo già a indicare che ho portato la questione su di un altro piano. Un piano che però se si prendono le scale, è in comunicazione col tuo e quello di Sertes. Non sono divisi.

Intanto avevo voglia di ritornare un po' al mio Calverese più classico, che definirmi criptico non è corretto.

Comunque.

Sto dicendo che la paranoia è contemplabile solo in un mondo sano (posizione per me irremovibile quanto profonda) e il nostro non lo è. Il problema, ora, sarebbe capire cosa significhi sano, e certo non lo intendo [sano] quel mondo che viva in pace, dove non esistano prevaricazioni del Potere, assolutamente no: - le versioni pseudo idilliache o anche semplicemente di pace, secondo me vanno oltre l'utopia stessa. Figurarsi.

Il punto, probabilmente, è che tutti non ci si renda mai bene conto di come le posizioni particolareggiate sulle definizioni, comunque andranno a definire la realtà in modo irrazionale, cioè naturale.

Quindi, con intento polemico ma non provocatorio, continuo a sostenermi e a sostenere la posizione di Sertes, quella a monte intendo, su Assange...

... poiché tali discese nello specifico del linguaggio, comunque vogliono circoscrivere un problema che in realtà sarebbe contraddittorio credere di poterlo circoscrivere. La questione in sé, quella del Gatekeeper, inserita in un mondo che viaggia alla velocità della luce dove le battaglie sull'informazione sono un magma in movimento, che come un BLOB assorbono, sputano, inglobano, respingono o respingono in parte ...

.. a questi livelli e per questioni di tragicità gargantuesche, non c'è possibilità di scinderla neanche in una disinformazione diretta o indiretta; comunque giunti ai vertici della visibilità politica e di influenza mediatica, ogni passo deve fare i conti con i nodi cruciali che reggono le illusioni, le quali a loro volta garantiscono a lungo termine consenso o disapprovazione alla società di massa. Non esiste la buona fede, intesa come alibi, sugli inganni: - a quei livelli TUTTI sanno.

Per fare un esempio banale, dare del Gatekeeper a Spielberg potrebbe essere un fuori misura, questo perché anche se il noto regista è assoldato dalla propaganda, e di brutto anche, comunque il suo Status per l'immaginario comune non è quello di colui che rivela i segreti.


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Per quanto concerne il discorso della critica che non hai notato, anche la mia era alle idee e non su di Te. Quindi ho portato il discorso a un piano filosofico anche se il termine non è corretto e riguarderebbe meglio la psicologia e/o l'antropologia.

Quando te parli di ignoranza di qualcuno, connessa alla pretenziosità di ragionamenti che non possono cogliere certe altezze, io faccio notare che anche questo è un linguaggio che non riguarda il mondo lì fuori e che quello che avviene qui dentro, su LC, è solo un mero "Divertissement" ...

... che come ho scritto:

Quando sai di che pasta è fatto l'uomo, è come avere il famoso "punto d'appoggio" e con una leva, sollevare il mondo intero.

Non serve sapere di geopolitica per muovere filosofie d'azione o di pensiero, per rivelare, denunciare e/o attaccare i dispotismi e le ingiustizie. Siano essi intenti che mirano in alto, sia che mirino ad altezza di "comune mortale".

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