Re: iPhone mon amour

Inviato da  DrHouse il 11/10/2012 17:27:39
Citazione:

Red_Knight ha scritto:
Al giorno d'oggi, una persona con un generico smartphone, un oggettino di pochi grammi che sta in tasca, ha accesso a tutto lo scibile umano e a miliardi di ore di intrattenimento audiovisivo, ludico e letterario e può comunicare con una frazione rilevante del pianeta. Tolti i bisogni primari, un iPhone da solo potrebbe sostituire ogni altra necessità materiale.

Come al solito, molto acute le tue analisi, Red.
Solo una domanda. Sei sicuro che il motivo per cui fanno la fila sia avere accesso a tutto lo scibile umano? Se l'interesse fosse quello, potrebbero tranquillamente ottenere tutte le informazioni di cui hanno bisogno da casa, dal loro tradizionale PC o da un portatile da 300 Euro. È vero che potenzialmente un iPhone permette di avere tutte le informazioni a portata di mano. È però tutto da dimostrare che questa sia la vera causa per cui molti fanno la fila per essere i primi ad averlo.

Trovo corretto il tuo approccio contro l'antimodernismo di maniera (mi riallaccio a un vecchio thread in cui criticasti Massimo Fini). Resta però evidente, almeno per me, che le file per l'iPhone 5 sono da ricondurre essenzialmente a un fenomeno che va addirittura oltre la "moda". Comprare l'iPhone per essere alla moda è una spiegazione che poteva convincermi fino a qualche anno fa, quando Apple fu indubbiamente pioniera nel settore degli smartphone. Fare la fila oggi per qualcosa che costa mediamente 200 Euro in più della concorrenza offrendo una qualità inferiore, oltre ad essere sostanzialmente un restyling del 4s, si spiega, secondo me, più con un'esigenza quasi religiosa di appartere a un qualcosa, di sentirsi parte di una famiglia in cui si condividono certi valori che con una semplice esigenza di moda. A tal proposito, è utile ogni tanto fare una capatina in qualche blog specializzato sulle ultime novità in materia di smartphone. L'impressione che io ricavo quando leggo certi commenti di utenti Apple è la stessa che percepisco quando sento parlare i membri di una setta. La "casa" (Apple) di cui parlano ha i tratti della "casa" religiosa che un tempo accoglieva i fedeli e in cui essi si riconoscevano, sentendosi in essa protetti come in un porto sicuro. La casa è sinonimo di serietà, fedeltà, protezione. La casa non ti abbandona, non ti tradisce. Se entri nella casa, anche tu sei parte di qualcosa.

Il che mi conferma un pensiero che io ho da tempo: espulsa dalla porta, la religione rientra dalla finestra.

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