Re: Che peccato: una De Andre' all’Isola dei Famosi.

Inviato da  eris il 25/2/2011 16:01:24
Il piacere di una discussion splendida. Grazie Flo, grazie Calvero, grazie Ribelle. Così, lo volevo dire :)

@flo

Citazione:
Qui si va sul pesante. Non resta che internet per verificare quanto alto sia il rischio di venire fagocitati da un sistema di cose. Finora internet, compreso FB, hanno conservato un ambito di libertà d’azione e di pensiero tale da permettere a migliaia di individui di organizzarsi, il problema resta lo stesso: PER cosa?
E soprattutto: senza questo mezzo, evidentemente NON gestito da chi ne usufruisce, gli individui sarebbero ancora in grado di aggregarsi?


Internet non ha amplificato nient'altro ciò che era già nella società? Non è mai facile capire la causa e l'effetto. E la tv che ha prima creato e poi assorbito l'esistente, o vice versa?

In ogni caso, non credo internet conceda libertà di azione, sembra piuttosto illusione. Basti pensare ad alcuni fatti che diventano realtà solo se diventano tv o quotidiano, ma anche peggio. Internet è il limite, il guardiano dell'estremismo, se volete, oltre il quale scatta la perquisizione istituzionale, l'arresto polizesco.

In tutto ciò si inquadra proprio il discorso aperto da Ribelle. La De Andrè, anche ella figlia dei suoi tempi, tutti siamo figli del nostro tempo. Ma...

"Lottavano così come si gioca
i cuccioli del maggio era normale
loro avevano il tempo anche per la galera
ad aspettarli fuori rimaneva
la stessa rabbia la stessa primavera...”

@Calvero

Citazione:
tornando al discorso di Facebook... trovo i pesi della bilancia ormai notevolmente spostati da una parte ed è da questo concetto che rimane in me ferma l'idea di come soltanto le azioni quotidiane, la disobbedienza, e i boicottaggi possano creare un cedimento strutturale del teatrino sia economico e sia del teatrino televisivo. Cioè la strada più difficile. Poiché non galvanizza. E la lotta quella vera, è lenta e meritocratica solo alle lunghe distanze.


Ciò che più mi rende scettico è il fatto che facebook ed internet in generale siano oramai visti dal sistema di potere come l'arma del futuro per la democrazia. L'intento, come detto sopra, è proprio quello di controllare il dissenso, permettere ma regolare, come ogni fatto democratico. Sarà che vedo nero, ma se facebook è specchio di chi incontro in strada o nei bar, o nei posti di lavoro, allora io non ci vedo speranza. Non perché la società sia merda, ma perché internet è stato per me la più grande delusione della mia vita politica, diciamo così. E' stato il dilagare di tutto il peggio che c'è in noi, l'amplificare della distruzione di ogni principio di rispetto vero il prossimo. Quel passo in più che ha permesso alla democrazia più democrazia, e qui inteso in senso dispreggiativo. Nel quale ognuno può dire la sua, concetto abbracciato dall'intellighenzia progressista sovrastrutturale, proprio al fine di creare più entropia, più caos, più bordello, in gergo.

Un'ultima nota. Avevo visto Cristiano De Andrè a Napoli, mi aveva fatto davvero una bella impressione. Non sembrava affatto chi poteva tirarsela perché figlio di. Bella voce e grandi interpretazioni delle canzoni del padre.

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