Red_Knight ha scritto:
Condivido in toto. Io stesso dicevo:
...non è affatto semplice riconoscere l'influenza dei fattori non razionali quando siamo ancora "nella fase dei postulati", perché in realtà i postulati non sono purtroppo una "scelta libera", ma "capitano" casualmente alle persone dipendentemente dalle idee con cui vengono a contatto, principalmente ma non solo nell'infanzia e nell'adolescenza. Il Razionalismo stesso, naturalmente, non fa eccezione rispetto alle altre idee
In altre parole, non possiamo scegliere i nostri presupposti "filosofici" o le nostre motivazioni esistenziali. Non possiamo scegliere nemmeno la nostra lingua madre, né i nostri pregiudizi, le nostre paure, i nostri gusti, i nostri errori ricorrenti, le nostre manie o le nostre superstizioni, e così via. Il "substrato inconscio/emozionale/irrazionale" è imprevedibile e massimamente dipendente, specialmente nella parte "cristallizzata" nel nostro profondo, dall'ambiente e dall'influenza altrui. Si potrebbe dire che veniamo quasi riempiti di idee e pensieri vari ed eventuali. Anche il razionalismo, come dici tu, ha la stessa identica base.
È già qualcosa che ce ne siamo resi conto. A me però non sta bene; o meglio, ora che ci faccio caso, non posso fare a meno di pensare quante di queste cose irrazionali sono totalmente immotivate e superflue. È come se frugassi in un guardaroba e gettassi via tutto quello che non mi appartiene:
- il pregiudizio contro i negri? E come c'è finito qui? Perché dovrei nutrire avversione verso qualcuno perché ha la pelle scura? Fammi pensare... no, non c'è motivo, mi è solo stato inculcato dai miei genitori razzisti. Scartato. E qui che c'è? Uh, la mia soggezione verso i potenti! Nah, via anche questa...
Se trovo qualcosa di razionalmente valido o di innocuo lo lascio. Altrimenti no. E questo processo lo si effettua anche su cognizioni e ragionamenti nuovi.
Per questo definivo prima il razionalismo "un postulato autocosciente".
Alla fine di tutto questo si rimarrà nudi col proprio razionalismo e i propri istinti naturali, con tutti i vantaggi che ne derivano (e che saranno chiari più avanti). Ora abbiamo un punto di partenza e una meta; il tragitto andrà studiato accuratamente, ma il verso di percorrenza è perfettamente chiaro.
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