Re: i vicini di casa

Inviato da  redna il 24/5/2010 10:56:03
Citazione:
Dopo che sei riuscito a dimostrare che Israele con i suoi 31 aerei civili era superiore all'aviazione araba con i suoi 70-75 aerei da combattimento, sono davvero curioso di vedere cosa ti scappa fuori quando parli di carri armati, autoblindo e cannoni.


i voli spazio-tempo continuano a suon di lenzuolate.....

intanto....



Guardian: "Israele ha l'atomica e nel 1975 la offrì al Sudafrica"


Citati documenti firmati dall’attuale presidente israeliano Shimon Peres e dal ministro della Difesa sudafricano PW Botha



In pieno apartheid, nel 1975, Israele cercò di vendere al Sudafrica le sue testate nucleari. È quanto scrive il quotidiano britannico The Guardian in un articolo pubblicato in prima pagina e definito «esclusivo», in cui vengono citati, a tal proposito, documenti firmati dall’attuale presidente israeliano Shimon Peres e dal ministro della Difesa sudafricano PW Botha. Secondo quanto riferisce il giornale, si tratta del primo documento che attesti effettivamente il possesso di armi atomiche da parte di Israele.

Il testo a cui si riferisce il quotidiano britannico, che è stato declassificato in Sudafrica, rappresenta di fatto il resoconto di una serie di incontri tra alti responsabili dei due paesi, cominciati il 31 marzo 1975: nel loro primo colloquio, i funzionari dello stato ebraico «offrirono formalmente di vendere al Sudafrica alcuni dei missili di Gerico con capacità nucleare, facenti parte del proprio arsenale», nome in codice Chalet. Poco più di due mesi dopo, il 4 giugno, Botha e Shimon Peres si incontrarono a Zurigo. «Il ministro Botha espresse interessamento per un numero limitato di Chalet» e l’allora ministro Peres diede la sua disponibilità a trattare offrendone in «tre taglie differenti».

Il documento, che gli israeliani avrebbero voluto non fosse declassificato, è stato scoperto da uno studioso americano, Sasha Polakow-Suransky, durante una sua ricerca sulle relazioni tra Israele e Sudafrica in vista della pubblicazione del libro «L’alleanza non dichiarata: l’alleanza segreta di Israele con il Sudafrica dell’Apartheid».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201005articoli/55309girata.asp

sarà il caso di continuare questa patetica disquisizione su quanti aerei avevano gli arabi e quanti i sionisti all'incirca 60 anni fa o invece cominiciare un SERIO ragionamento sui fatti di OGGI e sulla situazione della palestina in QUESTO MOMENTO?


Citazione:
Non darti troppe arie Pispax, non sei così speciale da poter indicare agli altri il sentiero della “Vera Ricerca della Verità”, con più probabilità sei solo un riottoso che non vuole ammettere di essersi sbagliato.

... più che la ricerca della verità pare si voglia fare un insabbiamento camuffato da continui rimandi storici per non voler tener in considerazione la cosa più ovvia: i territori occupati da israele sono illegati e tali rimangono o, detta in altra maniera, i territori devono essere restituiti.

EDIT

Citazione:
4) sai spiegarmi con parole tue perché Israele, pur con tutta la sua scandalosa superiorità militare e tutta la sua voglia di “finire il lavoro”, offrì la pace circa sette mesi prima del primo armistizio?

devi sempre spiegare come mai l'ONU diede un territorio ai sionisti quando gli arabi non erano d'accordo e questo lo hanno detto allora come lo dicono tutt'oggi.
Poi di tutte le paci offerte non interessa una pippa quando la guerra fu fatta perchè i sionisti vollero gerusalemme a tutti i costi. Lo sai spiegare in due parole questo?

Citazione:
Ci si scorda sempre infatti di ricordare di quando la West Bank (che viene chiamata così perché re Abdullah proibì di chiamarla Cisgiordania) era al 100% controllata dalla Giordania e allo 0% dai palestinesi. Questa roba è durata ben 19 anni

forse dovresti controllare altre fonti oltre che wiki perchè la Giordania in effetti E' la palestina, ovvero un pezzo di terra palestinese data ad un fantomatico re giordano con tanto di dinastia .... come il trono del pavone dello scià....per dire.
Anche tu CONTINUI a dimenticare o NON sai? ....





La Giordania ha una popolazione di circa 5,9 milioni di abitanti, di cui il 95% è composto da arabi, divisi principalmente in arabi giordani (55% circa della popolazione) e arabi palestinesi (circa il 40%), che arrivarono in Giordania dopo le guerre arabo-israeliane del 1948 e del 1967. Il restante 5% della popolazione è composto principalmente da circassi, armeni, ceceni, dom e curdi. Non è ancora stato stabilito con chiarezza il numero di libanesi arrivati in Giordania durante e dopo la guerra del 2006.

questa la 'dinastia' giordana:

Abd Allāh ibn al-Husain (La Mecca, Febbraio 1882 – Gerusalemme, 20 luglio 1951) è stato Re di Giordania.


Di stirpe hascemita, patriota ed esponente politico arabo di spicco tra le due guerre mondiali, 'Abd Allāh ibn al-Husayn ibn ʿAlī (1883-1951) fu l'uomo-chiave della politica britannica nel Vicino Oriente.
Nacque a Mecca da al-Ḥusayn ibn ʿAlī, Sceriffo di Mecca e animatore nel 1916 della cosiddetta "Rivolta Araba", per diventare quindi, ma per breve periodo, re del Ḥijāz. Essendo discendente del profeta Muhammad (che apparteneva al clan dei Banū Hāshim) la dinastia che lo Sceriffo fondò (e che vide vari suoi figli governare su alcuni Paesi del Vicino Oriente) è chiamata hascemita.
La dinastia ha regnato infatti in Iraq con Faysal, terzogenito dello Sceriffo, e con i suoi discendenti fino al 1958, e con ʿAbd Allāh appunto, dal 1923, come Emiro e, dopo la guerra del 1948 contro Israele, come re di Giordania a partire dal 1949.
ʿAbd Allāh rappresentò Mecca al parlamento turco-ottomano dal 1908 al 1914, e quando gli arabi insorsero contro il dominio ottomano durante il I conflitto mondiale, combatté insieme all'ufficiale britannico Thomas Edward Lawrence (meglio noto come Lawrence d'Arabia) che, insieme a Husayn e a suo figlio Re Faysal I d'Iraq, animò la cosiddetta "guerra nel deserto".
.....
Alla revoca del Mandato britannico nel 1946, la Transgiordania ottenne l'indipendenza e ʿAbd Allāh assunse il titolo di re della Transgiordania ma già nel 1948, alla costituzione dello Stato d'Israele, il sovrano fece partecipare la Legione Araba alle operazioni belliche che un fronte di Stati Arabi confinanti con la Palestina scatenò nel tentativo d'impedire il sorgere dello Stato voluto dal movimento sionista.
La Transgiordania occupò una grossa fetta di territorio palestinese a occidente del fiume Giordano (la cosiddetta Cisgiordania o, secondo la dizione inglese, West Bank). Il regno transgiordanico a questo punto mutò ancora una volta dizione, assumendo quella di Giordania (Regno hascemita del Giordano), anche se ʿAbd Allāh si premurò di avvertire la comunità araba che avrebbe tenuto quella parte di territorio palestinese in "sacro deposito" fintanto che non si fosse costituito uno Stato indipendente della Palestina.
Questo atto fu però visto da alcuni come il primo passo verso la realizzazione del suo sogno politico di dar vita col tempo alla "Grande Siria", costituita dall'unione di Giordania, Palestina, Libano, Siria e Iraq. La sua amicizia con i britannici gli inimicò tuttavia i nazionalisti arabi più intransigenti e quelli palestinesi in particolare, che temevano che quel "sacro deposito" costituisse in realtà una pietra tombale per i loro sogni irredentistici e d'indipendenza.

Nota Bene:
Il regno transgiordanico a questo punto mutò ancora una volta dizione, assumendo quella di Giordania (Regno hascemita del Giordano), anche se ʿAbd Allāh si premurò di avvertire la comunità araba che avrebbe tenuto quella parte di territorio palestinese in "sacro deposito" fintanto che non si fosse costituito uno Stato indipendente della Palestina.

quindi la Giordania è sempre stata favorevolere alla costituzione di uno stato indipendente di Palestina.

e il primo re di Giordania finì assassinato nel 1951:

L'atteggiamento discriminatorio con cui 'Abd Allāh cominciò a trattare i suoi nuovi sudditi palestinesi, favorendo invece i beduini, a lui fedeli, dopo il 1948 gli procurò un odio crescente che sfociò nell'assassinio perpetrato ai suoi danni dal palestinese Muṣṭafā Shukrī ʿUshā. Il re fu abbattuto così il 20 luglio 1951 da tre proiettili che lo colpirono al cranio e al torace, mentre usciva dalla Moschea di Omar di Gerusalemme.

... da un palestinese ....ovviamente

...e tutto questo lo dice wiki!



Ri-EDIT

http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_24/supermercato-coop-conad-agexco-cisgiordania_territori%20occupati_13f5d344-6732-11df-a510-00144f02aabe.shtml


Stop ai prodotti delle colonie israeliane
I supermercati : «Non è boicottaggio»
Sono agrumi e datteri coltivati nei territori occupati.
Le prime catene a farli sparire sono Coop e Conad


MILANO - Spariscono dagli scaffali di Coop e Nordiconad (parte del Consorzio Nazionale Conad) i prodotti a marchio Agrexco provenienti dalle colonie israeliane in Cisgiordania. Lo annuncia la rete di pressione «stop Agrexco», nata in occasione dell'incontro nazionale svoltosi a Pisa il 3 e 4 ottobre 2009 e che ora coinvolge decine di associazioni, tra cui Attac, Donne in nero, Federazione della Sinistra, Fiom- Cigl, Forum Palestina, Pax Christi Italia, rete Eco (Ebrei Contro l'Occupazione) e Un Ponte Per.

LA CAMPAGNA DI PRESSIONE - Dal gennaio 2010 la coalizione ha avviato incontri in tutta Italia e iniziato una campagna di pressione nei confronti di Coop e Conad, con lettere, segnalazioni, sit-in nei supermercati e conferenze per interrompere la commercializzazione di prodotti provenienti dalle colonie israeliane nei Territori occupati palestinesi.

LA TRACCIABILITÀ - Maurizio Zucchi, direttore Qualità di Coop Italia, ha indirizzato una lettera di risposta alla rete «stop Agrexco», in cui spiega come sui prodotti dei marchi Agrexco non sia specificata la provenienza precisa (Israele o Territori palestinesi), sottolineando come «questa modalità di tracciabilità commerciale non risolva l'esigenza di un consumatore che voglia esercitare un legittimo diritto di non acquistare prodotti di determinate provenienze, in quanto l'informazione - pur seguendo il prodotto dal punto di vista doganale e fiscale - non è tuttavia presente in etichetta». Conseguentemente, «abbiamo deciso di sospendere gli approvvigionamenti di merci prodotte nei territori occupati e quindi valutare se esistano possibilità di specificare maggiormente l'origine del prodotto, al fine di consentire per il consumatore finale una reale distinzione tra i prodotti made in Israel e quelli eventualmente provenienti dai territori occupati». Zucchi ha precisato che «non si tratta di un boicottaggio verso Agrexco o Israele da parte di Coop, perché questa scelta spetta tutt'al più al consumatore. Coop ha deciso di ritirare i prodotti la cui bolla indica la provenienza dai Territori palestinesi, indicazione non presente però sul prodotto finale».

DAL 1956 - Agrexco Agricultural Export Company Ltd è una società fondata nel 1956: il governo israeliano possiede il 50% delle quote e, nonostante nel 2008 ne sia stata decisa la privatizzazione, la partecipazione di Israele continua. La società rappresenta il principale esportatore di prodotti agricoli israeliani, con il 60-70% di tutti i prodotti provenienti dalle colonie israeliane. I più importanti marchi Agrexco sono Carmel, Coral e Alesia. Tra essi, spicca per diffusione Carmel, che comprende Ecofresh, Eden e Bio-Top. Tra i prodotti esportati da Agrexco, si trovano inoltre gli agrumi «Jaffa» e i datteri «Jordan Plains» che provengono, oltre che da Israele, anche dalle colonie nella Valle del Giordano. Proprio sulla denuncia della commercializzazione dei prodotti provenienti dalle colonie, illegali per il diritto internazionale, si è concentrata la campagna «stop Agrexco».

L'ATTRACCO SAVONESE - Oltre ad iniziative nei supermercati di tutta Italia culminate il 30 marzo, Giornata della Terra per i palestinesi, un luogo simbolo delle proteste è stato il porto di Savona, in cui attraccano le navi di Agrexco con i container di prodotti da distribuire nel nostro paese. La coalizione italiana s'inserisce nel movimento mondiale che dal 2005 chiede la fine dell'occupazione israeliana nei Territori occupati palestinesi e fa appello allo strumento del boicottaggio, del ritiro degli investimenti e delle sanzioni nei confronti d'Israele. Nell'ambito del boicottaggio di prodotti o imprese impegnate nelle colonie in Cisgiordania, la più nota campagna a livello internazionale è stata attuata nei confronti di Veolia, società implicata nella costruzione del treno di collegamento tra Gerusalemme Est occupata e le colonie israeliane.


UNA MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE - La mobilitazione internazionale ha portato Comuni in tutto il mondo - dall'Inghilterra all'Australia, passando per la Francia - a ritirare gli accordi e i contratti con Veolia in segno di protesta nei confronti del progetto ferroviario. Tra le iniziative più recenti, inoltre, il senato degli studenti dell'ateneo statunitense di Berkeley ha votato per il ritiro degli investimenti dell'università in compagnie impegnate nell'occupazione militare dei Territori palestinesi. In Italia la sospensione della commercializzazione dei prodotti Agrexco provenienti dagli insediamenti israeliani da parte di Coop e Nordiconad rappresenta il primo risultato concreto ottenuto dal movimento di boicottaggio. (mcr) (www.redattoresociale.it)



Proprio sulla denuncia della commercializzazione dei prodotti provenienti dalle colonie, illegali per il diritto internazionale, si è concentrata la campagna «stop Agrexco».

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