Re: i vicini di casa

Inviato da  florizel il 19/5/2010 1:43:45
Notturno
Citazione:
Le strategie di aggressione sono palesi ed evidenti sia nel caso di israele che in quello del Piemonte contro il meridione.
Dove ce la vedi TU la diversità, di grazia?


Se parli dei temi dell'unificazione, se ne può discutere.
Se parli di oggi, dei tempi che viviamo, dove ce lo vedi che il popolo meridionale viene sistematicamente sterminato, di grazia?
Vengono massacrati i singoli e le idee, non direttamente un popolo che resiste e che è un'IDEA esattamente per questo.

Citazione:
Mi dici dove ce la vedi questa differenza che renderebbe, come tu dici, "Israele più stato degli altri"??

Una domandina non da poco, e nemmeno la mia affermazione era da poco.
Cercherò di rispondere brevemente e proporre pochi spunti perchè preferisco sviluppare insieme a voi questa riflessione.

In primo luogo, israele presenta PALESEMENTE tutte le strategie sia di aggressione che di creazione del consenso, senza cioè necessariamente bisogno mistificare sul suo operato, nè di edulcorarlo: aggressione verso un altro popolo in presunta difesa di quello ebreo; sempre nel suo nome (del popolo ebreo) mette in galera (o demonizza con vere e proprie campagne denigratorie) le voci divergenti dalla sua politica: questo lo fanno TUTTI gli stati, ma occultandone le dinamiche e gli scopi, attraverso la farsa della democrazia.
Se così non fosse, avremmo in galera molti nomi del giornalismo o della cultura ritenuti "sovversivi" (per quanto possa significare questa parola, e per quanto di "sovversivo possa essere rimasto in giro...).
Nè risulta che in galera, o confinati dentro un'area ridottissima, altre "democrazie" ci sbattano il popolo di cui è stata presa la terra, nè risulta che il massacro sia da detti stati DIRETTAMENTE perpetrato: questo concerneva semmai la base fondante degli attuali USA, ed oggi si assiste semmai al massacro IN CONCERTO TRA STATI, e a danno di molti popoli del pianeta. Tutto questo contribuisce ad annacquare le responsabilità dei SINGOLI stati, mentre per israele la responsabilità diretta è PALESE.
Se, come dice Edo, questo consente di propagandarsi COMUNQUE come "moderno stato democratico", è ovvio che sia "più STATO degli altri".

"Creazione del consenso", nel senso che ha fatto della sua giustificazione ad esistere (la Shoah e l'Olocausto) come struttura di potere statuale, ai danni di un altro popolo, un dogma fondato ANCHE su posizioni fortemente psicologiche, molto più INDISCUTIBILE delle moderne democrazie stesse, che almeno (e voglio essere "equilibrata") DEVONO tener conto di come gestire lo spazio obbligatoriamente lasciato ai "governati", pur di potersi dire tali. La distinzione è sottile, ma vedi tu se non c'è differenza tra uno stato che DEVE adottare strategie di condotta per autosostenersi, ed uno stato che NON NE HA QUASI PIU' BISOGNO.

A tutto questo si possono aggiungere dei paralleli con altri STATI per quanto riguarda i CONFINI ed il loro controllo politico, in termini di legittimità nazionale, circa l'estensione del territorio e lo sfruttamento delle risorse.

Oppure si può riflettere sul rapporto tra istituzioni e cittadini, ed anche qui potrebbero esserci delle sorprese su come israele possa essere più STATO di molti altri.

O anche sul ruolo dell'esercito, e della diplomazia tra lo stato sionista e gli altri stati, o della giurisdizione e della burocrazia.

Non trascurerei il fatto che lo STATO sionista è stato legittimato da altri stati come INDEROGABILE ed IMPRESCINDIBILE, mentre non risulta che questo procedimento abbia riguardato anche gli altri.
Altrimenti correggimi.


ISRAELE: STORIA D'OCCUPAZIONE.

"È il trionfo delle politiche israeliane di separazione. Se impedisci a palestinesi ed israeliani di incontrarsi, gli ebrei di Israele penseranno che i palestinesi hanno due teste; e i palestinesi incontreranno israeliani solo come militari armati, ai posti di blocco. Occorre fare il contrario di quel che Israele vuole: combattere la paura nei confronti dell’altro, che germina quando non lo si conosce."- Ebrei Contro l'Occupazione - 4/12/2008.


Citazione:
E non me la sento proprio di chiederti scusa per i TUOI pre-giudizi. Forse dovresti scusarti tu. Ma con te stessa.


Dovrei scusarmi SOLO per aver equiparato israele ad uno STATO, mentre tutto lascia presupporre che si tratti più di un impero, che al guinzaglio ha tutti gli altri stati.

Da molto tempo ho smesso di credere alle favole: per quelle si, che c'è chi deve chiedersi scusa.

Per esempio te, Notturno, anche per esserti perso l'occasione (anche te) di cogliere ciò che vado dicendo da qualche post a questa parte: israele è l'UNICO STATO che NON ha bisogno di mistificare PIU' di quanto DEBBANO farlo le moderne "democrazie".

Non è che poi insieme ad antisionista rischi di diventare pure anarchico?


UN ARTICOLO CHE POTRESTI TROVARE INTERESSANTE, E NON SOLO TE:

«Etnocrazia». La politica della giudaizzazione di Israele-Palestina (brani scelti)
Tratto da: Parlare col nemico.
Narrazioni palestinesi e israeliane a confronto.
A cura di Jamil Hilal e Ilan Pappe.


"Durante gli anni novanta due leggi fondamentali della Knesset hanno definito lo Stato «ebraico e democratico», preservando ulteriormente il carattere ebraico dello Stato, e tuttavia accoppiandolo a un impegno democratico.

... tale accoppiamento è problematico non come principio astratto, ma in rapporto alla realtà corrente della giudaizzazione, che ha unilateralmente ristrutturato la natura dello Stato attraverso l'immigrazione e la politica della terra. Tale trasformazione è stata sostenuta dai bracci monoetnici dello Stato: esercito, polizia, magistratura, istituzioni economiche, agenzie di sviluppo e buona parte dei centri decisionali.

Di conseguenza, l'ostacolo principale alla democrazia israeliana non sta necessariamente nel fatto che Israele si dichiari «Stato ebraico», cosa che ha dei punti di contatto con la posizione giuridica di «Stato luterano» della Finlandia o di «Stato anglicano» dell'Inghilterra. Il problema centrale sta nei processi speculari di giudaizzazione e de-arabizzazione (vale a dire, espropriazione degli arabi palestinesi) agevolati e legittimati dalla dichiarata «ebraicità» dello Stato di Israele, e dalle strutture giuridiche e politiche etnocratiche che ne sono il risultato."

(...)
"Israele ha creato un sistema istituzionale e legale in base al quale le terre confiscate non possono essere vendute. Esse, inoltre, non diventano semplicemente di proprietà dello Stato, ma si trasformano in bene condiviso dello Stato e dell'intero popolo di Israele.

Strumentali rispetto a questo progetto sono state una serie di organizzazioni extraterritoriali, quali il Fondo nazionale ebraico, l'Agenzia ebraica, e la Federazione sionista, cui è stata conferita una parte dei poteri sovrani dello Stato e una notevole autorità in campi specifici come terra, sviluppo e colonizzazione. Il passaggio della terra nelle mani di impenetrabili enti rappresentativi del «popolo ebraico» può essere paragonato a un «buco nero», in cui la terra araba entra senza poterne essere recuperata.

Tale struttura assicura il carattere unidirezionale di tutti i trapassi di terra: da mani palestinesi a mani ebraiche, e mai viceversa. Una espressione assoluta di questo impianto legale e istituzionale è che ai cittadini arabi israeliani è oggi vietato acquistare, affittare o utilizzare terra in circa l'8o per cento del paese .
Si può ragionevolmente presumere che le costituzioni di buona parte dei paesi democratici dichiarerebbero illegale una violazione così spudorata della parità di diritti civili. Ma per via del suo carattere di Stato che mira alla giudaizzazione, Israele non ha finora voluto darsi una costituzione che garantirebbe tali diritti."


Molto interessante il capitolo "Democrazia o etnocrazia?".
Buona lettura.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=5630&post_id=166632