Re: i vicini di casa

Inviato da  Pispax il 15/5/2010 9:03:15
edo


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A me questa cosa non risulta, quindi chiedo lumi.


LINK infatti non è stata presentata dagli israeliani alcuna domanda ufficiale, c'è tutto uno scodinzolare sull'argomento da parte dei nostri politicanti.


Ma li leggi, almeno, gli articoli di cui metti il link?

Spero per te che tu NON lo faccia. Perché se lo fai e consideri questo articolo come dimostrazione dello "scodinzolare" dei nostri politici, direi che c'è un problema.

Grosso.

In realtà bastava il fatto che non fosse nemmeno prevista la domanda di ammissione di Israele per collocare ogni commento sul tema fra le tante minchiate che vengono sparate a caso (di quelle che "tanto basta daje giù botte, e se dico un'altra cazzata, pace")


Però l'articolo è bello e l'ho letto volentieri.
Ed è venuta fuori subito la domanda di cui sopra.


L'unica parte riferita ai nostri politicanti infatti è questa:


Meno nota è forse la dinamica di dichiarazioni pubbliche, contraddizioni giuridiche, strumentalizzazioni politiche che negli ultimi tempi hanno complicato la percezione e la comprensione dell’argomento, una sorta di cortina di fumo che risponde a interessi – non sempre chiari – ben lontani dall’argomento stesso. Dentro e fuori Israele (e consideriamo solo l’Italia), c’è chi parla e non sa quel che dice. Poi c’è chi parla, sa quel che dice ed è di norma inevitabilmente tiepido sulle prospettive concrete dell’ingresso di Israele nell’Unione. Ma tra chi sa c’è un gruppo molto particolare: persone che conoscono benissimo i reali termini della questione e che si sforzano di ignorarli – il che rende le loro dichiarazioni inspiegabili – se non ricorrendo a ragioni o scenari del tutto diversi, sia di politica interna sia internazionale.

Tra gli italiani, una delle voci più attive è quella di Marco Pannella e del Partito radicale, che considerano l’ingresso di Israele nell’Unione come causa propria, con la possibile obiezione di Emma Bonino, che sostiene che stare in Europa è anche accettarne la «disciplina», e quindi di porre limiti alla propria azione politica. Silvio Berlusconi ha una visione dell’Unione tanto estesa da arrivare agli Urali, e quindi l’inclusione di Israele è ben poca cosa, tanto da far pensare che la sua idea dell’Unione sia radicalmente diversa, più vicina all’idea di un’Europa ideale e non attore politico vero, una visione atlantica e anglosassone. Massimo D’Alema ha usato espressioni più concrete, e nel marzo del 2004 ha parlato di «offrire la formula dell’associazione speciale», con relazioni economiche privilegiate, non solo a Israele ma anche a un futuro Stato palestinese e alla Giordania. Creando così un forte legame con l’Unione che sia anche fattore di stabilità nell’area.




Dalla quale si capisce che l'unico a "scodinzolare" per l'ingresso di Israele nella Comunità europea è Pannella, cosa peraltro nota da tempo.

Il resto dell'articolo invece spiega con grande lucidità la situazione israeliana, e spiega anche come questa particolare situazione NON renda plausibile l'ingresso di Israele in Europa.


Bah.





Citazione:
Turchia:Citazione:
Eppure non mi sembra che i suoi comportamentei vengano "stigmatizzati continuamente".


Dovrebbero. Goldstone potrebbe occuparsi anche di questo... magari con maggior fortuna...


Soprattutto dovrebbe occuparsene proprio Blondet.
Invece lui considera la Turchia come L'Eroe Della Situazione per il solo e semplice fatto che qualche politico turco attacca Israele.

Arriva persino a denunciare il fatto che gli ebrei non vendono le armi alla Turchia, fra cui i blindati portatruppe Namer, senza neppure porsi la domanda.

Evidentemente per lui più dei curdi è importante attaccare "Sion".









Citazione:
Citazione:
per quanto mi riguarda mi trovo meglio a leggere cose che non partano già schierate.


La notizia c'è.


Se mi dici che "la notizia c'è" allora vado a vedere.

E invece la notizia.. NON C'E'.
C'era da aspettarselo. Ci sono solo i deliri di Blondet, laggiù in quell'anteprima acchiappapolli.

A me la frequentazione di LC (fra le altre cose) ha insegnato a farmi delle domande, quando leggo le robe.
A te no?

Vediamo cosa dice Blondet:

"Quante calorie al giorno Israele consente di far giungere a Gaza per mantenere in vita il milione e mezzo di abitanti prigionieri? Saranno mille, o 1.500? Non sappiamo. Sappiamo che esiste un documento del governo israeliano, intitolato «Food Consumpion in Gaza Strip – Red Lines», che stabilisce la somministrazione minima di calorie per impedire che la gente di Gaza cominci a morire in massa, creando un danno d’immagine allo Stato ebraico.

Ma il documento è segreto. Le autorità sioniste hanno rifiutato di renderlo pubblico, come ha ingiunto un tribunale israeliano, con il motivo che la sua divulgazione «danneggia la sicurezza nazionale e pregiudica le relazioni con l’estero»."



Due cose saltano subito all'occhio quando si cerca di capire la V.U. proposta da Blondet:

1) se il documento è tanto segreto, come ha fatto Blondet a leggerlo?
2) se non si sa quante siano le calorie "previste", come fa Blondet a sapere che quel documento ("Consumo di cibo a Gaza - Linee rosse") è stato fatto per affamare i palestinesi?


Rispondendo alla prima domanda si ottiene anche la risposta alla seconda.
C'è il link della fonte, andiamo a vedere.

Si scoprono alcune cose.
Si scopre che da ben tre anni Israele E EGITTO hanno intensificato il blocco delle importazioni a Gaza. Si scopre che Israele non ha mai pubblicato la lista dei beni che è ammesso importare e quali invece sono proibiti, riservandosi il diritto di cambiare idea. Si scopre che Israele cambia idea incredibilmente spesso e senza alcuna motivazione (non è ammesso importare il coriandolo ma la cannella si). Si scopre senza troppa meraviglia che questo è solo un altro dei tanti infami sistemi israeliani per aumentare quanto più possibile la pressione. Si scopre che un'associazione umanitaria ISRAELIANA (e quindi sionista, giusto?) ha denunciato lo Stato pretendendo chiarezza.

.. E si scopre infine che è stato redatto quel documento per evitare che questo embargo disgustoso ecceda i limiti.

E invece Blondet prende spunto da questa roba per garantire a tutti noi che il problema è proprio quello.


Curioso: l'articolo da cui si ispira dice cose completamente diverse.
Parlando della (arbitraria) mancanza di chiarezza nella lista dei beni consentiti l'articolista dice espressamente:

"The lack of clarity causes immense frustration not just among Gazans, but among aid groups, diplomats, and the United Nations - which has described Israel's blockade as "collective punishment"

The problem, they say, is not just the shortages themselves, but the unpredictability and changing nature of what is permitted for import"

("La mancanza di chiarezza causa immensa frustrazione non solo fra gli abitanti di Gaza ma anche fra le associazioni umanitarie, i diplomatici e le Nazioni Unite - che hanno descritto l'embargo Israeliano come una "punizione collettiva"
Il problema, dicono tutti loro, non sono solo gli approvvigionamenti, ma il fatto che i beni permessi per l'importazione cambiano in modo imprevedibile")


L'articolo inoltre allega un elenco che dimostra la schizofrenia di tali cambiamenti:
http://news.bbc.co.uk/2/shared/bsp/hi/pdfs/05_05_10_gazaimports.pdf

Inizia con queste parole:

Source: Confidential information from international groups, compiled by the BBC. (The list refers to goods brought in by commercial importers. Humanitarian organisations, including UN agencies, also bring goods into Gaza. They have consistently been allowed to bring in staple foods and medicines, while other items are approved or rejected on a case-by-case basis).


In quest'aberrante situazione che dura ormai da TRE ANNI, ci voleva solo Blondet per trovare "la notizia".
Il "PIANO FAME" è l'embargo, che da tre anni sta stremando i palestinesi.

Lui invece ha preso uno dei pochi documenti che MODERA l'embargo e l'ha reso deliberatamente protagonista dell'embargo stesso.

Complimentoni.








Citazione:
Citazione:
Tutto questo per dire quanto sia sciocco sostenere anche solo implicitamente che qui su LC tutte le tragedie del mondo vengono affrontate dagli utenti con la stessa, identica determinazione.


Questo lo sostieni tu, io non ho detto questo.


Rispondendo a questo mio commento:
"e questo fosse vero, le critiche si rivolgerebbero a TUTTE le situazioni simili. Non sarebbero circoscritte alla sola questione palestinese."

Tu dici:
Ora stiamo parlando di questo conflitto..

Sbagliato: c'è gente che parla sempre e solo di questo conflitto.
Riesce a infilarlo persino in un articolo che parla del Darfur, che pure è un conflitto terribilmente più sanguinoso e crudele di quello palestinese.
(questo ti ricorda niente?)

Naturalmente tutti quanti, chiaro, parlano del problema palestinese animati solo da "motivi umanitari"..

Però è davvero brutto vedere come l'umanità evapora istantaneamente non appena esce dai confini della Palestina.



A parte questa NON piccola considerazione, continuo a sostenere che il fatto che se ne parli a me va benissimo.
Trovo comunque abbastanza ipocrite quelle pudibonde foglie di fico tipo "ne stiamo parlando giusto ora", e soprattutto mi disturba l'enorme cumulo di cazzate che vengono sparate. E chissà perché vengono sparate?






Citazione:
Citazione:
In generale la cosa che sto contestando fin dal primo momento è che il tema "Israele vs Palestina" viene affrontato da molti con tale abbondanza di CAZZATE unidirezionali, che viene da chiedersi perché.


Domanda retorica.


DOMANDA RETORICA???

Visto che questa cosa la sto sostenendo fin dal mio primo post in questo thread, potresti spiegarmi, di grazia, i motivi che ti spingono a definirla "domanda retorica"?

Guarda, lo dico ufficialmente:
Non sto facendo una domanda retorica.


Una domanda retorica è una domanda alla quale si conosce già la risposta.
Io questa risposta non la conosco.

Tu?




Comunque ho pochi dubbi sul fatto che definirla banalmente "domanda retorica" sia un ottimo escamotage: evita a molte persone il problema di farsi domande



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