Re: i fatti di rosarno calabro ed il prof.panebianco

Inviato da  florizel il 10/1/2010 20:16:53
La vita infame dei «neri» nella terra dei caporali.

"Nei braccianti della piana di Gioia Tauro mi si è reso visibile, incarnato, il doppio ruolo del migrante: da una parte macchina produttiva sfruttabile in quanto ricattabile (e la maggior parte di loro sono clandestini, dunque l'apice della ricattabilità), dall'altra capro espiatorio da perseguitare, su cui scaricare le tensioni irrisolte della società.
A Rosarno i braccianti subsahariani sono l'ultimo anello di una catena di sfruttamento, che su di loro si riversa.


Le cosche si sono arricchite col traffico di droga e armi, hanno reinvestito in attività immobiliari e finanza, e sono diventate i nuovi baroni, comprando terre a prezzi imposti grazie alla forza e alle minacce, e gestendo il mercato degli agrumi. Questo predominio ha determinato una crisi economica generalizzata sul territorio, e perciò si rende necessaria una manodopera servile e sottopagata come quella dei braccianti africani."

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