Re: Abolire il denaro

Inviato da  franco8 il 18/12/2007 22:37:22
PaxtibiCitazione:

(Il resto del post mi è assolutamente incomprensibile).

Bene ... almeno la parte precedente era comprensibile.
(quando si dice il bicchiere mezzo pieno!)

Riprendo un'attimo il filo e poi chiudo:

Premessa: si parlava della retribuzione del "lavoro" in quanto "tempo impegato" (o "perso" se vogliamo)...
Secondo la soluzione "tradizionale" (che sottointedete) il lavoro (o tempo) è retribuito con "merce". (E il "premio" per... il "più bravo" è "merce"...)

Io... (poi sono io quello che non ha fantasia!) Eh eh! immaginavo (farneticando... 'utopisticamente'... ma l'ho detto!) di superare questo "assunto" che pone dei "problemini" spero evidenti...
(sopratttutto quando uno o molti, pur lavorando ... non diventano proprietari di nulla... e sì che la proprietà dovrebbe essere frutto del lavoro... Non è che c'è qualcosa che non quadra?)
E nel "superamento" di questo assunto, non ha più nemmeno senso parlare di "retribuzione del lavoro"... in effetti il lavoro non verrebbe retribuito...

E appunto vi chiedevo:
Quindi ... quanti asparagi, patate, lingotti d'oro, barili di petrolio, ecc. ecc. valgono ( "soggettivamente" ) le nostre vite?


#26
PaxtibiCitazione:

Perché mai non dovrei essere libero di decidere, quindi, come distribuire le mie risorse tra questi lavoratori?

In base a quale principio un'altra persona, a me completamente sconosciuta e di cui non mi fido, dovrebbe avere il diritto di fare questa scelta al posto mio?

Tanto più che, com'è noto, gli individui pensano prima di tutto al loro personale interesse, il che esclude la possibilità che chi scegliesse per conto mio lo farebbe per un interesse diverso dal proprio.


Dicevo:
Quella del cosiddetto "libero mercato" è solo una delle possibili modalità in cui si decide di "distribuire" queste "risorse" (le tue e quelle di tutti complessivamente considerate)...


Quando tu immagini di "distribuire le tue risorse tra i lavoratori"... non fai altro che ripagare il loro lavoro con merce.
Ma ciò non mi sembra altro che una convenzione fra di voi, un modo per dividersi lavoro e risorse non l'unico...

quanto al resto:
1) il fatto che certa merce sia frutto di lavoro non significa che la merce è lavoro.
2) dicevo che, anche con la limitazione che immaginavo, la proprietà privata sarebbe perfettamente possibile...
e, poi;
Magari fosse garantito nella realtà che la proprietà è frutto del lavoro!

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