Re: Etere o non etere?

Inviato da  sever il 19/12/2011 0:51:27
Cit: Si da il caso che le teorie prima o dopo necessitano di una qualche verifica sperimentale innescando nuovamente la rincorsa alla costruzione di laboratori sempre più mastodontici. E' ancora sostenibile questo approccio metodologico della fisica ?

Pur condividendo questo punto, capisco cosa passa per la testa degli scienziati. Come fermarsi avendo mille domande per la testa? D'altronde hanno ragione sia Mirco che Mangog. Dove andremo a parare con queste ricerche che non avranno mai, sicuramente, una fine? Chi potrà mai sostenere tutte queste spese?

Propongo una soluzione semplicissima, la quale nasce da una osservazione. Si dice che un esperimento è influenzato dall'osservatore, quindi non è indipendente dalla coscienza dello sperimentatore.

Da quanto ho letto mi pare di aver capito che ogni ipotesi o teoria sull'esistenza di determinate particelle siano sempre state poi confermate dagli esperimenti. Qui entra in gioco l'intuizione. Ma io mi spingo oltre e dico che nel momento in cui si "pensa" all'esistenza di una determinata "cosa", in quel preciso momento quella cosa viene creata dalla coscienza del pensatore.

Perchè non fermarsi semplicemente all'intuizione, visto che il pensiero ha già creato la particella?

Ad esempio, in questi giorni ho pensato intensamente che gli elettroni, proprio come alcuni pianeti del Sistema Solare, possano avere dei satelliti. Ecco! Li ho creati! Scommettiamo che prima o poi li trovano? Non sarebbe meglio fermarsi all'intuizione? Però, accidenti! Vivere senza averne la certezza...

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