Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  ivan il 28/9/2012 4:23:48
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Lo zero, o comunque il riferimento, dovrebbe essere facilmente calibrabile, cioe` si pone quando c`e` una bella figura d`interferenza; per l`atteso spostamento delle frange si fa un calcolo sapendo la lunghezza d`onda della luce, la velocita` della luce e la presunta velocita` dell`etere.



A parte il fatto che lo "zero" è una convenzione, per tarare corerttamente servono almeno due punti (ovvio il perchè : relazione uno ad uno tra il fenomeno la misura e il segnale osservato e proporzionalità diretta => retta su un piano cartesiano => se la proprzionalità non è diretta servono piu' punti ).

Purtuttavia non sono stato chiaro e cerco di spiegarmi meglio:

Allora, come ho già detto:
- gli applet java in giro per la rete non disegnano figure d'interfrenza (almeno non quelli che ho potuto visionare)
- su wikipedia sulla pagina dedicata a questa storia come figura d'interferenza c'è una strana immagine che in sostanza non dice nulla.

Ora giustamente ci si aspetta dall' esperimento "una bella figura d`interferenza" visto che "per l`atteso spostamento delle frange si fa un calcolo sapendo la lunghezza d`onda della luce, la velocita` della luce e la presunta velocita` dell`etere".


Ma il punto è proprio questo: che figura ci si aspetta ? Che forma dovrebbe avere ? E perchè non ci sono figure a corredo della descrizione dell'esperimento nel 99% delel pubblicazioni divulgative ? E come si dimostra con dati oggettivi alla mano - non con interpretazioni personali del fenomeno - che la figura ottenuta è quella dovuta all'assenza/presenta del vento dell'etere ? E' dimostrato , sempre con dati oggettivi alla mano che un sfhit temporale di 10^-16 secondi dà un risultato osservabile ed apprezzabile dall'occhio umano ?


Citazione:

A questo proposito pero` ho letto, sempre su wiki inglese, che M&M usavano una luce monocromatica per il setup, mentre per le osservazioni usavano una luce bianca; pero` i calcoli dello sfasamento riportati sono quelli relativi alla luce di 5500ang, la faccenda si fa ulteriormente ingarbugliata.


La faccenda si ingrabuglia ancora di piu' se si fa un'altra considerazione: all'epoca dei fatti la velocità della luce era stimata con una data incertezza di cui adesso non ricordo il valore; l'esperimento di M.M. in ultima analisi andava a strimare l'effetto del vento dell'etere; ma il punto è che il vento dell'etere reale (la velocità della terra) era inferiore all'incertezza associata alla stima della velocità della luce, ossia, ora che influenza può avere su un processo di misura un fenomeno che per intensità è inferiore alla tacca del righello con cui si misura ? Si dirà che il battito di ali in Cina ..., si , certo, la teoria del caos e i frattali e l'equazione famosa e via discorrendo, ma nei processi di misura prima si dimostra che il caos non ci può mettere lo zampino (famosa regoletta del minimo rilevabile suuperiore tre volte almeno al rumore di fondo) poi si procede alla misura.

Citazione:


Non ho ancora capito una cosa: se anche l'esperimento di Michelson e Morley risultasse non idoneo, questo falsificherebbe automaticamente la relatività ristretta?


La relatività ristretta è finita con il paradoso dei gemelli venuto fuori mi pare intorno al 1906.

Citazione:


Ho capito che si vuole fare chiarezza, ma... e poi? La relatività resta verificata da un numero sterminato di esperimenti. Se lo scopo è di invalidarla, la strada è lunga.



In un suo libro Lev Landau, un'autorità indiscussa in questi campi, diceva che le "correzzioni relativistiche" ai fini pratici inluenzano quanto influenza una pulce posta sul volano di un grosso motore diesel.

Questa è la sostanza: ai fini pratici le correzzioni relativistiche sono tali che se ne può fare benissimo a meno.


Citazione:


E inoltre, ripeto, per invalidarla magari servirebbe una teoria alternativa che funziona meglio della relatività. Attualmente essa funziona molto bene, quindi, a meno di voler rivedere la storia della Fisica, non vi è alcun motivo di rivedere la Fisica.



Non è questione di invalidare per creare teorie alternative, è questione che il pensiero autoritario ha preso piede anche in questi ambiti (c'è chi dice che la causa di questo sia stata la prima guerra mondiale, che ha gettato le basi per un ritorno delle ditature).

In pratica quel che si nota (vedi anche Herbert_Dingle "Science at the Crossroads") leggendo qua e là che non c'è spazio per le critiche: il mantra ufficiale è quello, punto.

Ossia la discussione, la critica non è piu' ammessa.

Certo, si dirà spesso le critiche sono infondate c'è sempre il tipo che arriva pronto con la quadratura del cerchio, si , certo, ma il rifugiarsi nell'autoritarismo tacciando in malo modo chi avanza una critica magari ingenua è sintomo che c'è qualcosa di serio che non va nella società.


Citazione:

Inoltre, è possibile sapere quale sarebbe la "licenza poetica" nel calcolo differenziale compiuta da Einstein? Quale sarebbe la derivata sbagliata? Qualcuno può segnalare un articolo e dire qual'è l'equazione incriminata?


L'articolo del 1905 è disponiobile in pdf in rete, ora non ricordo il link; una delle licenze poetiche è presente quando si cerca la trasformazione delle coordinatele che lega la descizione del segnale luminoso tra due sistemi di riferimento.

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Il titolo del 3ad è >>Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza">>


E un linguaggio di morte viene usato nella divulagazione scientifica, ecco un esempio dei tanti. link Il “cadavere” della stella che illuminò il Medioevo

Cadaveri, suicidi , collassi in solitudine ... ma che razza di termini usano nelal divulgazioen di cose scientifiche ... si certo è il marketing, serve per fare audiences ...

Questo marketing, che si poggia, che fa leva sui lati oscuri dell'Id ci sta portando al disastro, anzi ci ha già portati al disastro, lo scenario politico delle cronache odierne ne è la prova piu' lampante (diceva l'antico "chi cavalca la tigre finisce sbranato" ma l'antico non sapeva dell'Id e di quanto sia facile cavalcarlo e in ogni caso la tigre è un animale bellissimo , l'Id invece no, è qualcosa di pauroso ogni volta che si manifesta - ne parlava J. London nel suo libro - ormai introvabile - "il tallone di ferro").

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