Riassumo per spiegare meglio.
Allora, la relatività ha sempre tenuto banco sui media; tutti abbiamo visto o letto del telo steso che si incurva sotto l'azione del peso per simulare e spiegare di come la massa curva lo spazio e il tempo. E tutti abbiamo visto o letto di tutte le altre implicazioni della relatività.
Va da sè quindi che la curiosità porti a voler approndire la questione e porti quindi a cercare di capire come nasce tutta questa storia.
Si arriva così all'interferometro che deve misurare il vento dell' etere senza l'ausilio dell'elettronica veloce per registare i seganli e senza l'auslio dell'informatica per elaborare i dati sperimentali.
Osservando lo schema dell'apparecchiatura di Michelson-Morley viene spontanea una prima domanda: che forma deve avere l'immagine di interfrenza e come essa si correla alla velocità del vento dell'etere ?
La cosa non è spiegata in nessuna delle publicazioni o servizi sull'argomento che ho avuto il piacere di leggere.
Passi, alla fine ci si può fidare.
Senonchè, girando un pò sul web si scopre ci sono diversi applet java sull'argomento ; ora mettendo i dati reali in uno qualuqnue di questi simulatori si scopre che la diffrenza temporale che dovrebbe creare la figura d'interfrenza è dell'ordine di 10^-16 secondi.
Quindi come fa l'occhio umano ad apprezzare un fenomeno causato da una differenza temporale dell' 10^-16 secondi ?
Potrebbe non apprezzarlo o potrebbe apprezzarlo in maniera deformata , quindi , come si fa a testare praticamente che l'interfrometro di che trattasi funzioni relamente, nel senso che possa dare realmente un segnale apprezzabile dall'occhio umano visto i tempi infinitesimi in gioco ?
Per esempio, nel caso di una bilancia per essere sicuri che essa pesi correttamente si mettono di di essa una serie di pesi "certificati" - ossia del cui valore si è sicuri- e si vede se la risposta è corretta; solo dopo quest averifica posso dire che il peso dato dalla bilancia è corretto ( e che quindi lo posso spendere sul mercato perchè ha un pregio intrinseco, l'essere reale).
Ora , nel caso dell'interferometro relativistico come ci si accerta che la figura d'interfrenza che si ottiene (e che si apprezza ad occhio nudo) al varaire della velocità del vento dell'etere sia quella giusta e non sia un'altra?
In merito non c'è nulla , perlomeno non nel materiale disponibile a noi comuni mortali.
Questo è quanto si spreca wikipedia su quest'argomento: link img.
Quella macchia lì può essere qualsiasi cosa e senza un diagramma di correlazione a corredo non dimostra nulla.
Quindi, in assenza di una taratura affidabile al comune mortale è vietato vendere pesce al mercato o segnare dei confini o costruire un edificio; viceversa in altri ambiti sopraelevati c'è "l'esenzione timbratura del metro" (che è stata la prima cosa abolita da un noto governo delle libertà - l'avere il metro timbrato era per il capo mastro un grave impedimento allo svolgimento delle sue cpacità imprenditoriali e manageriali -).
Proseguendo, qui link c'è la descrizione del treno di Einstein e la relatività del tempo.
Bene.
Questo era un esempio di treno all'epoca dello sviluppoi della teoria
Source: link
Con questa tecnologia era ovviamente facilissimo fare le conferme sperimentali come ad esempio quelala del link di cui sopra che testualmente dice "Ecco un’altra sorpresa: dal momento della partenza del raggio di luce a quello del suo arrivo, per l’osservatore posto sul treno sono passati 6 secondi, mentre per quello posto fuori dal treno ne sono passati 10.
Ora se ad un pescivendolo non verifica che la sua bilancia funzioni correttamente, ossia se non dimostra sperimentalemte la bontà delle sue misure, esso viene sanzionato. Ma questo ovviamente non applica andando verso l'alto perchè si sa che noblesse oblige: sono davvero 10 secondi o sono nove o magari undici ? Facilissimo da verificare, sopratutto con i treni dell'epoca che già nel 1869 percorrevano 4600 km in soli 4 giorni.
C'poi la curiosa storia, scritta in tutte gli scenari che parlano di relatività, della massa che ad un incremento della velocità di un dato oggetto corrisponde un incremento della sua massa.
Ora cosè la massa in ultima analisi ? E' la quantità di materia.
E come gli infinti forum sulla fre-energy nonchè le file al distributore di carburnate low cost insegnano la materia non può essere nè creata nè distrutta.
E come imsegna il famoso video di Bepep grillo dello spazzolino da denti in palstica clorurata, che dopo essere passato dall'inceneritore te lo ritrovi nel pesce che ti servono al ristorante, la materia è fatta di particelle.
Quindi se la massa aumenta, aumenta la quantità di materia, ossia aumenta il numero di particelle; viceversa, se la massa diminuisce la quantità di materia e quindi diminuisce il nuemero di particelle.
Ossia si arriva alla conclusione che le particelle nascono dal nulla e spariscono nel nulla in funzione della velocità di un dato oggetto.
Ora, hanno trovato la patch giusta a per dire che non proprio così, ma che c'è stato un farintendimento ma la quint'essenza del disocrso in realtà è questa: se è vero che la massa varia al variare della velocità allora è vero che le particelle nascono e spariscono nel nulla.
Ora si è liberissimi di credere o meno che ad un incremento della velocità di un dato oggetto corrisponde un incremento della sua massa, però la cosa non è spendibile dalll' agronomo che deve manadare avanti una coltura :o parte dal presupposto che dal nulla non nasce nulla o può cambiare mestiere.
E ci sarebbero tanti altri esempi carini da discutere (vedi la storia dello sciatore relativistico, che è la patch che hanno usato per la storia dei neutrini iperluminali) .
Non c'è bisogno di proporre nessuna nuova teoria: la fisica classica spiega tutto in maniera egregia .
E' sulla fisica classica che gira il mondo, dalla statitica degli edifici all'NMR negli ospedali.
Non c'è bisogno davvero di riscoprire l'acqua calda
Negli esperimenti sui muoini contano quanti muoni ci sono, non fanno misure di velocità dei muoni medesimi. Ora se si contano dei muoni senza acceratare da dove realmente vengono (chi di noi può realmente andare a 100 km di altitudine per verificare che la sorgente dei muoni è veramente lì?), come si muovono, cosa raelmente sono, quali sono i fenomeni che interferiscono con la loro formazione e trasformazione ( ad esempio il campo magnetico terrestre come influisce su di essi - i muoni sono particelle cariche- ) si può sostenere qualsiasi cosa intorno a loro.
Ora la storia che i muoni sono la prova che è uan fallacia proprio perchè il dominio dell'argomentazione è costruito ad hoc: premessa " i muoni nascono a 100 km, li trovo al livello del mare, visto che dovrebebro sparire ben prima di di finrie in pasto a pesci , visto che alcune equazioni dicono che il tempo si contrae" - conseguenza " allora ne consegue che il tempo veramente si contrae".
Ossia: ho tirato una freccia sul tronco di un albero, poi ho preso della vernice e ho fatto dei cerchi intorno, ne concludo che sono un tiratore provetto.
In sintesi: siamo davvero sicuri che non ci sia altra spiegazioen della presenza di muoni al llivello del mare ? Siamo davevro sicuri che non ci sia una spiegazione alternativa ?
Problema mio ?
Dove sono i diagrammi di correlazione ?
Prima si mostra il cerificato di idoneità allo scopo (misurarazioen del vento dell'etere), poi si annuncia che tempo e spazio si contraggono e si dilatano, giusto per non rischaire di fare conclusioni affrettae.
Entrambe.
Nella prima la derivata di funzione viene effettuata in maniera diversa dalla consuetudine universalmente accettata che prevede l'uso della regola della catena - un qualunque liceale rischia un brutto voto a non applicare correttamente le regole di derivazione, ma come già detto e come le storie degli amministratori delegati o dei politici insegnano il rigore non si applica verso l'alto, si applica solo verso il basso - .
Nella seconda la pietra angolare è che vi sia un tempo diverso per ogni possibile sistema di riferimento cosa che porta alla ben nota definizione di geodetica.
In entrambe poi vi è il presupposto implicito che la luce è il mezzo con cui osserviamo l'universo che ci circondanda e in effetti la velocità della luce, C, gioca un ruolo fondamentale nella teoria della relatività.
Ora la domanda sorge spontanea: nel mondo dei pipisterlli quale è la C ? La velocità del suono nell'aria a temperatura ambiente ?
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