Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  Lord9600XT il 2/9/2012 22:21:20
Citazione:

Al2012 ha scritto:
@ Lord

Ti ringrazio per le risposte, ma soprattutto per l’atteggiamento che mi pare non supponente visto che ti stai confrontando con un non accademico, non uno addetto ai lavori.

Citazione:
Interpretare le soluzioni negative come particelle che viaggiano a ritroso nel tempo equivale, fisicamente parlando, come interpretare soluzioni con carica opposta. Tant'è che in un esperimento di moto di positroni in campo magnetico, essi si comportano come se avessero carica elettrica positiva,


Se ho capito bene, l’esistenza del positrone (neg-elettrone) fu teorizzata da Dirac (nel 1928) nel tentativo di superare la “scomodo doppia soluzione” applicando l'equazione di Klein-Gordon alla descrizione delle proprietà dell'elettrone, ottenendo, anche in questo caso, un doppio risultato, positivo e negativo, ovvero elettrone e antielettrone.

Questo risultato teorico, che appare assurdo e inverosimile, non reale, quindi non accettabile dal punto di vista fisico è stato sperimentalmente osservato da Cark Anderson (nel 1932), confermando, quindi, il dato teorico ottenuto da Dirac.

Citazione:
e non si rilevano (per quanto io sappia) effetti di viaggio a ritroso nel tempo (che non saprei nemmeno come rilevare).


Probabilmente non ho compreso quello che hai detto nel paragrafo precedente:
“Interpretare le soluzioni negative come particelle che viaggiano a ritroso nel tempo equivale, fisicamente parlando, come interpretare soluzioni con carica opposta”
L’elettrone ha carica negativa e il positrone ha carica positiva, ed il positrone era stato teorizzato dalla soluzione di una equazione con risultato doppio (energia positiva/energia negativa)

Anche per la mia razionalità appare inconcepibile un viaggio a ritroso nel tempo e non saprei nemmeno come rilevarlo.
Ma altrettanto razionalmente non posso pensare che quel “qualcosa” che noi denominiamo “leggi naturali”, abbiano gli stessi limiti della mia razionalità.
Usando una frase ad effetto potrei dire: “è la nostra razionalità che si deve adeguare alle leggi naturali e non viceversa”.

“La separazione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione.” -- Albert Einstein –

Come interpretare razionalmente questa frase di Einstein ?

Non riusciamo a concepire un viaggio a ritroso nel tempo, perché noi abbiamo razionalizzato un concetto di tempo uni-vettoriale, dal passato verso il futuro passando dal presente, ma questo potrebbe essere un nostro limite razionale, per questo non accettiamo soluzioni che lo contraddicono.

Mi concentro sull'ultima parte.

Sono d'accordo: è la nostra razionalità che si deve adeguare alla Natura per come è fatta. Tirando in ballo una teoria precedentemente citata, nulla deve importare a noi se la Meccanica Quantistica appare "strana" (stranezza dovuta alla discretizzazione delle energie, ad esempio): essa è così e non possiamo farci niente. Per quanto macroscopicamente la Natura appaia "continua", a livello microscopico essa appare altamente "discontinua". E' un dato di fatto e non c'è alcun'interpretazione possibile che possa cambiare le carte in tavola. Inoltre, gli esperimenti da noi condotti, le misure da noi effettuate, permettono di rilevare tale discretizzazione.

Pertanto, noi non riusciamo a immaginare con la nostra mente delle particelle che viaggiano a ritroso nel tempo, tuttavia ciò non impedisce a tali particelle di esistere. Ad esempio: il fatto che nell'antica Roma nessuno aveva mai teorizzato l'esistenza dei neutrini non impediva a queste piccole particelle di esistere! Sono d'accordo con te anche su questo punto.

Tuttavia, come possiamo percepire (con i nostri sensi, con un apparato sperimentale) una particella che viaggia a ritroso nel tempo? Anzi, è davvero possibile percepire un qualcosa che viaggia a ritroso nel tempo? Se ciò non fosse possibile, ha senso tentare di descrivere qualcosa che è impossibile da percepire in qualsiasi maniera? E se provassimo a descriverla, siamo sicuri di stare facendo fisica e non metafisica?

Cito un passaggio di un ottimo libro di Meccanica Quantistica (intitolato Lezioni di Meccanica Quantistica, di Luigi Ettore Picasso, edito dalla Edizioni ETS di Pisa) riguardo il principio di indeterminazione di Heisenberg, tratto dalla fine del capitolo 3:

"In effetti l'equazione dx * dp >= 1/2 h ha un significato più preciso e più generale di quello che emerge dal modo in cui abbiamo ricavato l'equazione dx * dp (circa) h (eq. 1), e può dar luogo a fraintendimenti: infatti gli argomenti che abbiamo usato per ricavare l'equazione 1 possono far ritenere che sia l'indeterminazione sulla posizione che quella sull'impulso derivino dall'impossibilità sperimentale di sapere da dove è partito il fotone e che direzione ha preso, ma che queste, anche se non possiamo conoscerle, siano ben determinate.

E' quindi comprensibile che qualcuno potrebbe essere indotto a sostenere il seguente punto di vista: -il fatto che nessun esperimento permetterà mai di determinare esattamente posizione e velocità di una particella non mi impedisce di pensare che la particella abbia, istante per istante, una ben determinata posizione e una ben determinata velocità-. Uno è libero di pensare quello che vuole, però questo atteggiamento è criticabile per il seguente motivo: in questo modo si finisce per considerare la realtà come un qualcosa di distinto da quello che può essere misurato, ma questo è un problema che lasciamo ai filosofi."

Pertanto, il punto è: parlando dell'esistenza di particelle che viaggiano a ritroso nel tempo, stiamo parlando di fisica o di metafisica?

P.S.: grazie a te per l'interessante dibatittio che sta venendo fuori.

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