Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  Al2012 il 30/8/2012 18:22:31
Voglio evidenziare il finale dell’ articolo, che ho precedentemente segnalato, perché penso che molti non siano arrivati fino al tal punto, pensando che si tratti di Fuffa … ovviamente ognuno è libero di pensare quello che ritiene consono al proprio modo di essere.
Desidero mettere in evidenza anche che si tratta di uomini di scienza, che usano metodi scientifici e non strani guru, che lo stesso Luigi Fantappiè è un matematico.

(…)
<< Il ruolo delle emozioni

Nei paragrafi precedenti è emerso ripetutamente il ruolo delle emozioni:

• Umberto Di Grazia afferma che le emozioni di dolore e di paura che le persone hanno provato, provano o proveranno in eventi drammatici lo attirano nell’evento;

• Jahn e Dunne nel progetto PEAR dell’Università di Princeton hanno trovato, grazie agli esperimenti FieldREG, che la risonanza emozionale amplifica la trasmissione anomala di informazione e facilita gli esperimenti PRP (Precognitive Remote Perception), in cui la percezione è relativa ad oggetti temporalmente lontani, fino a molti giorni di distanza nel futuro;

• è stato descritto brevemente l’esperimento Skin conductance prestimulus response: analyses, artifacts and a pilot study realizzato al Cognitive Science Laboratory, che dimostra il ruolo delle emozioni e del SNA nell'anticipazione di informazioni a contenuto emotivo.

Questi esempi di non-località temporale e spaziale sono solo alcune delle tante dimostrazioni, oggi disponibili, dell’esistenza dell’energia negativa.
Si nota però un elemento nuovo e cioè il fatto che l’energia negativa, le onde anticipate, vengono avvertite dai sistemi viventi sottoforma di emozioni, coinvolgendo in modo diretto il sistema neurovegetativo.

Fantappiè era già giunto a questa considerazione nel lontano 1942 quando, in modo intuitivo, basandosi unicamente sulle proprietà logiche e matematiche della sintropia, affermò che la sintropia si avverte sottoforma di emozioni, di vissuti del cuore:

“Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita.
Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita.
Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità.
Quindi l'essenza della vita è proprio in questo principio di finalità.
Vivere, in sostanza, significa tendere a fini.
In particolare, nella vita umana, che aspetto prendono questi fini?
Quando un uomo è attratto dal denaro, si dice che «ama» il denaro.
L'attrazione verso un fine, per noi uomini, è sentita come «amore».
Noi vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è questa: la legge dell'amore.
Non sto facendo una predica sentimentale; io vi sto esponendo dei veri e propri teoremi dedotti logicamente da premesse sicure, ma è certo meraviglioso e forse commovente che, arrivati ad un certo punto, quelli che sono teoremi parlino anche al nostro cuore!”

(Fantappiè, 1942).

Si osserva così una dualità tra:

• informazione logica, che si basa sulle proprietà dell’energia positiva: memoria, ragionamento causa-effetto;

• informazione emozionale, che si basa sulla proprietà dell’energia negativa: finalità, attrazione, motivazione.

Blaise Pascal (1623-1662), uno dei massimi scienziati della sua epoca, sottolinea che
“il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”.

Oggi, con la scoperta dell’energia negativa e delle cause collocate nel futuro è possibile comprendere, sotto una nuova luce, questa affermazione: il movimento dell’informazione a ritroso, sottoforma di emozioni e di vissuti del cuore, origina dall’energia negativa e dall’inversione della freccia del tempo.
Cause future che la logica, basata sul tempo classico che scorre dal passato verso il futuro e su spiegazioni in cui le cause devono sempre essere antecedenti agli effetti, non è in grado di conoscere.

Nel 1928 Dirac, con la sua famosa equazione, suggeriva l’esistenza di un universo, per noi invisibile, fatto di antimateria e di onde che si propagano a ritroso nel tempo (Coughlan e
Dodd, 1984).
La scoperta dell’energia negativa e di questa causalità invisibile in cui le cause (attrattori) sono collocate nel futuro apre le porte ad un vero e proprio cambiamento di paradigma.

I cambiamenti di paradigma sono sempre stati ostacolati, in quanto richiedono il passaggio da una conoscenza intuitiva, basata sulla esperienza quotidiana, ad una conoscenza controintuitiva basata sulla comprensione più profonda delle leggi che governano l’universo.

E’, ad esempio, famoso il conflitto che si generò nel XVI secolo tra gli Aristotelici e Galileo che sosteneva il nuovo paradigma basato sull’osservazione scientifica.
L’attaccamento al vecchio paradigma era avvalorato da una serie di conoscenze intuitive, tra cui l’esperienza quotidiana che mostrava il Sole che ruota attorno alla Terra.
Queste conoscenze intuitive portarono a rifiutare categoricamente il nuovo paradigma che sosteneva invece certezze inaccettabili in base alla conoscenza intuitiva del tempo come, ad esempio, il fatto che la Terra ruoti attorno al Sole o che la superficie del Sole presenti delle macchie.

Oggi ci troviamo in una situazione analoga: l’esperienza quotidiana porta a rifiutare le evidenze e le prove a sostegno dell’esistenza dell'energia a segno negativo.
Il cambiamento di paradigma che si sta oggi profilando parte dal superamento della visione intuitiva del tempo che fluisce inesorabilmente dal passato verso il futuro in un susseguirsi di attimi assoluti.
Questo nuovo paradigma, che nasce dalla dualità dell’equazione energia/momento/massa e dalle “stranezze” della fisica quantistica, nella quale il tempo appare come unitario, simmetrico e scorre anche dal passato verso il futuro, implica il passaggio:

1. dalla causalità meccanica alla supercausalità;

2. da un universo meccanico e determinato ad un universo delle biforcazioni e del libero arbitrio, dove i processi di scelta giocano un ruolo fondamentale e i processi cosmici assomigliano sempre più a processi decisionali, ad una grande coscienza;

3. da un universo in cui il limite massimo di trasmissione dell’informazione è la velocità della luce ad un universo in cui l’informazione può essere trasmessa istantaneamente nello spazio e nel tempo;

4. da una scienza analitica ad una scienza olistica.

Nell’immaginario collettivo domina ancora la fisica newtoniana, ma la fisica attuale è profondamente diversa.
Ad esempio, nel 1930 Erwin Schrödinger formulò la prima ipotesi di collegamenti istantanei dove i “quanti” sono intrinsecamente e istantaneamente legati (entanglement) l’uno con l’altro e creano fili sottili che si collegano e si diramano per il cosmo (Schrödinger 1935).

L’esistenza dell’entanglement è stata dimostrata ripetutamente in numerosi esperimenti e oggi si deve accettare il “fatto strano” che tutti i quanti dell’universo, in modo particolare quelli che condividono o hanno condiviso lo stesso stato quantico, sono intrinsecamente legati l’uno all’altro.
Ciò significa che, nella sua totalità, l’universo fisico è una unità intrinsecamente e
istantaneamente interconnessa – una visione lontana dall’universo newtoniano di punti di massa indipendenti in interazione meccanica. >>

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