Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  ivan il 13/7/2012 14:31:51
Citazione:

DjGiostra ha segnalato un link :
Altro articoletto interessante per la salute.
Spiega cos'e' e come si puo' combattere l'avvelenamento da
Alluminio.


Un articolo interessante.

E su quel sito c'è un altro articolo interessante, questo:link A. Einstenin

In coda all'articolo c'è questo interessante commento relativo alla faccenda relativistica:

Citazione:

Marco Saccenti:
3 luglio 2012 at 19:16
Che Einstein fosse un marito e un padre degenere, emozionalmente instabile, egocentrico, ed arrogante, è cosa risaputa, ma se usassimo la “moralità” quale metro di misura, dovremmo ripudiare le opere di una serie infinita di artisti e scienziati, perché assassini, o traditori o pedofili; ovviamente si fa onore chi tra i personaggi che hanno lasciato un eco nella storia dell’umanità, ha sempre dimostrato di avere una propria moralità intrinseca.
Che Einstein fosse un plagiario è cosa risaputa, ma ovviamente non divulgata, ipotesi suffragata dal fatto che il Nobel per la fisica, assegnatogli nel 1921, non verteva sulla Relatività, ma sulle sue scoperte sull’effetto fotoelettrico della luce, a riprova che la comunità dei fisici, fino a metà degli anni ’20, poi le cose cambiarono, non lo considerava il padre della Relatività, oltre a non considerare la Relatività una realtà fisica, ma una mera speculazione matematica. Nel 1907 a fronte del sospetto di plagio che aleggiava sui suoi lavori, Einstein giustificò questa pratica come un normale percorso di “evoluzione della scienza”, salvo poi, quando ormai era famoso, permettersi di ringraziare quegli scienziati che con i loro studi gli avevano permesso di sviluppare la Relatività; ma ormai Poincaré e Lorentz e altri erano morti e dimenticati.
Hendrik A. Lorentz ed Jules H. Poincaré, avevano effettivamente definito, molto tempo prima di Einstein il principio di relatività, sia da un punto di vista matematico, che da un punto di vista concettuale; Poincaré era già arrivato ad ipotizzare la velocità della luce quale parametro invalicabile, perché i corpi in moto a quella velocità avrebbero manifestato un’inerzia tendente all’infinito, che si sarebbe opposta al moto stesso. Mentre Lorentz con le leggi sulle trasformazioni delle coordinate dello spazio e del tempo tra l’etere a riposo e sistemi in moto, aveva già definito le condizioni relative alle deformazioni spazio temporali. Einstein e Lorentz, avevano visioni diametralmente opposte riguardo l’esistenza dell’etere, cioè quel mezzo universale, ritenuto dai fisici del XIX secolo indispensabile alla propagazione della luce, e ritenuto da Einstein ininfluente per la sua teoria.
L’intoccabile aura di leggenda creata attorno ad Albert Einstein, la si ridimensiona solo confutando la sua creatura assoluta, la Relatività. Ovviamente non è questo il luogo per una approfondita confutazione della Relatività (se qualcuno fosse interessato: Apeiron, Vol. 13, No. 3, July 2006 Critical analysis of Special Relativity in light of Lorentz’s and Michelson’s ideas – Daniele Russo -
redshift.vif.com/JournalFiles/V13NO3PDF/V13N3RUS.pdf).
La Relatività ha una strada lastricata da contraddizioni teoriche, e mistificazioni di esperimenti, che gettano una luce ben poco chiara sulla validità di questa teoria, vediamone alcune.
Partiamo dalla fastidiosa contraddizione in cui Einstein incappò nell’enunciare la sua teoria, nella quale convivono forzatamente, il galileiano principio d’inerzia (primo postulato della Relatività), secondo il quale nessun moto è mai “assoluto” ma sempre relativo a “qualcos’altro”, ed il postulato della luce (secondo postulato della Relatività) secondo il quale la velocità della luce è un parametro “assoluto”, indipendente dal moto di qualsiasi osservatore inerziale.
Passiamo alla famosa conferma della deflessione della luce causata dalla gravità, verificata da Sir Arthur S. Eddington durante la spedizione britannica del 1919 ai tropici (Sobral, e isola di Principe), dove le lastre fotografiche utilizzate e riesaminate alcuni anni più tardi mostrarono che solo il 15% di queste verificavano l’esatta direzione della deflessione, nel restante 85% la luce delle stelle se ne andava dove gli pareva, e guarda caso questo 85% fu scartato perché “non conforme”. Nel 2002 in un articolo pubblicato dal British Institute of Precise Physics, si sottolinea come le macchine fotografiche a calotta utilizzate da Eddington, avevano una precisione di 1/25°. In funzione di questo parametro, risulta che i dati pubblicati da Eddington a sostegno della Relatività sono “200 volte troppo precisi”; e quindi in nessun modo i dati presentati da Eddington alla Royal Society, potevano e possono essere presi quale conferma osservativa alla teoria della Relatività, tanto meno quindi, avere una valenza scientifica. Considero l’operato di Eddington una delle più sporche e vergognose mistificazioni della scienza moderna.
La pietra tombale sulla teoria di Einstein, dovrebbe essere l’effetto “Sagnac”, cioè l’anisotropia della propagazione della luce verificata nelle trasmissioni elettromagnetiche (come si sa la luce appartiene alla famiglie delle onde elettromagnetiche), le quali a livello dell’Equatore, per fare un giro del globo impiegano meno tempo se si propagano verso Ovest e più tempo verso Est ( circa 207 nanosecondi in più o in meno), ricordiamo che la Relatività enuncia la luce quale parametro assoluto che non dipende dalla velocità della sorgente !!
Ma i fisici non considerano l’effetto Sagnac una smentita della Relatività.
Accenno solo brevemente, alle personalissime condizioni imposte da Einstein ai suoi percorsi matematici, dove lo sviluppo delle equazioni di Lorentz sulle deformazioni spazio-temporali, è segnato da ambigue e scorrette interpretazioni dei simboli e delle coordinate*.
Concludendo, si può affermare che la Relatività non è altro che una ridondanza dell’effetto Doppler della fisica classica, e che tutto l’apparato “rivoluzionario” della fisica einsteiniana, poggia su congetture filosofiche e matematiche, contraddizioni teoriche, ed esperimenti mistificati.




* le famose licenze poetiche dell'articolo del 1905 di si discusse in illore tempore su questo sito.

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