Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  ivan il 9/10/2011 18:41:26
Citazione:

Ivan... ritorniamo al vecchio discorso dell'esistenza reale dell'ente matematico. ( le regole devono essere non contradittorie ecc ecc ) anche se tu nel tuo post precedente dai l'impressione di ipotizzare un vero e proprio errore matematico nei passaggi.. ( un errore in matematica è un errore a prescindere dall'ente reale o immaginario )



La cosa mi ha sempre incuriosito.

L'unica cosa che mi posso permettere è sbirciare tra i mercatini rionali alla ricerca di vecchi libri e riviste.

Ho recuperato libri che sono un vero cult, così come riviste uniche (tipo il mitico "leonardo" ) .

Un dì mi sono imbattuto in rivista che riportava integralmente un famoso articolo del 1905.

Ci ho dato un'occhiata ed ad un certo punto c'è il calcolo della derivata prima di una funzione di funzione: bè la regola della catena non era stata applicata.

Piu' in là vi erano da determinare delle costanti da un sistema di equazioni: invece di trovare i valori delle costanti date certe condizioni al contorno, il discorso prendeva una piega iperbolica facendo dei passaggi che a noi comuni mortali non sono leciti.

Probabilmente dovrò cambiare occhiali mi son detto, visto che non ci vedo bene , non può essere vero mi son detto e ho lasciato correre.

Girando ancora per i mercatini rionali, in quel di Bellinzona trovai un libro , "la relatività ed i suoi paradossi", che appunto descrive le situazioni contro-intuitive tipiche della relatività di cui tanto si parla. Mi incuriosì in particolare il paradosso dei gemelli in particolare, situazione ripresa tra l'altro in diversi film di fantascienza, tra cui forse il piu' famoso è "il pianeta delle scimmie" in degli astronauti atterrano sulla terra nel futuro.

Ancora una volta me la presi con gli occhiali: cos'è sta storia della simmetria del problema ? Come sarebbe chi è che decide chi è fermo e chi si muove ? Forse non ho letto bene ...

Poi un dì, in quel di Bologna, mi imbattei in una rivista, mi pare le scienze, che dedicava due suoi quaderni alla relatività uno e alla logica l'altro.

Lessi su queste riviste della storia di Kurt Godel e della sua corrispondenza con Albert e mi vennero i brividi : bè, anche Godel portava gli occhiali e non nemmeno lui forse non ci doveva vedere bene perché anche a lui i conti non tornavano anche se era forse il piu' grande matematico di tutti i tempi.

La storia di Godel in questo ambito è piu' o meno questa: egli propose una nuova soluzione delle equazioni relativistiche, dimostrando che sono possibili universi dalle proprietà insolite, in cui il tempo, come lo concepiamo normalmente, non esiste. Gödel si spinse ancora oltre: se in questi universi possibili il tempo non esiste, allora non esiste nemmeno nel nostro mondo.

Ovvie le conclusioni.

Da allora è partita la caccia all’errore nella trattazione di Gödel e all’elemento mancante nella teorie relativistiche.

La caccia all'errore nella trattazione del piu' grande matematico della storia ... non mi pare che finora sia stato trovato, ma parlo da profano .

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