Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  Al2012 il 25/9/2011 22:37:28
Agli inizi degli anni 80 è stato dimostrato sperimentalmente e quindi scientificamente che c’è “qualcosa” che viaggia molto, ma molto più veloce della luce, anzi è addirittura è istantaneo …

“(…) Albert Einstein, sebbene egli stesso avesse dato importanti contributi alla teoria quantistica, non ne accettò mai le conseguenze più estreme, in particolar modo il fenomeno dell'entanglement.

Secondo Einstein, l'ipotesi che una particella potesse influenzare un'altra particella istantaneamente (violando uno dei postulati della teoria della relatività, per la quale nulla può viaggiare a velocità superiori a quelle della luce) era una conseguenza del fatto che la meccanica era una teoria incompleta e che esistevano variabili nascoste, le quali facevano sì che il comportamento della particelle risultasse correlato.
Scoprire tali variabili significava per Einstein mostrare che la violazione della località era solo apparente.

Egli cercò a lungo di dimostrare l'esistenza di variabili nascoste, ma i suoi tentativi furono di volta in volta smontati dai suoi oppositori, finché Alain Aspect, con i suoi famosi esperimenti, non riuscì a dimostrare definitivamente la realtà della non-località quantistica e quindi l'inconsistenza della posizione di Einstein

Concludendo, si può dire che «l'entanglement fa a pezzi tutte quelle concezioni della realtà che ci siamo costruiti sulla base della nostra abituale esperienza sensoriale.
Queste nozioni di realtà si sono così fortemente consolidate nella nostra psiche che anche il maggior scienziato del XX secolo, Albert Einstein, si è lasciato fuorviare da queste nozioni di senso comune, tanto da ritenere che la meccanica quantistica fosse una teoria "incompleta", a causa della sua incompatibilità con elementi che credeva fossero parte della realtà.
Einstein era convinto che un evento che accade in un punto non possa mai essere correlato in modo diretto e istantaneo con un evento che accade in un punto distante.
Per capire, o anche semplicemente per accettare l'entanglement e gli altri fenomeni quantistici a esso associati, dobbiamo innanzitutto ammettere che le nostre concezioni della realtà nell'universo sono inadeguate.
L'entanglement ci insegna che la nostra esperienza quotidiana non ci fornisce la capacità di capire la natura di ciò che accade nel micromondo, mondo di cui non possiamo avere esperienza diretta».


(tratto da qui)

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