Re: La fine dei tempi: la rivelazione aliena.

Inviato da  temponauta il 8/11/2010 21:56:46
Citazione:

Freeanimal ha scritto:
Citazione:
“i giudei e le loro rivendicazioni sono solo inutile pulviscolo”

Che però ti entra negli occhi e t’infastidisce, fino al punto di renderti ossessionato.
Io non so su che testi ti sei formato o quali persone hai incontrato nella tua vita per dire le cose che dici, ma mi rendo conto che sei un uomo di fede. E, in quanto tale, non posso mettermi a discutere con te: sarebbe come voler convertire un testimone di Geova.
Secondo il mio modesto parere (anch’io leggo Olodogma, di tale




Non sono un uomo di fede, sono un uomo di conoscenza (la cerca).
E la conoscenza mi fa essere sicuro di quello che penso e che dico.
Tanto per dare qualche elemento:


Le leggi contro i non-ebrei
La Halakhah ovvero il sistema di leggi del Giudaismo ortodosso, si fonda sul Talmùd babilonese. Il primo codice o commento della legge talmudica, d’importanza fondamentale, è la Mishneh Torah, scritta da Mosè Maimonide alla fine del XII secolo. Il più autorevole di questi commenti al Talmùd è lo Shulhan ‘Arukh (La tavola imbandita) di Joseph Caro, della fine del XVI secolo. Esso è un compendio, ad uso del popolo, di un’altra sua opera, Beit Josef (La casa di Giuseppe), un commento assai voluminoso, destinato agli eruditi. Numerosi commenti sono stati scritti sullo Shulhan ‘Arukh, soprattutto nel XVII secolo, e ne esiste anche uno contemporaneo di una certa importanza e si chiama Mishnah Berura. Nel 1950 infine è stata pubblicata in Israele, in ebraico, L’Enciclopedia talmudica, che è un buon compendio di tutta la letteratura talmudica. «Secondo la legge giudaica, l’uccisione di un ebreo è un crimine capitale... Il caso è del tutto differente se la vittima è un non-ebreo. L’ebreo che uccide deliberatamente un non-ebreo è colpevole soltanto di un peccato contro le leggi del cielo, punibile solo da Dio e non dall’uomo. Se si è causa indiretta della morte di un non-ebreo, non vi è alcun peccato. Così... se si tratta di un gentile... gli si può far del male indirettamente, per esempio togliendo una scala quando è caduto in un fosso... Tuttavia se ciò comporta il rischio di suscitare l’ostilità contro gli ebrei, non bisogna farlo». Inoltre: «In tempo di guerra, tutti i pagani appartenendo ad una popolazione nemica possono, o anche debbono essere uccisi. A partire dal 1973, questa dottrina è propagata pubblicamente tra i soldati israeliani religiosi». Il rabbino A. Avidan (Zemel) ha scritto: «I civili di cui non si è sicuri che non ci nuocciano, secondo la Halakhah, possono e anche debbono essere uccisi... In guerra, quando le nostre truppe sferrano l’attacco finale, è loro permesso e ordinato dall’Alakhah di uccidere anche i civili buoni, vale a dire che si presentano come tali». Anche donne e bambini, prosegue il professor Shahak. Inoltre un medico ebreo (ortodosso) non deve curare un malato non-ebreo, tuttavia se ciò rischia di suscitare l’ostilità contro gli ebrei, lo si può curare. Infine si può violare il sabato per salvare la vita ad un ebreo, ma se si tratta di un gentile? Il Talmùd risponde che è proibito anche durante la settimana; tuttavia si pongono dei “casi di coscienza”. Supponiamo che uno stabile sia abitato da nove gentili e da un solo ebreo. Supponiamo che di sabato lo stabile crolli. Si sa che uno dei dieci, non si sa se ebreo o gentile, al momento del crollo non era in casa. «Bisogna iniziare le ricerche e violare il sabato, pur dubitando che colui che è assente sia proprio l’ebreo?... Sì, poiché vi sono forti probabilità (nove contro una) che l’ebreo si trovi sotto le macerie. Ma supponiamo che nove erano usciti e che uno solo, s’ignora quale, sia restato in casa. In tal caso non occorre fare le ricerche, poiché vi sono forti probabilità (nove contro una) che l’ebreo non sia la persona sotto le macerie».

Comportamenti ingiuriosi
Le leggi della Halakha inculcano odio e disprezzo nei confronti dei non-ebrei. Cominciamo coi testi di alcune preghiere «Le diciotto benedizioni contengono una maledizione diretta originariamente contro i Cristiani, gli ebrei convertiti al Cristianesimo e gli altri ebrei eretici [questa preghiera non è diretta contro gli ebrei convertiti all’Islàm]: “Che gli Apostati non abbiano alcuna speranza, e che tutti i Cristiani periscano all’istante”. Questa formula risale alla fine del I secolo... Poco prima del 1300 divenne: “Che gli Apostati non abbiano alcuna speranza, e che tutti gli eretici periscano all’istante”. (...) Dopo il 1967, molte comunità... hanno ristabilita la versione originaria: “Che i Cristiani periscano all’istante”. Questo cambiamento è avvenuto nel momento in cui... Giovanni XXIII, sopprimeva dalla Liturgia del Venerdì Santo la preghiera Pro perfidis Judeis giudicata antisemita». Il Talmùd (Trattato Berakhot, 58 b) prescrive all’ebreo che passa davanti ad una casa abitata da non-ebrei di domandare a Dio di distruggerla, e se è già in rovina di ringraziarlo della sua vendetta. Lo stesso dicasi per le Chiese e i luoghi di culto delle altre religioni, tranne l’Islàm. Voglio citare un esempio che ho ascoltato io stesso, circa due anni orsono, durante una conferenza in Torino per la presentazione del libro di Elio Toaff: Essere ebreo. Gad Lerner ha raccontato che quando da bimbo tossiva, sua nonna gli dava dei buffetti sulle spalle dicendo alla tosse: “va da un goj, va da un goj”!

Israel Shahak (ebreo onesto): "Storia ebraica e giudaismo - Il peso di tre millenni"

Per la cronaca "Goyim" significa "animale parlante.
Questi precetti sono da sempre inculcati ossessivamente nelle menti dei giovani ebrei nelle scuole rabbiniche, vere palestre dell'odio razziale.
Inutile dire che chi pensa così si macchia da sempre di crimini di ogni tipo verso singoli, verso popoli e verso l'intera umanità.
Punirli, se non si redimono, è il minimo che si possa fare.

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