Re: John Kleeves

Inviato da  totalrec il 24/9/2010 15:46:20
Trotzkji ha scritto:

Citazione:
ma quale santo non è stato ucciso trafitto da qualcosa o bruciacchiato in un qualche altro modo?


Diciamo che non sono molti ad aver subìto tutte le cose insieme: bruciacchiatura (sventata appena in tempo dagli angeli del Signore), taglio delle mammelle e gran finale con frecce piantate nel fianco (o in gola, a seconda dell'iconografia). Mi rendo conto che la pista del simbolismo cristiano possa apparire folle. Io stesso, pur avendo scritto l'articolo in questione, non riesco a ritenerla la più probabile. Infatti avevo parlato di questa "stranezza" in mezzo a tante altre. Non capisco però perché la si escluda a priori, rifiutandosi categoricamente di prenderla anche solo in considerazione.
Esiste (o dovrebbe esistere) un livello di congruenza delle informazioni disponibili oltre il quale non sia più lecito liquidare un'ipotesi come fondata su semplici "coincidenze". Se permettiamo alle "coincidenze" di spadroneggiare nelle ricostruzioni logiche oltre il limite consentito, arriviamo al punto che tutto o quasi tutto può essere ritenuto una coincidenza. Esempio: ora che sappiamo che l'arma del suicidio di Anelli non è la stessa con cui è stata uccisa la nipote, potremmo anche liquidare come "coincidenza" il fatto che lo zio si sia suicidato il giorno stesso in cui è stata uccisa la nipote. Sarebbe una conclusione accettabile?
Le stranezze del caso Anelli, a mio avviso, sono essenzialmente tre:
1) Nessuno è stato finora in grado di fornire uno straccio di movente al delitto di Monica Anelli. Si è parlato di questioni di eredità che non c'entrano niente. Il convivente di Monica ha dichiarato che i rapporti tra zio e nipote erano buoni o perlomeno discreti. Il capo della polizia di Rimini ha invocato, a giustificazione del fatto delittuoso, il "bisogno di spazio" dello zio. Affermazione ridicola e sospetta, sia per la frettolosa pisquaneria da psicologo della mutua con cui è stata proferita (che lascia sospettare il desiderio di chiudere il caso al più presto), sia perché nella palazzina vivevano da tempo altre famiglie che non risultano essere state minacciate da Anelli con balestre e cesoie. Dunque? E' possibile che l'assenza di un movente debba avere sempre come unica e necessaria conclusione la "pazzia" del presunto omicida? Sicuro che non ne esistano altre meno generiche?
2) Chiunque sia stato ad ammazzare Monica Anelli, lo avrebbe fatto portandosi dietro un piccolo arsenale di armi bianche composto da: voluminosa balestra con frecce di prammatica + cesoie da giardinaggio (o coltello, a seconda delle versioni) + candela con cui dar fuoco all'appartamento dopo aver scassato i tubi del gas. Il tutto tenendo conto che tanto il presunto omicida (Anelli) quanto eventuali agenti dell'intelligence straniera avevano a disposizione armi da fuoco che potevano rendere l'operazione assai meno rudimentale e rischiosa. Possibile che neanche di fronte a questa assurdità si riesca a prendere in considerazione l'ipotesi di un omicidio a sfondo rituale e simbolico?
3) Il linciaggio di Anelli da parte della stampa, fondato sul nulla sottovuoto e su chiacchiere origliate nei discorsi delle comari, è quasi una firma. Criminalizzare un presunto omicida prima ancora che venga riconosciuto come tale, citando lettere di simpatia a noti detenuti che nessuno ha mai letto, è tipico dello "smearing" della vittima che i potenti commissionano ai lacché della stampa affinché a nessuno salti in mente di indagare più a fondo.
Detto questo lascio a ciascuno le sue conclusioni e le eventuali indagini. Sarebbe bello ad esempio, se qualcuno vive a Rimini, poter intervistare la moglie di Kleeves per chiederle se è vero che il marito la teneva segregata in casa a suon di minacce, come hanno scritto i giornali locali. E magari se ha qualche notizia sugli argomenti su cui il marito stava conducendo ricerche di recente. Potrebbe essere importante.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=5929&post_id=176274