Re: la forza di gravità...

Inviato da  metas il 28/7/2011 2:25:47
Citazione:

fefochip ha scritto:
Citazione:

RedPill ha scritto:
Beh, in realtà la fisica quantistica non è dimostrabile con esempi concreti. E' una contraddizione in termini dire che il paradosso di EPR è un esempio concreto.

ci sarebbero degli esempi concereti il punto è che la quantistica sembra essere talmente nuova e poco accettata da non essere ancora sviluppata.
una applicazione sembrerebbe provenire proprio dalle LERN (reazioni nucleari a bassa energia)delle quali il fisico Preparata aveva buttato giu le basi proprio in nome della quantistica.

un altro esempio incredibile è nel campo dell'astronomia

Come sottolinea Wheeler, l'esperimento sopra analizzato fornisce un risultato assurdo se continuiamo a considerare "oggettivo" l'universo. Per rendere ancora più strabiliante questa assurdità, Wheeler fa notare che l'esperimento in questione, se considerato su scala astronomica, può produrre risultati sbalorditivi. Ecco un esempio. Oggi conosciamo alcuni oggetti astronomici lontanissimi, chiamati quasar. Per giungere fino a noi, la luce di un quasar impiega miliardi di anni. Se nel percorso incontra una galassia di grande massa, che in base alla relatività generale di Einstein può funzionare da "lente gravitazionale", il fascio di luce si divide in due fasci che aggirano la galassia da due parti opposte (infatti noi dalla Terra otteniamo delle immagini sdoppiate di alcuni quasar). Immaginiamo che il quasar si trovi a dieci miliardi di anni luce di distanza e la galassia-lente a otto miliardi. Se noi sulla Terra vogliamo osservare il quasar, possiamo scegliere di far produrre interferenza ai due fasci, oppure di rivelare i singoli fotoni di ciascun fascio. Il concetto è identico a quello dell'esperimento precedente. Proviamo a chiederci se otto miliardi di anni fa il singolo fotone è passato da entrambi i lati rispetto alla lontana galassia (come un'onda) oppure da un lato solo (come una particella). Ebbene, se continuiamo a mantenere una concezione oggettiva dell'universo, la risposta dipende da come decidiamo di osservarlo noi oggi! Se oggi noi scegliamo di rivelare la figura di interferenza, allora otto miliardi di anni fa il fotone ha deciso di percorrere entrambi i cammini. Viceversa, se noi scegliamo di vedere il singolo fotone su un singolo cammino, allora otto miliardi di anni fa il fotone ha scelto di comportarsi come una particella! Nel momento in cui noi cambiamo idea e lo osserviamo in un modo invece che nell'altro, il fotone che sta arrivando è già preparato alla nostra scelta! In pratica, come dice l'articolo di J.Horgan (Le Scienze n.289), "i fotoni devono aver avuto una sorta di premonizione, per sapere come comportarsi in modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata fatta da esseri non ancora nati su un pianeta ancora inesistente"! Ciò che risolve il paradosso è che l'universo non si trova in uno stato pienamente oggettivo, ma le sue caratteristiche fisiche sono in parte determinate dall'osservatore cosciente (anche se solo a livelli quantistici si riesce a rivelare chiaramente tale piccola influenza).


se segui il link troverai un capitolo (che poi è il capitolo principale) del libro di un fisico che spiega in termini "umani" la rivoluzione che si porta dietro la quantistica ben piu ampia di misurare o meno la luce.

Citazione:
Comunque sono convinto che la teoria della relatività sia un punto di partenza e non di arrivo.

probabilmente un punto di "transito"

se dai un occhiata al link comunque lo troverai interessante se ti stuzzica la quantistica .
era comunque da parte mia solo uno spunto da offrire un po off-topic

buon proseguimento a tutti



Mi fa piacere che tu abbia ricordato Giuliano Preparata nel tuo intervento, io, anche se non condivido le sue idee sulla quantistica, condivido a pieno il “documento”, di seguito allegato, sottoscritto anche da Giuliano Preparata, per fare:

SCIENZA SECONDO COSCIENZA
IL DOCUMENTO DEL COMITATO EUROPEO PER UNA NUOVA SCIENZA

Per fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità del vivente. Un gruppo di scienziati, che comprende al suo interno biologi, fisici, matematici e medici, si è riunito ad Arco di Trento nei giorni 20 e 21 ottobre 1994, nell'ambito delle attività del XVII ° Convegno della rivista "Astra". A questo incontro, promosso dal Prof. Umberto Bartocci ordinario di scienze matematiche, fisiche e naturali presso l'Univ. di Perugia, hanno aderito i fisici Prof. Giuliano Preparata e Prof. Emilio del Giudice dell'Istituto di fisica nucleare delle alte energie dell'Università di Milano, il Prof. Friedbert Karger fisico del Max Planck Institut di Monaco, il Prof. Jacques Bienveniste, dell'università di Parigi, il Dott. Raffaele Marolda ricercatore oncologo, il Prof. Giuseppe Sermonti, genetista, il Prof. Pindaro Mattoli, omeopata, il Dott. Philippe Dudal e il Dott. Ezio Gallas, osteopati, il Prof. Luigi Baima Bollone, di medicina legale dell'Univ. di Torino e il Dott. Nitamo Federico Montecucco, medico esperto in psicosomatica e ricercatore in neuropsicologia. Dopo due intense giornate di dibattito e studio il nascente comitato europeo per la nuova scienza ha elaborato il seguente documento programmatico.
"Siamo preoccupati per una serie di fenomeni che sembrano occorrere sempre più frequentemente nel campo della scienza, quali lo scoraggiamento di ricerche autenticamente alternative, la presenza di censure non eque e non giustificate, la soppressione di informazione, che testimoniano l'allontanamento dai canoni di una corretta etica scientifica. Questa situazione, che si ritiene sia venuta consolidandosi anche a causa di una inopportuna subordinazione ad interessi di ordine politico ed economico, in grado quindi di far perdere sovente di vista che la ricerca della verità resta sempre comunque l'unico vero obiettivo di ogni scienza, ci legittima a reagire con la proposta di un Comitato Europeo per una Nuova Scienza. Vogliamo riportare nella scienza la critica, la tolleranza, la discussione aperta, senza favoritismi di scuola e senza clientelismi, vogliamo adoperarci per garantire una reale possibilità di verifica e di confronto con i risultati di ricerche che vengono delegittimati a priori dalla attuale organizzazione della scienza perché non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate; vogliamo offrire un punto di riferimento ed un aiuto a tutti quei ricercatori che stentano a far conoscere i loro lavori a causa dei pregiudizi di un establishment spesso arroccato su posizioni rigide e dogmatiche; siamo aperti alla considerazione di programmi di ricerca in campi attualmente considerati pseudo - scientifici, perché non riconducibili alle attuali capacità interpretative e metodologiche della scienza; vogliamo sostenere il pluralismo come valore, nella convinzione che due teorie siano sempre meglio di una, e che una scelta operata con consapevolezza sia migliore di una accettazione acritica e passiva in ossequio al principio di autorità.
Vogliamo insomma fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità vivente.
Intendiamo così percorrere insieme un cammino di conoscenza, e, per dirla con Gide, sostenerci nel tempo forse molto lungo da quando si e persa di vista la riva, fino all'apparire di nuove terre, se e quando ci sarà concesso di vederle."

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Concordo anche la tua variante al concetto della relatività einsteniana:

“probabilmente un punto di transito”,

sul quale ci sarebbe molto da discutere nei termini contenuti nel docomento, per cui, allo scopo di confrontarci sugli aspetti più critici, “senza favoritismi di scuola e senza clientelismi, vogliamo adoperarci per garantire una reale possibilità di verifica e di confronto con i risultati di ricerche che vengono deleggittimati a priori dalla attuale organizzazione delle scienza perchè non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate”, ecc ecc, come dal documento, purtroppo dimenticato, ma che io ti propongo di riattivare per discutere di scienza. Saluti metas.

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