Re: Idrogeno energia pulita

Inviato da  Dorian il 10/3/2007 8:25:25
Altro che idrogeno, ci vuole il metanolo
(intervista a George Olah, premio Nobel per la Chimica nel 1994)

Riporto i passi più importanti...

Il metanolo è per sua natura un combustibile eccellente. Si può mischiarlo alla benzina e è un carburante molto migliore dell’etanolo. E poi abbiamo progettato una cella a combustibile metanolo. Oltretutto è un agente chimico estremamente semplice, che può essere prodotto con la massima efficienza: basta un atomo di ossigeno aggiunto al metano, che è la componente base del gas naturale; solo che il metanolo è un materiale liquido, e quindi può essere agevolmente immagazzinato, trasportato e utilizzato.

Il bello è che si potrà utilizzare qualunque fonte di energia, derivandola vuoi dai combustibili fossili, vuoi dalle centrali atomiche, vuoi dall’eolico, dal solare o altro. Il punto è che a nostro parere ha molto più senso, invece che tentare di immagazzinare e trasportare l’energia all’interno di un gas ad alta volatilità come l’idrogeno, convertirla nella forma più conveniente di un liquido. Senza contare un altro vantaggio collaterale: in questo modo si potrebbe davvero ridurre la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera.

Il mio team ha partecipato alla progettazione delle celle a combustibile metanolo. Tali dispositivi generano come prodotti di scarto anidride carbonica e acqua. In fase di ideazione, ci è venuto in mente che forse il processo poteva essere invertito. In altre parole, si sarebbe potuto prendere acqua e anidride carbonica e, avendo a disposizione la corrente elettrica, trasformarle in metanolo.

Quindi uno dei fondamenti della nostra economia al metanolo è rappresentato dalla rigenerazione o riciclo dell’anidride carbonica a partire dalle fonti in cui è presente ad alte concentrazioni, come per esempio i combustibili degli impianti che bruciano gas naturale. Ma non è escluso che un giorno – anche se non è possibile ipotizzarlo nell’immediato – si possa ricavare l’anidride carbonica direttamente dall’aria.


Al momento la politica ufficiale delle istituzioni privilegia l’opzione del confinamento. Si seppellisce l’anidride carbonica in fondo alla terra o al mare e si risolve il problema. Ma quanto tempo rimarrà là sotto? La CO2 è un materiale estremamente volatile. Anche nelle migliori condizioni finirà per disperdersi. Il nostro è un approccio diverso: se comunque dobbiamo disporre dell’anidride carbonica, se dobbiamo catturarla, perché allora non usarla proprio come materia prima chimica? In altre parole, ricicliamola.

Sono convinto che il progresso tecnologico sia promosso innanzitutto dalle grandi aziende. La ExxonMobil, per esempio, ha sicuramente tutti i mezzi per farlo. Il problema è che finora non è stata proposta nessuna soluzione ragionevole. Fondamentalmente, non credo che venga molto apprezzata l’idea dell’economia al metanolo. Per chi sta seduto su una miniera di gas e petrolio ricavandone enormi profitti, o per un paese arabo con molte risorse e molto benessere, qualche matto che sostenga che l’umanità ha tra le mani la soluzione ideale per non dipendere più da quel che la natura ci ha messo sotto ai piedi non è di certo il benvenuto.

Abbiamo iniziato a utilizzare su larga scala il carbone durante le Rivoluzione Industriale, quindi 250 anni fa. A questo punto siamo già arrivati a un livello di sfruttamento significativo di quel che la natura ci ha concesso. Ora non dico che da un momento all’altro ce ne ritroveremo senza, ma senza dubbio dobbiamo pensare a come gestire la situazione oggi e in futuro.

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