Re: Fisica Unigravitazionale?

Inviato da  Teknomaker il 29/1/2007 0:07:54
Ciao Intilla,

ti ringrazio infinitamente per la segnalazione, di mio gusto oltremodo.

Proprio ieri riflettevo sul logo che compare aprendo il link da te postato...:

Viktor Schauberger - The Energy Evolution - Harnessing Free Energy from Nature (pag 90)

Incuriosito dalla coincidenza, ho dato uno sguardo veloce e subito la mia attenzione si è posata sul seguente estratto:

CAP III

b) La massa

Le teorie moderne rappresentano la più "logica" catena di errori che si possa immaginare, tale da blindare con un nuovo più grosso errore tutta la serie precedente di abbagli e di storture interpretative dei fenomeni naturali e dei risultati sperimentali.
Abbiamo detto che la pretesa di leggere negli esperimenti Michelson-Morley il comportamento della luce ondulatoria come identico negli effetti a quello della luce corpuscolare provoca il primo errore relativistico di credere la velocità della luce non componibile con quella dei corpi normali. Errore reso inevitabile dal fatto che la fisica odierna ignora assolutamente la reale struttura e funzione del campo ondulatorio della luce. Ma in aggiunta a questo ne nasce un secondo: quello di escludere dalla considerazione dei fisici l'idea che era alla base di quegli esperimenti, rivolti originariamente a provare l'esistenza nel vuoto d'un mezzo-supporto della propagazione della luce, cioè dell'antico "etere". Poiché si ignorava l'inidoneità di quel tipo di esperienza al fine programmato, l'etere scompariva dall'ordine delle realtà naturali.



Ed ecco la beffa che la natura gioca ai fisici: nel momento in cui essi si trovano ad avere sotto gli occhi la vera prova dell'esistenza dell'etere, sono obbligati a non vederla a causa della precedente negazione e la distorcono con un incredibile artificio matematico come "prova", ovviamente falsa, della relatività.

[...]

Ai grossi fisici contemporanei bisogna forse fare un esempio estremamente elementare. Le particelle negli acceleratori si comportano rispetto all'etere nello stesso identico modo di un corpo che cade da un aereo rispetto all'aria. L'accelerazione di gravità diminuisce via via per la forza resistente dell'atmosfera, che cresce con l'aumento della velocità di caduta fino all'equilibrio tra la gravità e la resistenza dell'aria, e quindi al raggiungimento di una velocità costante da parte del corpo che cade. È evidente che, se io mi ostinassi a negare l'esistenza dell'aria, farei nascere una relatività delle scimmie, che nulla sanno di tale esistenza come di quella dell'etere (salvo che non siano più avanti della fisica contemporanea). [...] Vedano un po' quei fisici se è il caso di insistere ancora con la relatività.

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