Re: Fisica Unigravitazionale?

Inviato da  Intilla il 13/12/2007 20:20:35
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Fisica_unigravitazionale

Anche se a molti potrà sembrare incredibile,le teorie di Palmieri sembra siano state prese seriamente in considerazione anche dagli "addetti ai lavori" di Wikipedia (...a voi i commenti,io a questo punto preferisco restarmene in disparte)...

La Fisica Unigravitazionale nasce come reazione alle due teorie su cui si fonda la fisica moderna, cioè la Teoria della Relatività e la Meccanica Quantistica. Nonostante l'assurdità dei concetti che propongono (come l'indeterminazione), la debolezza delle prove a loro favore, le contraddizioni in cui sono più volte cadute (vedere, ad esempio, la rinormalizzazione), e le confutazioni sperimentali (aberrazione della luce delle stelle, calcolo dell'orbita di Marte...), esse vengono sostenute a tutti i costi e integrate con ipotesi e teorie sempre meno accettabili man mano che si accumulano errori ed evidenze contrarie e comunque non riescono a spiegare molti dei fenomeni più frequenti in natura, come la polarizzazione della gravità e la ricorrenza delle forme spirali e pentaradiate. Da qui la necessità di una nuova fisica che non si limiti a quantificare, ma anche a spiegare i fenomeni.

La gravità è l'unica forza esistente in natura e l'elettromagnetismo è solo una delle sue manifestazioni. Il che significa che in natura tutto si attrae e niente si respinge: tutto ciò che sembra essere respinto da qualcosa in realtà è attirato da qualcos'altro. Di conseguenza, le forze nucleari non esistono (esse erano state introdotte per spiegare come mai i protoni potessero rimanere legati nel nucleo atomico pur dovendo, in teoria, respingersi). Il fotone è la particella che genera la forza di gravità, pertanto può anche essere chiamato fotone-gravitone; inoltre, il fotone-gravitone è l'unica particella esistente: tutte le altre particelle conosciute sono solo raggruppamenti di fotoni-gravitoni.

La forza di gravità è sempre stata intesa come "isotropa" (cioè a simmetria sferica), proporzionale alle masse che la subiscono (nel senso che, aumentando la massa, aumenta la forza e quindi l'accelerazione resta uguale) (fig.1)e trascurabile nel microcosmo (fenomeni atomici). Tutte e tre queste idee, però, sono false. Della apparente isotropia del campo gravitazionale e della gravitazione microcosmica si parlerà dopo; per quanto riguarda la sua proporzionalità rispetto alle masse, essa può essere smentita in base a un semplice ragionamento: quando un corpo A di una certa massa viene attratta da un corpo B di dimensioni estremamente più grandi, le forze applicate a ogni singola particella di A sono tra loro quasi perfettamente uguali tra loro (perchè, essendo enorme il campo generato da B, il suo valore puntuale da un punto a un altro di A cambia in modo trascurabile), così che, a parità di densità, aumentando la massa di A, la forza applicata sembra crescere in maniera proporzionale (fig.2). Ma cosa succederebbe se invece B fosse di dimensioni minori di A? In questo caso il valore puntuale del campo di B varierebbe moltissimo da un punto a un altro di A, come se la forza fosse applicata solo in una ristrettissima zona (fig.3), e aumentando o diminuendo (sempre a parità di densità) la massa di A, la forza applicata risulterebbe sempre quasi la stessa, cioè sarebbe non proporzionale alla massa. Ma questa è una caratteristica delle forze non gravitazionali (fig.4). Si può quindi tentare una unificazione della forza gravitazionale con ogni altro tipo di forza se si suppone che in realtà la forza di gravità oscilla (fig.5) tra la totale proporzionalità con la massa (quando il corpo agente è di dimensioni relativamente grandi) e la totale non-proporzionalità (quando il corpo agente è di dimensioni relativamente piccole) senza però mai arrivare precisamente a questi due estremi opposti, che vengono comunemente chiamati "gravità" (nel primo caso) ed "elettromagnetismo" (nel secondo caso). Come conseguenza di tutto questo, i corpi più grandi dovrebbero avere un'accelerazione leggerissimamente minore a quanto previsto, e ciò è stato confermato dalla caduta della cometa Shoemaker-Levy su Giove: nel percorso questa si è frantumata in vari pezzi di diverse dimensioni e i più piccoli sono caduti su Giove prima di quelli più grandi.

Però sembra esserci una differenza fondamentale tra la gravità e l'elettromagnetismo, e cioè che mentre la gravità è solo attrattiva, l'elettromagnetismo può essere anche repulsivo. Ebbene, questo non è vero: secondo la Fisica Unigravitazionale, tutto ciò che sembra respinto da qualcosa è in realtà attirato da qualcos'altro. Per esempio, quando due particelle "urtano" l'una contro l'altra, in realtà esse non si respingono, ma attraendosi tendono a girare l'una attorno all'altra per un brevissimo tempo per poi allontanarsi come in fig.6. ma siccome le particelle sono molto piccole, noi non possiamo vedere la deviazione e crediamo che siano andate a sbattere l'una contro l'altra, mentre in realtà l'unica forza agente è attrattiva e perciò non esistono "cariche positive" o "cariche negative". Neanche l'allontanamento dei poli omologhi di due calamite è repulsione: quando avviciniamo due poli uguali, le particelle che si trovano in quella zona ruotano nello stesso senso, ma (fig.7) quando arrivano a trovarsi l'una di fronte all'altra, il loro verso è discorde e la velocità di una rispetto all'altra è altissima; pertanto le due particelle faranno sempre meno presa l'una sull'altra e finiranno per essere vinte invece dall'attrazione dell'ambiente esterno, perciò si allontanano l'una dall'altra; al contrario, (fig.8) se si avvicinano due poli opposti, le particelle avranno una bassissima velocità relativa, e sarà l'attrazione tra di loro sarà prevalente rispetto a quella dell'ambiente circostante. Per finire, nel caso di due oggetti non magnetizzati, la rotazione casuale delle particelle al loro interno renderà quasi uguale l'attrazione tra i due oggetti e la fuga verso altre direzioni, così essi resteranno fermi. E l'"attrazione" di cui stiamo parlando è proprio attrazione gravitazionale: essa non è affatto irrilevante tra una particella e l'altra, semplicemente è mascherata dall'attrazione verso l'esterno, la quale può essere vinta facendo scorrere quante più particelle possibile nello stesso verso, come tra due poli opposti di una calamita o in due fili percorsi da correnti equiverse: in tal caso, essendo quasi nulla la loro velocità relativa, si manifesta pienamente l'attrazione gravitazionale tra di esse (fig.9). Nel caso opposto, cioè tra due poli uguali o tra due fili percorsi da correnti discordi, la velocità di ogni particella rispetto all'altra sarà così alta da sfuggire all'attrazione reciproca per cadere in quella dell'ambiente.

Da quanto detto prima (cioè che le particelle si attraggono e basta), risulta chiaro che non esiste nessuna "forza nucleare"; queste forze, infatti, erano state introdotte per spiegare come mai i protoni potessero tenersi insieme nel nucleo atomico pur essendo dello stesso "segno". Ma siccome abbiamo visto che non esistono forze repulsive, è ovvio che i protoni debbano attirarsi tra loro anche senza una forza addizionale a tenerli uniti. La stessa cosa vale per i neutroni, gli elettroni, o qualsiasi altra particella: queste sembrano respingersi tra loro quando sono in movimento disordinato (per i motivi che abbiamo visto prima), ma se costrette a stare le une vicino alle altre (per esempio, abbassando la temperatura), esse finiscono per attirarsi spontaneamente, come dimostrato dagli esperimenti di "elettricità liquida" e "fusione fredda".

L'equazione ortodinamica (fig.10) è la correzione della formula di gravitazione universale di Newton in modo da unificare anche i fenomeni del microcosmo. Per farlo, basta aggiungere i 2 elementi che sono trascurabili nel macrocosmo, cioè "densità" e "polarizzazione" (cioè la quantità di particelle che girano nello stesso senso). Svolgendo così i calcoli si vedrà che la forza gravitazionale agisce in modo macroscopico anche nei fenomeni microscopici.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Fisica_unigravitazionale"

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