Re: Il paradosso dei gemelli. O.T.

Inviato da  Intilla il 17/6/2007 19:46:42
Sulla base del “lavoro” di Prigogine,a proposito della metrica dello spazio-tempo di Minkowsky,si evince questo:

Per misurare lunghezze e tempi, un osservatore utilizza delle coordinate x, y, z e t ; un altro, in moto rettilineo rispetto al precedente, utilizza delle coordinate x’,y’, z’ e t’. La condizione imposta dalla teoria della relatività è che l’intervallo spazio-temporale rimanga invariante. L’esistenza di tempi molteplici t, t’ … provoca effetti notevoli (come il celebre paradosso dei gemelli). Bisogna dunque concludere, con Minkowski, che lo spazio e il tempo, presi isolatamente, sono ormai divenuti delle ombre?
L’instabilità deriva dal fatto che un punto contiene un’informazione
infinita, mentre le nostre misure o i nostri calcoli implicano una
precisione finita.L’instabilità ci costringe a costruire un nuovo linguaggio
per descrivere tali sistemi. Prigogine,sulla base dell’idea di Misra,ridefinisce (ampliandolo),il concetto di “tempo interno”.
“Contrariamente a quanto sembra risultare dalla Relatività Ristretta,esiste dunque un Tempo Universale che parte dall’osservazione di un fenomeno fisico relativistico,in questo caso la propagazione dell’onda*.Nella descrizione minkowskiana,gli osservatori si osservano reciprocamente.Qui essi osservano,in più,l’evoluzione del campo,sistema dinamico instabile che permette l’introduzione di un tempo interno.(…)L’introduzione di processi dinamici instabili permette così di riconciliare l’idea fondamentale di Einstein di tempi molteplici legati a osservatori diversi con l’esistenza di un divenire Universale,sostenuta da Bergson”.
ILYA PRIGOGINE (“Tra il Tempo e l’Eternità - ed.Bollati & Boringhieri)

*[Prigogine in quel contesto non intendeva un’onda elettromagnetica visibile (la luce che tutti conoscono,per intenderci);bensì “un’onda di modernizzazione” relativa addirittura ad un’isola].

“La nozione di simultaneità è relativa all’osservatore,riferendoci ai tempi molteplici della Relatività Ristretta.Ma le cose cambiano se teniamo conto del fatto che ogni osservatore può misurare il campo scalare phi e dedurne il tempo medio corrispondente a questo campo.Il campo stesso è invariante per trasformata di Lorentz.Il tempo interno medio ,invece,è modificato non solo quando si cambia il tempo,ma anche quando si cambia posizione.Ciò significa anche che,osservando il campo,e il suo tempo interno medio,un osservatore può avere un’informazione riguardo alla sua posizione,contrariamente a quanto suppone la Relatività Ristretta”… e sono ancora parole di Prigogine,non mie.

Fausto Intilla

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