Re: Il paradosso dei gemelli. O.T.

Inviato da  rigel il 5/2/2007 0:00:28
Citazione:

ivan ha scritto:
L'astronauta all'interno della navicella che cosa sa ciò che è fuori? Potrebbe non saperne nulla, né è tenuto a saperlo, ma sperimenta comunque un'accelerazione. Può decidere se è un campo gravitazionale o la sua astronave che si muove senza guardare fuori ? In linea di principio no. Quindi, in linea di principio, non ha nessun motivo per escludere che è suo fratello quello che è per partito a farsi una crociera tra le stelle (beato lui).

Quindi, per uscirne, bisogna appunto introdurre altri fattori .


ancora??? non centra niente l'astronauta, l'astronauta può esserci come non esserci, la relatività non cambia di una virgola se c'è un'astronauta o no

vista dal sistema di riferimento dell'astronave non si può immaginare che ci sia un campo gravitazionale xchè la cosa non si accorderebbe con la dinamica legata a quel sistema di riferimento

un sistema di riferimento deve guardare l'universo muoversi secondo le leggi della dinamica, a forza agente uguale accelerazione, ma dal sistema di riferimento dell'astronave risulterebbe che la Terr accelera senza che ci sia nessuna forza agente, assurdo

inoltre:

non esiste nessun campo gravitazionale che possa comportare una accelerazione in un sistema di riferimento e nel contempo l'allontanarsi accelerato di un pianeta nel senso opposto

i campi gravitazionali sono campi centrali

inoltre:

la relatività non cide che quando tu acceleri si crea un campo gravitazionale, dice solo ceh un campo gravitazionale si può identificare con un'accelerazione dovuta alla deformazione dello spaziotempo che la massa del corpo celeste genera

se acceleri un'astronave non è che spunta dal nulla un corpo celeste quindi non c'è nessuna deformazione dello spaziotempo e quindi il principio di equivalenza non si può applicare

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