Re: Il paradosso dei gemelli.

Inviato da  ruggero_20 il 2/2/2007 22:07:04
Citazione:

ivan ha scritto:

Notare: prequantistico precomputer.

E ci mancava pure quest'altra.



Che c'è di male, intendevo che il fatto che le onde elettromagnetiche non interagissero tra di loro era un fatto reale, fisico, conosciuto anche prima della meccanica quantistica e dell'avvento dell'era delle simulazioni al computer.
Come dire, è una cosa conosciuta da molto tempo prima delle teorie che critichi.

Citazione:
Citazione:

Onda elettromagnetica, fotoni, stessa cosa.
Onda elettromagnetica, elettroni, cose diverse.
Onda elettromagnetica, alpha, cose diverse.


Visto che a tuo dire l'elettrone è una solo una particella e non un onda,


No, a mio dire l'elettrone non è solo una particella. L'elettrone, come qualsiasi altro oggetto fisico elementare, è sia onda sia particella, ma non onda elettromagnetica. Lo capisci? Vicino a onda c'è un aggettivo: elettromagnetica! Non tutte le onde devono essere elettromagnetiche!!! E quelle del campo elettromagnetico non sono altro che fotoni.
Le altre onde hanno nomi diversi, appunto, funzionde d'onda dell'elettrone, del protone, etc...
Queste onde non sono elettromagnetiche e non c'entrano nulla con la composizione del campo elettromagnetico. Un elettrone produce un campo elettromagnetico, non è il campo elettromagnetico.
Un elettrone infatti può interagire con la luce, vedi ad esempio l'effetto Faraday. Ma non ci sono elettroni in orbita di Giove (se non quelli riconducibili a venti solari), anche se giove ha campo magnetico.

Citazione:


quant'è il raggio dell 'elettrone?


Zero, perchè l'elettrone è una particella elementare, e quindi puntiforme. Ma ha una massa diversa da zero.
Però, siccome in fisica pratica puntiforme non vuol dire molto, allora si introduce il concetto di raggio inteso come: "che lunghezza d'onda è necessaria per poter vedere un elettrone usando onde elettromagnetiche?"
Da questa lunghezza si ottiene un raggio effettivo.
Considerando poi che la meccanica quantistica introduce anche una indeterminazione sulla posizione di una particella DxDp~h allora si può introdurre il concetto di raggio come zona dello spazio occupata dall'elettrone, ed in cui l'elettrone può essere.
Mai sentito parlare di lunghezza d'onda di De Broglie o lunghezza d'onda Compton?
Ma tutto questo discorso sul raggio dell'elettrone cosa cambia riguardo al fatto che l'elettrone non è un onda elettromagnetica?

Citazione:

E quando il fotone colpisce l'atomo ed eccita l'elettrone, che fine fa ?


A parte che se accetti questo modello di atomo, devi accettare la meccanica quantistica, comunque non fa nessuna fine, sparisce, fornendo all'elettrone l'energia sufficiente (quella portata dal fotone) per eccitarsi saltando di livello. Infatti di solito, dopo un po' l'elettrone si diseccita, perdendo quella energia ed emettendo nuovamente un fotone (che in alcuni casi può anche essere di energia diversa dal fotone orginale, per esempio quando il primo fotone fa saltare l'elettrone di due livelli).

Citazione:

E quando il fotone viene riemesso dov' era ?


In che senso? Il fotone non viene riemesso dov'era, che intendi?
Ah, ho capito, intendi dove è stato nel frattempo, prima di essere riemesso? Semplicemente non c'era più. Infatti ne viene emesso un'altro, o altri due, o altri tre,..., dipende dai casi.
Il fotone è semplecemente una particella può interagire SOLO con particelle cariche, come gli elttroni o i protoni. Non può interagire con un'altro fotone. E quando interagisce con un elettrone in un atomo, ad esempio, il fotone sparisce e da tutta la sua energia all'elettrone, che va in stato eccitato. Dopo un po', che in alcuni casi questo po' può essere anche ore, l'elettrone si diseccita emettendo altri fotoni (che di solito sono diversi dal primo, sia di numero che di energia). C'è comunqeu un vincolo che lega l'energia totale che deve essere sempre conservata, e lo è.

Citazione:

E perchè la luce esercita una pressione se è fatta di sole onde ?


Perchè la luce è un modo per trasferire energia. Come nel caso dell'elettrone che si eccita.
Il fatto che la luce sia fatta di onde non vuol dire che non debba esercitare pressione.
Pensa alle onde del mare. Più il mare è mosso più tu vieni spinto mentre sei in acqua.
Un onda, elettromagnetica in questo caso. Ha una certa quantità di energia e di momento. Quando la luce colpisce ad esempio uno specchio, questa viene riflessa. Il che in termini di momento ed energia vuol dire che l'energia rimane la stessa mentre la componente perpendicolare del momento dell'onda elettromagnetica (perpendicolare rispetto al piano dello specchio), deve cambiare segno. Lo specchio quindi, per la terza legge di Newton, deve esercitare un impulso pari al doppio della componente perpendicolare del momento dell'onda elettromagnetica.
Questo delta p, lo specchio lo sente come pressione.
Il fenomeno è lo stesso della sponda del biliardo. La pallina rimbalza. E la sponda sente pressione. La stessa cosa succede alla sponda della piscina. Quando nuoti, delle piccole onde partono da te e raggiungono la sponda, e poi tornano indietro. La sponda ha subito una pressione pari al doppio del momento portato dall'onda per unità di lunghezza al quadrato.
Microscopicamente quello che avviene è che la luce interagisce con un elettrone degli atomi superficiali dello specchio, che lo riflettono (senza assorbirlo). Per questo urto l'elettrone subisce un rinculo, che trasferisce al resto degli atomi dello specchio, come nel biliardo. Anche nella piscina avviene la stessa cosa, le molecole dell'acqua urtano contro la sponda, ricevendo un impulso che la sponda sente come rinculo.

Ma tutto questo cosa c'entra?

Torniamo anche a parlare di cosa ti disturba nel paradosso dei gemelli o nella tua versione del paradosso? Se capisco cosa ti disturba almeno so di che vuoi parlare...

Ciao,
Ruggero

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=3076&post_id=75474