Re: OGM: (ennesimo) inganno globale

Inviato da  _gaia_ il 20/11/2006 13:38:22
Ciao Al2012, i quesiti e le considerazioni che tu poni spostano un po' il discorso dall'ambito in cui lo avevo posto, lo ampliano per così dire, fino a giungere alla discussione (oltremodo spinosa) dei brevetti applicati a forme viventi, un argomento controverso su cui si potrebbe aprire un topic a parte (visto che coinvolge anche animali e l'uomo stesso, mentre qui mi limito a parlare di OGM vegetali).

Ad ogni modo la questione sulla sicurezza alimentare degli OGM resta apertissima; riporto come spunto uno stralcio dagli "Atti della 1a Conferenza Nazionale Comuni Antitransgenici" che riguarda questo aspetto:

"Il destino del transgene nel tratto gastro-intestinale e nell'ambiente"
(presentato da Claudia Sorlini)


Riassunto
L'autrice riassume le preoccupazioni chiave riguardo al cibo transgenico (ottenuto da piante geneticamente modificate, PGM, microorganismi GM) come segue:
- la possibilità di trasferimento del transgene dai microorganismi e dai vegetali contenuti nel cibo alla microflora gastro-intestinale;
- la diffusione dei transgeni nell'ambiente da feci animali ed umane;
- la possibilità di interazione tra i transgeni e il DNA cellulare dei mammiferi;
- gli effetti negativi sulla salute umana dovuti all'espressione di proteine (note o non) ingerite con il cibo.

Il trasferimento orizzontale del gene (HGT- horizontal gene tranfer) è un fenomeno ben noto che avviene naturalmente tra batteri.
Si è dimostrato che avviene anche all'interno del tratto gastro-intestinale.
Questo fenomeno è stato osservato anche da batteri GM a batteri gastro-intestinali in esperimenti in vivo.

Il trasferimento orizzontale del gene dalle piante ai microorganismi è stato evidenziato solo in esperimenti di laboratorio. D'altro canto, la possibile trasformazione della microflora gastro-intestinale dovuta a DNA libero ha avuto finora poca attenzione, perché si ritiene che il DNA libero sopravviva con poca probabilità all'azione delle nucleasi dell'intestino.

Il destino del DNA esogeno nel tratto gastro-intestinale.
I risultati delle indagini di DNA esogeno (sequenze presenti nei costrutti utilizzati per la trasformazione delle piante) nel tratto gastro-intestinale dimostrano che, al contrario di quanto si ritiene generalmente, il 5% di DNA può sopravvivere in ampi frammenti alla digestione gastro-intestinale.
Il DNA è stato recuperato da differenti parti dell'intestino, sangue o milza e fegato dei ratti e nelle feci, dopo somministrazione orale.

L'interazione tra il DNA esogeno e il DNA cellulare dei mammiferi.
Frammenti di DNA esogeno sono stati trovati legati covalentemente al DNA estratto dalla milza dei ratti. Il DNA esogeno è stato trovato in associazione cromosomale con entrambi i cromatidi, anche in rare cellule di tre feti.
"Il DNA esogeno ingerito a livello materno è un potenziale mutageno per lo sviluppo dei feti?"
Riguardo al rischio collegato al cibo transgenico, l'autore presenta alcuni esempi di danno alla salute (reazioni allergiche e modificazioni del tratto gastro-intestinale su animali di laboratorio). 

In conclusione:
- E' stato osservato il trasferimento orizzontale di geni (HGT) da batteri modificati a batteri naturali nel tratto gastro-intestinale.
- Non è stato dimostrato il trasferimento orizzontale di geni (HGT) in esperimenti in vivo da cibo vegetale modificato al tratto intestinale.
- Il DNA transgenico può sopravvivere alla digestione gastro-intestinale e diffondersi nell'ambiente. 
- Il DNA esogeno sembra interagire con il DNA cellulare dei mammiferi.

Quale è la frequenza di questi fenomeni e quali sono le conseguenze sugli esseri umani, gli altri animali e l'ambiente? Tutto ciò non è stato ancora ben chiarito.



Resta poi ugualmente aperta la questione della diffusione di genomi artificiali in natura - ho letto recentemente che in Spagna, unico Paese europeo a praticare la coltivazione di OGM su "vasta scala", uno studio ha mostrato come un quarto dei coltivi sia stato contaminato dalla dispersione di polline e semi GM.

Senza andare troppo lontano, in Piemonte si è verificata una contaminazione di 400 ettari di campi coltivati a mais: una partita di mais dichiarato non-GM si è rivelata contaminata (già in partenza) da semi GM -- la Pioneer Seeds, che ha venduto la partita di semi agli agricoltori piemontesi, commercializza semi non-GM e anche semi GM della Monsanto. La vicenda è riportata qui:
Italian seed contamination scandal highlights need for tighter European legislation

Non dimentichiamo infine che c'è un'alta "incertezza genetica" in questi processi: nessuno può garantire che con l'attuale biotecnologia venga prodotto un genoma che si comporta esattamente come desiderato (cambiare un gene non è come sostituire la portiera di un'auto con un'altra di colore diverso: vedi per es. l'esempio molto chiaro che ho riportato nell'articolo, sotto "sicurezza alimentare",all'inizio del post #5).

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