Re: OGM: (ennesimo) inganno globale

Inviato da  _gaia_ il 14/11/2006 21:57:26
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Coltivazioni di OGM: aspetti legali
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“Uno degli effetti meno piacevoli dell’introduzione delle colture GM sono le accuse, rivolte agli agricoltori, di aver infranto i diritti di brevetto delle multinazionali. Un agricoltore non-GM, la cui coltura è stata contaminata da OGM è stato querelato dalla Monsanto per $ 400.000.” (9)

Capitolo “cause legali”: altro punto critico nel panorama degli OGM.
Non essendo il punto essenziale di questo articolo ed essendo un tema molto vasto e complesso, mi focalizzerò soltanto sulla politica veramente aggressiva dei colossi del biotech nei confronti degli agricoltori e dei consumatori.
Negli anni si sono moltiplicati i casi di coltivatori finiti sul lastrico perché nei loro campi non-GM sono state trovate tracce di genoma GM, finite lì a causa di strambi e deprecabili fenomeni naturali noti come “impollinazione” e “dispersione”.

Per esempio, possiamo farci un’idea del livello di prepotenza cui sa giungere un’azienda come la Monsanto (la cui storia, a dir poco interessante, potete trovare nella sitografia), leggendo questo articolo, nonché questo sito:
PercySchmeiser.com

La vicenda del signor Percy Schmeiser è comune a un numero di coltivatori in inquietante aumento.
Credo valga la pena riportarne i punti salienti in quanto altamente istruttivi.




“Nell'agosto 1998 mi è arrivata una denuncia da parte della Monsanto.
Fino a quel momento non avevo avuto niente a che fare con la colza OGM della Monsanto. Non avevo mai comprato le loro sementi e non ero mai andato ad un loro meeting. Non conoscevo neanche un rappresentante della loro società.
C'erano vari elementi nella denuncia.
Innanzitutto, diceva che in qualche modo ero entrato in possesso di semi di colza OGM della Monsanto senza una loro autorizzazione, li avevo piantati, cresciuti e che quindi avevo violato il loro brevetto.”

“I punti principali della sentenza sul mio caso sono:
1. Non importa come la colza OGM della Monsanto, o la soia o qualsiasi altra pianta OGM entri nel capo di un contadino. Il modo più comune in cui può avvenire è l'impollinazione, o il trasporto dei semi da parte del vento, di uccelli o altri animali? Dal momento che avviene la contaminazione, il raccolto e le sementi non sono più tue.
2. L'intero raccolto dei nostri campi di colza del 1998 è andato alla Monsanto. Il giudice decise anche che non avevamo il diritto di ri-utilizzare di nuovo le nostre sementi: i semi che noi avevamo impiegato 50 anni a selezionare non sono più nostri. Questo è quello che sconvolge i contadini di tutto il mondo quando gliene parlo: che un contadino che utilizza metodi convenzionali o biologici può perdere tutto da un giorno all'altro.
Un'altra cosa importante su cui soffermarsi e di cui i media non si sono finora occupati è il tipo di contratto che le aziende come la Monsanto utilizzano.

I punti principali del contratto con la Monsanto sono i seguenti:
1. Un agricoltore non può mai utilizzare le proprie sementi.
2. L'agricoltore si impegna a comprare sempre le sementi dalla Monsanto.
3. L'agricoltore si impegna a comprare solo i diserbanti chimici della Monsanto.
4. Se l'agricoltore viola questo contratto in qualche modo, e la Monsanto gli fa pagare una penale, si impegna a non parlarne con i media o con i vicini.”

“Nelle pubblicità della Monsanto si sollecitano gli agricoltori a denunciare il vicino, se sospetta che stia coltivando colza o soia OGM senza autorizzazione. Chi lo fa, otterrà in regalo una giacca di cuoio dalla Monsanto.
Appena alla Monsanto arriva la soffiata, vengono mandati due investigatori per controllare la situazione. Nelle prairies li chiamano "la polizia genetica". I due fanno sapere all'agricoltore di aver ottenuto una segnalazione sulle sue coltivazioni: è una vera e propria forma di intimidazione.
Cosa pensate che succeda quando questi investigatori lasciano la casa dell'agricoltore?
L'agricoltore si domanderà quale dei suoi vicini l'ha denunciato.
Così si arriva ad una rottura dei rapporti tra gli agricoltori, che cominciano ad aver paura di parlare fra loro e a sospettare l'uno dell'altro.”
(10)

La Monsanto opera con modalità che rendono praticamente impossibile per un agricoltore farle causa, visti i costi che comporta portare l’azienda in tribunale.
Il discorso è in realtà molto lungo, ma credo che a questo punto siano chiari i tratti rilevanti della questione; ad ogni modo, consiglio caldamente la lettura dell’intero articolo, ricco di ulteriori informazioni veramente illuminanti.





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La ricerca scientifica sugli OGM
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E la ricerca scientifica?
Se gli OGM facessero realmente male all’uomo, o anche “solo” all’ambiente, gli scienziati lo avrebbero certamente detto…

Già, in un mondo ideale sarebbe così.
Ma -dolente di dover dare questa cattiva notizia- non viviamo in un mondo ideale.

Lo dimostra, fra una miriade di altri esempi, una serie di vicende molto simili fra loro quanto a dinamica ed esito finale: sono le storie personali e professionali di diversi scienziati che hanno osato portare a termine ricerche dai risultati molto sgradevoli per l’industria biotech.
Le loro ricerche sono state ostacolate in ogni modo, i ricercatori stessi sono stati attaccati, denigrati e infine messi a tacere, arrivando a essere licenziati dalle rispettive università, sotto pressione di colossi mondiali come Monsanto e Novartis.

“Questi quattro uomini non sono stati attaccati per degli esperimenti imperfetti o fallaci, ma perché le conclusioni del loro lavoro hanno potenzialmente un effetto economico.
L’aspetto triste è che le accademie e altre istituzioni che, secondo quanto si asserisce, dovrebbero essere indipendenti, e che una volta avrebbero difeso la libertà scientifica e protetto degli impiegati come Hayes, Chapela, Losey e Pusztai, li stanno ora abbandonando ai lupi del commercio, i cui marchi sono incisi sulle entrate di un numero di laboratori universitari di grandezza allarmante.”
(11)

Ci si può fare un’idea più precisa della gravità della questione leggendo l’articolo da cui è tratto il brano riportato.
Ad ogni modo, il problema dell’indipendenza della ricerca scientifica odierna è molto vasto e sono purtroppo moltissimi, in settori assai diversi, gli esempi che dimostrano come la “ricerca libera” stia diventando sempre più velocemente solo un vago ricordo, di pari passo con le pressioni delle grandi lobby di potere economico che divengono ogni anno più pesanti e invadenti.


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Note:

(9) “I semi del dubbio”

(10) “La polizia genetica di Monsanto”

(11) “In pericolo i critici delle biotecnologie”



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