Re: OGM: (ennesimo) inganno globale

Inviato da  _gaia_ il 14/11/2006 21:54:54
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Coltivazioni di OGM: aspetti agricoli e naturalistici
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Il giorno stesso in cui la prima coltivazione di OGM ha fatto il suo ingresso nel mondo esterno, valicando le strutture protette dei laboratori e delle serre controllate, si è capito che nulla avrebbe potuto arrestare l’espansione dei coltivi geneticamente modificati (GM) in natura.
Semplicemente, non si può impedire alla natura di fare il suo corso. E le coltivazioni all’aria aperta di OGM sottostanno, come tutte le altre, al corso naturale delle cose.

Questo significa che in un campo coltivato a OGM (che sono brevettati, aspetto che ha enormi conseguenze anche sul piano legale, come vedremo più oltre), accadono fenomeni che l’uomo non può contrastare o controllare: le piante si riproducono, e questo fatto apparentemente banale porta con sé invece una serie di conseguenze da valutare molto attentamente.

Nei fiori maschili viene prodotto il polline, che dovrà incontrare un fiore femminile per poter dare avvio alla nascita di un seme e quindi di una nuova pianta.
L’impollinazione avviene in diversi modi, per esempio attraverso il vento oppure determinati animali come gli insetti. Questi differenti fattori di diffusione del polline operano da milioni d’anni per portare a termine l’incrocio fra due individui della stessa specie e dar vita a un nuovo individuo dal corredo genetico nuovo e unico.
Nessuno può impedire al vento di cospargere il polline per ettari ed ettari di terreno: ecco perché è impensabile evitare che il polline di piante GM venga diffuso e arrivi a piante non-GM.

Una volta impollinato, il fiore lavora per formare il seme che verrà poi rilasciato in natura, e a sua volta usufruirà di mezzi naturali come insetti, uccelli, vento, acqua, per essere disperso e iniziare una nuova vita.

L’impollinazione e la diffusione dei semi sono due fenomeni naturali che l’uomo non può impedire o pretendere di controllare, specialmente se parliamo di un campo coltivato all’aria aperta.

Si tratta di fenomeni di per sé banali ma dagli effetti negativi potenzialmente dirompenti se applicati agli OGM.




Qual è il pericolo insito in questo processo naturale?
Un campo coltivato con specie tradizionali può subire la contaminazione da parte di OGM, innescando così un potenziale conto alla rovescia per la sopravvivenza delle piante non-GM di quel campo e lasciando spazio all’invasione del genotipo manipolato artificialmente.

Quindi possiamo ragionevolmente aspettarci che da un campo GM vengano dispersi polline e/o semi verso altri campi, anche non-GM: questo porta a ibridi che non sarebbero mai potuti nascere spontaneamente in natura; inoltre gli OGM contengono geni che non sono mai stati “testati” dalla selezione naturale per cui risulta del tutto imprevedibile la risposta degli organismi che ne consumano, così come sono imprevedibili le conseguenze genetiche in tutte le specie coinvolte nella rete alimentare di cui fa parte l’OGM.

La contaminazione è già avvenuta, e continua ad accadere a ritmi preoccupanti, nonostante il complice silenzio dei mass-media.
Un sito che tenta di monitorare i danni che gli OGM stanno causando in agricoltura e in natura è il “GM Contamination Register”: www.gmcontaminationregister.org

La diffusione in natura (volontaria o accidentale) di genotipi GM comporta effetti negativi sia sulle coltivazioni tradizionali sia sulla vegetazione naturale, con effetti incontrollabili e imprevedibili su tutta la rete alimentare.



Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=2720&post_id=62342