Re: OGM: (ennesimo) inganno globale

Inviato da  _gaia_ il 5/11/2010 16:13:33
Ciao Mirkred
perdona ma non ho ben capito il tuo approccio.. Se hai letto il mio scritto e hai delle critiche da fare mi farebbe piacere che le portassi in luce. Ho voluto fornire le basi per capire cosa sia un OGM e come venga prodotto, passando poi ad analizzare le problematiche relative alla coltivazione in campo di vegetali GM. Se a livello scientifico c’è qualcosa di errato ti prego di rilevarlo.


Per quanto riguarda il sito che citi, ho letto alcuni pdf con le opinioni della SCF (Scientific Committee on Food) e della EFSA (European Food Safety Authority).

Da quei pdf si evince che le opinioni espresse dalla Commissione sono basate su:

-- Analisi comparative del contenuto in proteine, cellulosa, fibre, grassi, aminoacidi ecc. rispetto a varietà campione non-GM.
Misurare la quantità dei nutrienti contenuta negli alimenti GM non risponde automaticamente alla domanda sulla sicurezza alimentare per l’uomo.

-- Prove tossicologiche su molecole espresse dai batteri usati per ingegnerizzare il DNA delle piante.
Prove su cavie da laboratorio della durata di qualche settimana non possono dirci molto sulla risposta del corpo umano, soprattutto sul lungo termine che è la questione credo più importante. (Sorvolo sulla validità dei test su animali, che tende drammaticamente a zero, e sulla possibilità tutt’altro che remota di alterazione dei dati di laboratorio ‘sgraditi’ nelle ricerche eseguite dalle aziende stesse).
Inoltre si eseguono i test tossicologici sulle nuove proteine espresse dalle piante GM su proteine sintetizzate da batteri e non dalle piante stesse, per la difficoltà ad ottenere un’adeguata quantità di preparato puro dalla pianta. Anche qui, si dichiara che la proteina prodotta dalla pianta e quella prodotta dal batterio siano equivalenti, ma la scienza non è ancora arrivata a comprendere veramente tutte le complesse interrelazioni che danno luogo all’espressione genica e al comportamento delle proteine codificate dal dna. Siamo ben lontani dall’avere il controllo sul codice genetico..
Per farla breve c’è tutta una serie di variabili tutt’altro che certe su cui poggiano questi studi (questi due esempi sono solo alcuni, ci sarebbe da far le pulci per un anno sulle procedure di analisi).

— Opinioni scientifiche fornite dall’azienda richiedente l’autorizzazione e automaticamente adottate dalla Commissione.
Evviva la fiducia.

-- Elenco della letteratura disponibile.
A volte si tratta di solo 2 o 3 studi, e nel caso in cui la bibliografia appaia più massiccia si tratta per lo più di studi non inerenti quel prodotto, ma altre sostanze o altre specie vegetali.

Un’opinione scientifica su un prodotto alimentare GM non dovrebbe limitarsi all’analisi di questi pochi fattori e per di più limitandosi a prove sperimentali di quel tipo. C’è un’infinità di variabili che entra in gioco e non basta fare test solo su una o due di queste per fornire ufficialmente garanzia di sicurezza alimentare di quel prodotto.

Quello che dovrebbe essere fatto, per poter garantire davvero che un OGM è sicuro, è uno studio sull’impatto sull’uomo nel lungo periodo.
Altrimenti, non possiamo garantire la sicurezza alimentare di quel cibo una volta entrato nella dieta umana. Mi sembra un discorso piuttosto sensato, tutto sommato..

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Oltre a questi aspetti relativi alla sicurezza alimentare, vi è poi il discorso parallelo sull’impatto a livello ecologico delle coltivazioni all’aperto. Aspetto questo che finora non è stato analizzato a dovere da nessuno, come scrivo nell’articolo e come ammette per es. anche questo studio: http://www.accademiaentomologia.it/rendiconti/2007/09%20Arpaia.pdf

Mi riesce difficile comprendere come l’autorità europea possa scrivere frasi come:
Citazione:
There is therefore no requirement for scientific assessment of possible environmental effects associated with the cultivation of this GM maize. There are no indications of increased likelihood of establishment or survival of feral maize plants in case of accidental release into the environment of MON88017 seeds during transportation and processing.

Non è richiesta valutazione scientifica riguardo il possibile impatto sull'ambiente connesso con la coltura di questo mais GM. Non ci sono indicazioni inerenti l’aumento delle probabilità di stabilimento o di sopravvivenza di piante di mais selvatiche in caso di rilascio accidentale nell'ambiente dei semi MON88017 durante trasporto e trasformazione.

E meno male che lo ammettono.
Ma tanto:
Citazione:
Also, the low levels of environmental exposure through other routes indicate that the risk to target and non-target organisms is likely to be extremely low. The scope of the monitoring plan provided by the applicant is in line with the intended uses of maize MON88017.

Il basso livello di esposizione ambientale attraverso altre vie indica che il rischio per organismi ‘bersaglio’ e ‘non-bersaglio’ è probabilmente molto basso. L’ambito del piano di monitoraggio fornito dall’azienda richiedente è in linea con gli usi previsti per il mais MON88017.

Cioè stanno dicendo che, considerando che durante il trasporto e la lavorazione del mais c’è poca probabilità di contaminazione ambientale, sarà esigua la probabilità di effetti negativi sull’ambiente. Inferenza puramente teorica non supportata da alcuno studio.
E nel caso di una accidentale contaminazione di una certa portata? Nessuno lo sa, e la Commissione glissa.

Queste ammissioni di mancanza di dati e studi in materia sono seguite subito dopo da un candido:
Citazione:
..the Panel considers that the information available for Maize MON88017 addresses the scientific comments raised by the Member States and that it is as safe as its non genetically modified counterpart with respect to potential effects on human and animal health or the environment. Therefore the GMO Panel concludes that MON88017 is unlikely to have any adverse effect on human or animal health or on the environment in the context of its intended uses.

..la Commissione reputa che le informazioni disponibili sul mais MON88017 indirizzino le osservazioni scientifiche sollevate dagli stati membri e che esso è sicuro tanto quanto la sua controparte non GM per quanto riguarda gli effetti potenziali sulla salute umana e animale o l’ambiente. Di conseguenza la Commissione conclude che è improbabile che MON88017 abbia effetti negativi sulla salute degli animali o dell’uomo o sull'ambiente nel contesto dei suoi usi progettati.
(Gli usi progettati per questa varietà GM includono l’importazione e la lavorazione dei semi e loro derivati per produzione di cibo - non la coltivazione su suolo europeo.)

Se c’è una logica in tutto questo vi prego di farmela scorgere..
E questo è uno dei prodotti classificati come “Valid authorisation”, cioè ha avuto piena autorizzazione.


Nel caso invece di varietà GM destinate anche alla coltivazione, appare altrettanto curioso che ne venga dichiarata la sicurezza sulla sola base dei (pochi) studi forniti as usual dal richiedente stesso. Studi peraltro che analizzano pochi e limitati aspetti rispetto alla vastità di possibili interrelazioni fra la pianta GM e l’ambiente circostante.

Non ci sono studi indipendenti sui possibili effetti della coltivazione GM su organismi viventi dell’agro-ecosistema, quindi la Commissione si affida a mere ipotesi del tipo “Anche se gli studi sull’interazione ambientale sono stati fatti in una certa zona dell’Europa, potrebbe essere che in un’altra zona con clima e ambiente diversi avvengano interazioni diverse, ma non ci sono indicazioni in merito quindi ci aspettiamo che l’interazione non sia molto differente.” (traduzione non letterale ma.. “a chiare lettere”).

Prendiamo il caso di una varietà di patata destinata alla coltivazione (anche questa ha ottenuto piena autorizzazione).
Ecco per es. cosa scrive la EFSA nel paragrafo relativo all’analisi delle possibili interrelazioni con il comparto abiotico dell’ecosistema:
Citazione:
Although GM tubers have a different starch composition and therefore may be decomposed by a changed microbial community, overall effects on biogeochemical cycles are unlikely. (…) The GMO Panel considers that no further tests on degradability of the potato EH92-527-1 are needed and the GMO Panel agrees with the applicant and lead member state risk assessments that no adverse effects on the abiotic environment and biogeochemical processes are likely.

Sebbene le patate GM abbiano una diversa composizione di amido che può quindi essere scomposta da una comunità microbica differente, effetti complessivi sui cicli biogeochimici sono poco probabili. (…) La Commissione ritiene che non siano necessarie ulteriori prove sulla degradabilità della patata EH92-527-1 e concorda con le valutazioni di rischio del richiedente e dello stato membro capofila che non ci sono effetti negativi per l'ambiente abiotico e processi biogeochimici sono probabili.
Nessuno studio avalla questa ipotesi. Ma alla commissione basta.


Ho già scritto più di quanto volessi e di quanto il tempo a disposizione mi permettesse.. ma spero sia chiaro il nocciolo della questione.

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Non concordo infine con questa tua frase:
Citazione:
Sono riportati gli OGM autorizzati in Europa, a cosa sono destinati, perché e per come sono coltivati. Quindi si può risalire facilmente a cosa ci può capitare nel piatto.

Il fatto di sapere che una certa varietà GM sia coltivata in Europa non ci dice nulla su dove poi quella varietà finisca.
Il consumatore non può sapere se nella confezione di sofficini dell’azienda X è contenuta, per es., farina che deriva da semi della varietà GM tal-dei-tali prodotta dall’azienda Y.
Non so se è chiaro il discorso. Manca un anello nella catena delle informazioni. Quello che per il consumatore è il più importante.

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