Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  Al2012 il 13/3/2007 0:28:16
Scusate la lunghezza della trascrizione, ma se siete già entrati in questo topic ed avete resistito fin’ora un po’ di abitudine a lunghe letture l’ha avete presa.
Con questo inserimento voglio riportare il topic sulla strada che avevo preso all’inizio, ovvero sulla mia scoperta di una scienza di confine che unisce scienza-spiritualità in un mondo unico e vasto tutto da scoprire, con l’umiltà dell’ignorante, l’ingenuità del bambino e la mente aperta del ricercatore.
Il mio intento resta ancora quella della condivisione di alcune sensazioni che posso provare, anche se purtroppo il più delle volte non riesco a comprendere pienamente o a leggere con la dovuta calma e attenzione, ma in fondo il mio compito potrebbe essere solo quello di “passare la palla”, di far circolare le informazioni che a me sembrano coerenti con le mie sensazioni.
La vita è un continuo scambio di informazioni. Una scuola che non ha mai termine.
Forse molti di voi già conoscono questa immensa opera “Enciclopedia Olistica” ma forse molti altri no.

SCIENZA SECONDO COSCIENZA
IL DOCUMENTO DEL COMITATO EUROPEO PER UNA NUOVA SCIENZA

Per fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità del vivente. Un gruppo di scienziati, che comprende al suo interno biologi, fisici, matematici e medici, si è riunito ad Arco di Trento nei giorni 20 e 21 ottobre 1994, nell'ambito delle attività del XVII ° Convegno della rivista "Astra". A questo incontro, promosso dal Prof. Umberto Bartocci ordinario di scienze matematiche, fisiche e naturali presso l'Univ. di Perugia, hanno aderito i fisici Prof. Giuliano Preparata e Prof. Emilio del Giudice dell'Istituto di fisica nucleare delle alte energie dell'Università di Milano, il Prof. Friedbert Karger fisico del Max Planck Institut di Monaco, il Prof. Jacques Bienveniste, dell'università di Parigi, il Dott. Raffaele Marolda ricercatore oncologo, il Prof. Giuseppe Sermonti, genetista, il Prof. Pindaro Mattoli, omeopata, il Dott. Philippe Dudal e il Dott. Ezio Gallas, osteopati, il Prof. Luigi Baima Bollone, di medicina legale dell'Univ. di Torino e il Dott. Nitamo Federico Montecucco, medico esperto in psicosomatica e ricercatore in neuropsicologia. Dopo due intense giornate di dibattito e studio il nascente comitato europeo per la nuova scienza ha elaborato il seguente documento programmatico.

"Siamo preoccupati per una serie di fenomeni che sembrano occorrere sempre più frequentemente nel campo della scienza, quali lo scoraggiamento di ricerche autenticamente alternative, la presenza di censure non eque e non giustificate, la soppressione di informazione, che testimoniano l'allontanamento dai canoni di una corretta etica scientifica. Questa situazione, che si ritiene sia venuta consolidandosi anche a causa di una inopportuna subordinazione ad interessi di ordine politico ed economico, in grado quindi di far perdere sovente di vista che la ricerca della verità resta sempre comunque l'unico vero obiettivo di ogni scienza, ci legittima a reagire con la proposta di un Comitato Europeo per una Nuova Scienza.
Vogliamo riportare nella scienza la critica, la tolleranza, la discussione aperta, senza favoritismi di scuola e senza clientelismi, vogliamo adoperarci per garantire una reale possibilità di verifica e di confronto con i risultati di ricerche che vengono delegittimati a priori dalla attuale organizzazione della scienza perché non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate; vogliamo offrire un punto di riferimento ed un aiuto a tutti quei ricercatori che stentano a far conoscere i loro lavori a causa dei pregiudizi di un establishment spesso arroccato su posizioni rigide e dogmatiche; siamo aperti alla considerazione di programmi di ricerca in campi attualmente considerati pseudo - scientifici, perché non riconducibili alle attuali capacità interpretative e metodologiche della scienza; vogliamo sostenere il pluralismo come valore, nella convinzione che due teorie siano sempre meglio di una, e che una scelta operata con consapevolezza sia migliore di una accettazione acritica e passiva in ossequio al principio di autorità.
Vogliamo insomma fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità vivente.
Intendiamo così percorrere insieme un cammino di conoscenza, e, per dirla con Gide, sostenerci nel tempo forse molto lungo da quando si e persa di vista la riva, fino all'apparire di nuove terre, se e quando ci sarà concesso di vederle."
Riportiamo a seguito alcune considerazioni sintetiche sulla scienza del Prof. Sermonti, del Prof Karger e un approfondimento al documento generale del Dott. Marolda.

Sulla scienza
di Giuseppe Sermonti

- Siamo preoccupati dell'atteggiamento di supponenza, di intolleranza e di soppressione della critica, nella scienza ufficiale.
- Questo ci sembra segno di debolezza di spirito scientifico e manifestazione di un eccessivo potere temporale, industriale e accademico, gestito dagli scienziati.
- La scienza non e quel che la gente crede: è una corporazione chiusa, faziosa, clientelare.
- Nei suoi ambienti è scoraggiata e censurata la ricerca "alternativa", è soppressa l'informazione che mette in forse i dogmi sanciti dall' 'establishment", e sono perduti di vista i canoni di una corretta etica di conoscenza, e del rispetto della vita e dell'ecosistema.
- Vogliamo riportare nella Scienza la critica, la tolleranza, l'humour, la discussione aperta. Non disconosciamo la necessità di una scienza "normale", ma quella "alternativa" deve essere tollerata e non soppressa, perché da essa possono sorgere le verità del futuro.
- Vogliamo conservare tuttavia il privilegio di restare una minoranza, di essere in disaccordo anche tra di noi, di essere una brigata di amici e non un'istituzione formale.
- Vogliamo aiutare gli "eretici" ad essere ascoltati e a farsi strada nella scienza nazionale e internazionale e non vogliamo fornire ad essi un canale di rifugio.
- Vogliamo che la "ricerca di frontiera " verso la realtà che non si può descrivere o non si può misurare non sia delegittimata a priori, benché siano convinti che un'area rimarrà sempre esclusa dalla scienza positiva e che questa stessa richieda una "legittimazione" di fronte alle altre sorgenti di verità. La scienza positiva non deve avere paura di fenomeni studiati dalla scienza "alternativa" ancorché, al di fuori di una corretta deontologia, essi possano generare inquietanti poteri.

Considerazioni sulla nuova scienza
di Raffaele Marolda
Ogni uomo ha la necessità di identificare un principio assoluto di ordine superiore che gli renda ragione della sua esistenza, gli spieghi la concatenazione degli eventi che egli osserva nel mondo, gli fornisca i mezzi per conoscere la realtà in tutte le sue forme e lo aiuti a districare i dubbi sul suo destino come essere umano e come collettività.
Il mezzo per eccellenza che è concesso a tutti gli uomini per raggiungere questi scopi è la conoscenza, cioè quella facoltà che è fatta della stessa natura della verità assoluta che l'uomo tenta di raggiungere.
La scienza moderna invece, anche se in origine era nata con l'intento di raggiungere questa verità da tutti cercata, ha smentito in pochi secoli i suoi migliori propositi ed ha ottenuto di allontanare l'uomo dalla stessa idea che la verità potesse esistere. Questo è avvenuto perché la scienza, quando si è costituita, ha ritagliato dall'intera realtà un piccolo frammento, cioè quello che si prestava ad essere studiato con strumenti fisici, e gli ha attribuito la patente di realtà scientificamente dimostrabile, mentre tutta quella parte che non era misurabile con tali strumenti è stata definita irreale, perciò non scientifica, e quindi esclusa.
Questa esclusione tuttavia non significa che quella realtà abbia cessato di esistere, visto che ne è la parte più importante e qualificante, ma significa al contrario che la scienza ha posto a se stessa, e quindi all'umanità intera, dei limiti talmente ristretti che la conoscenza ne risulta fortemente ostacolata se non spesso impedita. Si può affermare senza possibilità di smentita che una scienza così concepita potrebbe anche evitare di porre domande alla natura perché le risposte che ottiene sono già contenute nel modo stesso in cui essa pone le domande. Ne consegue perciò che la scienza è solo un punto di vista da cui si ottiene un'impressione molto limitata della realtà.
Questo modo di procedere ha prodotto quattro conseguenze principali: la prima e più importante, è la scomparsa della verità che viene perciò sostituita da verità particolari e transitorie che ogni teoria, ma persino il singolo individuo, si sentono in dovere di proporre.
La seconda è la nascita delle eresie scientifiche e di ricerche alternative che altro non sono che il tentativo, giustificato o maldestro, di sondare quella parte di realtà che la scienza ha posto oltre i suoi confini.
La terza è la creazione di un sistema di censura rigidissimo il cui compito non è quello di favorire la ricerca della verità, ma solo quello di assicurarsi che non trapeli alcuna ipotesi esterna all'opinione della scienza, motivo per cui essa bandisce la critica e la tolleranza mentre alimenta il clientelismo.
La quarta è l'accanimento tecnologico che la scienza favorisce, anche per la sua subordinazione agli interessi economici, nel tentativo di arginare lo smarrimento esistenziale dell'uomo contemporaneo, un essere che va rapidamente incontro alla estinzione intellettuale o spirituale, poiché questi termini sono sinonimi, mentre raggiunge un apparente benessere materiale.
Per tali ragioni riteniamo che la scienza debba adeguarsi a osservare tutta la realtà, nel rispetto dell'unità e della globalità del vivente, sebbene siamo ben consci che tale trasformazione comporterà una profonda revisione dei suoi dogmi e dei suoi metodi. Vogliamo riportare nella scienza la più ampia tolleranza di critica, senza favoritismi di scuola e clientelismi di potere, per ricondurla al suo compito iniziale di sforzo comune verso la conoscenza della verità.
Vogliamo garantire una effettiva possibilità di verifica delle ipotesi e delle ricerche che oggi vengono delegittimate a priori dalla attuale organizzazione della scienza perché non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate, teorie accettare del resto solo in via transitoria.
Vogliamo offrire un punto di riferimento ed aiuto a tutti quei ricercatori che stentano a far conoscere il proprio lavoro a causa della censura di un establishment arroccato su posizioni dogmatiche e persecutorie.
Vogliamo sfatare la falsa concezione che la scienza sia una attività indirizzata solamente a scopi pratici perché nulla di pratico e di utile può essere basato su una conoscenza parziale e fondata sull'errore di visuale.
Vogliamo infine ridare alla scienza la dignità di chiamarsi umana perché finalmente non rinneghi quelle manifestazioni della natura umana che non solo ne costituiscono l'essenza e la realtà più profonda, ma che ogni uomo avverte come la parte fondamentale della propria esistenza.

Sui fenomeni non ancora spiegati
di Friedbert Karger
Ci sono dei fenomeni, la cui esistenza è nota e dimostrata, che però non possono essere spiegati con i mezzi a disposizione della scienza.
Esigiamo che la Science Community non ostacoli l'occuparsi di questi fenomeni, in quanto questi argomenti interessano veramente gli uomini, perché sono importanti per la vita di ognuno

Tratto: scienza secondo coscienza

LINK

altro link della stessa opera che tratta un argomento già toccato, ovvero il paradigma olografico, che a mio avviso riesce ad amalgamare i vari pezzi del puzzle della mia confusa ricerca.

paradigma olografico

LINK

Enciclopedia Olistica - Indice Generale

LINK

Con la speranza di fare opera gradita agli autori di questa enciclopedia.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=2403&post_id=81578