Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  Al2012 il 20/12/2006 1:35:03
Adesso non sono in linea e non so se vi sono altri interventi, ma questo è marginale, per il momento.

Vorrei mettere un di ordine e cercare di riportare il discorso in termini più idonei alla mio pensiero.

Per prima cosa voglio ringraziare Teknomaker e Packz per essere intervenuti nel forum, un po’ confuso che ho aperto, anche se in realtà sono entrati per azzuffarsi, capisco che avete entrambi una buona preparazione in fisica, probabilmente siete studenti o docenti o altro, per questo mi sento onorato, anche se la parola può sembra grossa. Capisco che avete una visione differente, come è giusto che sia, io le rispetto entrambe perché sono convinto che siete in buona fede.
Vorrei che faceste entrambi un passo verso l’altro. A cosa può servire fare cagnare, pretendere spiegazione.
Accettarsi penso che sia un modo più utile di utilizzo dell’energia mentale, penso che può essere utile per entrambi.

Per quanto riguarda il mio pensiero, come ho gia detto più volte, è un pensiero profano, che nasce dal cuore, o dallo stomaco più che dal cervello. Fa parte del mio “disagio del vivere” del casino della mia esistenza, dal mio desiderio di scoperta, di ricerca.
Certamente il mio pensiero è più vicino a Tekomaker, forse siamo entrambi sognatori, ma rispetto anche il pensiero di Packz, comprendo che debba esprime e difendere le sue opinioni e chieda spiegazioni, e questo giusto, ma senza fare cagnara e questo lo dico ad entrambi e anche a me.

ORA RICOMINCIO DA QUI.

Il libro che mia ha avvicinato alla fisica quantistica è stato “Ipotesi sulla realtà” e “Il segreto dell’universo” di Fabrizio Coppola (Laureato in fisica all’Università di Pisa, ha collaborato alla progettazione di un supercomputer finalizzato a calcoli di fisica teorica.).
Da qui sono rimbalzato sui libri di Fritjof Capra (Americano, laureato in fisica all’Università di Vienna, ha compiuto ricerche nella fisica delle alte energie in varie università europee e americane. Da tempo si occupa anche delle implicazioni filosofiche, e non, della scienza moderna, oggi dirige a Berkeley il Centre for Ecoliteracy.). I libri sono (in ordine di lettura) : “Il punto di svolta” “Tao della fisica” “La rete della vita” e “La scienza della vita”.
Penso che siano libri da leggere, specialmente per i fisici.

Li consiglio a tutti perché con loro ho condiviso un “SOGNO”, ho ritrovato molti dei mie pensieri, mi hanno aiutato ad unire tanti mondi Fisica – Filosofia – Spiritualità, unendoli tra loro in un unico pensiero coerente, e molto affascinate perché più completo.

Ho compreso che molti fisici quantistici nella loro ricerca del mattone fondamentale della materia hanno trovato un onda. Niente sassolini, un onda, una vibrazione, proprio come nella filosofia spirituale orientale, si sono avvicinati all’idea dell’Uno.
Materia – Energia – Spazio – Tempo - Pensiero – Coscienza , tutto armoniosamente amalgamato in UNO.
Ho compreso che non c’è separazione tra oggetto e soggetto, non c’è un dentro e un fuori, un io e un non io.
Ho compreso che la scienza occidentale, così lineare, non è idonea alla comprensione della realtà, perché questa non è lineare, ma una rete fittamente interconnessa a cui va applicata una matematica complessa (un battito d’ala di una farfalla in Amazzoni può far nascere un uragano in America).
Ho compreso che nell’intimo (di quello che ci appare materiale e separato) la realtà è un mare di onde, o meglio di interferenza d’onde (non se il termine è corretto).

E che dire del ”Paradigma dell’Universo Olografico” o ipotesi della scienza olografica, se no che anche questa ipotesi e perfettamente in linea, coerente con l’interferenze d’onda degli ologrammi.

(citazione)
<<Un ologramma è prodotto quando un’unica luce laser viene divisa in due raggi separati. Il primo raggio viene fatto rimbalzare dall’oggetto per essere fotografato. Poi il secondo raggio viene lasciato collidere con la luce riflessa del primo. Quando questo accade essi creano uno schema di interferenza che viene poi registrato su una porzione di pellicola.
A occhio nudo l’immagine sulla pellicola non somiglia affatto a quella dell’oggetto fotografato. In effetti, è anche un po’ simile a cerchi concentrici che si formano quando una manciata di sassi viene buttata in uno stagno. Ma appena un altro raggio laser viene proiettato attraverso la pellicola, riappare un’immagine tridimensionale dell’oggetto originale. La tridimensionalità di questo tipo di immagini è spesso fantasticamente convincente.Potete davvero girare intorno a una proiezione olografica e osservarla da diverse angolazioni come fareste con un vero oggetto. Tuttavia, se stendete la mano per tentare di toccarla, essa vi passerà attraverso e scoprirete che in realtà in quello spazio non vi è nulla.
La tridimensionalità non è il solo aspetto straordinario degli ologrammi. Se una porzione di pellicola olografica contenente l’immagine di una mela viene tagliata in due e viene poi illuminata da un laser, si troverà che ciascuna metà conterrà ancora l’intera immagine della mela! Anche se le metà vengono divise nuovamente e poi ancora, un’intera mela può ugualmente essere ricostruita da ogni piccola porzione di pellicola (anche se le immagini diverranno più offuscate col rimpicciolirsi della porzioni). A differenza delle normali fotografie, ogni piccolo frammento di un pezzo di pellicola olografica contiene la completa informazione registrata nell’interno >>
(tratto da “Tutto è Uno” di Michael Talbot)

Questo libro è ancora in fase di lettura, ma è già dentro me……

Seguendo la mia visione della fisica quantistica ho compreso che la realtà è formata da interferenze d’onda, e che la nostra coscienza potrebbe essere il laser e l’immagine che emerge è quello che al nostro cervello appare reale……….

Chiudo inserendo un’altra citazione, la descrizione di Siva , fatto da un fisico il caro F.Capra

(citazione)
“Gli artisti indiani del decimo e del dodicesimo secolo hanno rappresentato la danza cosmica di Siva in magnifiche sculture in bronzo di figure umane danzanti, con quattro braccia, i cui gesti, stupendamente equilibrati e tuttavia dinamici, esprimo il ritmo e l’unità della Vita.
I vari significati della danza sono espressi dai particolari di queste figure in una complessa e vivida allegoria.
La mano destra superiore della divinità tiene un tamburo per simboleggiare il suono primordiale della creazione, la mano sinistra superiore regge una fiamma, l’elemento della distruzione. L’equilibrio delle due mani rappresenta l’equilibrio dinamico di creazione e distruzione nel mondo, reso ancora più evidente dalla calma e dalla serenità del volto del Danzatore, al centro tra le due mani, in cui la polarità di creazione e distruzione è dissolta e trascende.
La seconda mano destra è alzata nel segno del “non temere”, e simboleggia la conservazione, la protezione e la pace, mentre l’altra mano sinistra è rivolta in basso verso il piede sollevato che simboleggia la liberazione dall’incantesimo della maya.
Il dio è rappresentato mentre danza sul corpo di un demone, il simbolo dell’ignoranza umana che deve essere sconfitta prima che si possa raggiungere la liberazione.”
(tratto da: “Il Tao della fisica” di Fritjof Capra)

Mi scuso per la lunghezza, ma spero che vogliate onorare la mia fatica con una lettura attenta.

Grazie.

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