Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  Al2012 il 23/11/2006 17:47:06
(seconda parte)

Alcuni hanno ripensato di nuovo alle poche equazioni che sono state sempre sottratte nella fisica quantistica. Queste equazioni rappresentano il Campo del Punto Zero – un oceano di vibrazioni microscopiche presenti nello spazio esistente fra le cose. Hanno capito che se il Campo del Punto Zero viene incluso nella nostra concezione della natura più fondamentale della materia, allora il vero sostegno del nostro universo è un mare di energia pulsante - un vasto campo quantistico. Se ciò fosse vero, tutto sarebbe connesso a qualsiasi altra cosa attraverso una ragnatela invisibile.
Hanno anche scoperto che siamo tutti fatti della stessa sostanza essenziale. Al livello più fondamentale, gli esseri viventi, inclusi gli esseri umani, sono pacchetti di energia quantistica che scambiano costantemente informazioni con questo mare inesauribile di energia.
Le cose viventi emettono una debole radiazione, e questo è l’aspetto cruciale dei processi biologici. L’informazione riguardante tutti gli aspetti della vita, dalla comunicazione cellulare alla vasta rete di controlli del DNA, viene comunicata attraverso uno scambio a livello quantistico. Perfino le nostre menti, quelle “altre cose” apparentemente così al di fuori delle leggi della natura, operano in accordo a processi quantistici. Pensare, sentire – ogni funzione cognitiva superiore – ha a che fare con l’informazione quantistica pulsante simultaneamente attraverso i nostri cervelli e i nostri corpi. La percezione umana accade grazie all’interazione fra le particelle subatomiche dei nostri cervelli e del mare di energia quantistica. Risuoniamo, letteralmente, con il nostro mondo.
Le loro scoperte sono straordinarie ed eretiche. In un solo colpo hanno sfidato molte leggi basilari della biologia e della fisica.
Quello che sono riusciti a scoprire sarebbe nientedimeno che la chiave per tutta l’elaborazione e lo scambio di informazione nel nostro mondo, dalla comunicazione fra cellule fino alla percezione del mondo nell’insieme. Hanno trovato risposte ad alcune delle domande più profonde della biologia a proposito della morfologia umana e della consapevolezza vivente. Qui, nello spazio che viene definito “morto”, è possibile che si trovi la vera e propria chiave della vita stessa.
In maniera ancora più fondamentale, hanno fornito l’evidenza del fatto che tutti noi siamo collegati gli uni con gli altri, e collegati con l’universo a partire dalla vera essenza del nostro essere.
Attraverso esperimenti scientifici hanno dimostrato che ci potrebbe essere qualcosa di simile a una forza vitale che fluisce attraverso l’universo – ciò che è stato chiamato, in termini diversi, come consapevolezza collettiva o, come hanno fatto i teologi, Spirito Santo. Hanno fornito una spiegazione plausibile in tutte quelle aree nelle quali il genere umano ha sempre avuto solo fede, senza nessuna solida evidenza o adeguata spiegazione, a partire dalla efficacia della medicina alternativa, fino alla preghiera di una vita dopo la morte. Ci hanno offerto, in un certo senso, una scienza della religione.
A differenza della visione del mondo di Newton o di Darwin, la loro è una visione che esalta la vita. Queste sono idee che possono conferirci potere, con le loro implicazioni di ordini e controllo. Non siamo semplicemente un caso fortuito della natura; c’è uno scopo e un’unità nel nostro universo e nel nostro posto nel mondo, e abbiamo una voce importante in esso. Ciò che facciamo e pensiamo ha importanza e, in verità, è fondamentale nel creare il nostro mondo. Gli esseri umani non sono più separati gli uni dagli altri. Non esiste più un “noi” e un “loro”. Non siamo più alla periferia del nostro universo, guardando dentro dal di fuori. Possiamo occupare il nostro posto di diritto, di nuovo al centro del mondo.
Queste idee sono state un vero e proprio alto tradimento. In molti casi questi scienziati hanno dovuto combattere con un’azione di retroguardia contro un sistema trincerato e ostile. Le loro indagini sono andate avanti per trenta anni, ampiamente non riconosciute o soppresse, ma non a causa della qualità del loro lavoro. Gli scienziati, tutti provenienti da istituzioni credibili e di prima grandezza – l’Università di Princeton, l’Università di Stanford, e alcuni istituti di prim’ordine in Germania e Franca – hanno prodotto una sperimentazione impeccabile. Nondimeno i loro esperimenti hanno attaccato una quantità di dogmi che sono ritenuti sacri e proprio alla base della scienza moderna. Non si sono adattati alla visione scientifica prevalente del mondo – ovvero a quella dell’universo inteso come una macchina. Riconoscere queste nuove idee richiede una demolizione di molto di ciò in cui la scienza moderna crede e, in un certo senso, implica un ricominciare da zero.
La vecchia guardia ha rifiutato decisamente l’offerta. Queste nuove idee non si adattano alla vecchia visione del mondo, quindi devono, secondo la vecchia guardia, essere sbagliate.
Ma ormai è troppo tardi. La rivoluzione è inarrestabile. Gli scienziati che sono stati evidenziati in questo libro, sono semplicemente pochi dei pionieri, una piccola rappresentanza di un movimento più grande. Molti altri sono immediatamente dietro di loro, e stanno sfidando, sperimentando, modificando le loro visioni, impegnati in un lavoro in cui tutti i veri esploratori si impegnano. Piuttosto che licenziare queste informazioni in quanto non si adattano alla visione scientifica dell’universo, la scienza ortodossa dovrà iniziare a adattare la sua visione del mondo per aggiornarsi. E’ arrivato il momento rimettere Newton e Descartes al loro posto, come profeti di una visione storica che è stata ormai sorpassata.
La scienza può essere solo un processo di comprensione del nostro mondo e di noi stessi, piuttosto che essere un insieme di regole per sempre fissate, e con l’introduzione del nuovo, il vecchio deve spesso essere abbandonato.


“Il Campo del Punto Zero” è la storia di questa rivoluzione in fieri. Come molte rivoluzioni è iniziata con piccole sacche di ribellione, che si sono raccolte con una forza e un impegno individuali – un importante passo avanti in un’area, una scoperta in un’altra – piuttosto che come un unico grande movimento di riforma unificato. Sebbene consapevoli delle attività reciproche, questi sono uomini e donne di laboratorio, a cui spesso non piace avventurarsi oltre la sperimentazione per esaminare tutte le implicazioni delle loro scoperte, o che non hanno sempre il tempo necessario per mettere le loro scoperte nel contesto delle altre prove scientifiche che vengono alla luce. Ogni scienziato è in un viaggio di scoperta, e ognuno ha scoperto una zolla di terreno, ma nessuno è stato abbastanza coraggioso da dichiararla come parte di un nuovo continente.
“Il Campo del Punto Zero” rappresenta uno dei primi tentativi di sintetizzare questa disparata ricerca in un coeso. Nel farlo fornisce anche una conferma scientifica su aree che sono state largamente parte del dominio della religione, del misticismo, della medicina alternativa o della speculazione New Age.
Sebbene tutto il materiale di questo libro sia fondato nella solida realtà della sperimentazione scientifica, a volte, con l’aiuto degli scienziati interessati, ho dovuto inoltrami nella speculazione per far sì che tutto combaciasse. Conseguentemente devo sottolineare che questa teoria è, come il decano emerito di Princteton Robert Jahn ama dire, un lavoro in corso. In qualche caso alcune delle prove scientifiche presentate ne “Il Campo del Punto Zero” non sono ancora state riprodotte da gruppi di ricerca indipendenti. Come con tutte le nuove idee, questo libro deve essere visto come un primo tentativo di presentare scoperte individuali in un modello coerente, porzioni del quale dovranno essere raffinate in futuro. E’ anche saggio tenere presente il detto, ben noto, per il quale un’idea corretta non può mai essere definitivamente dimostrata. La cosa migliore che la scienza possa mai sperare di raggiungere è di smentire le idee sbagliate. Ci sono stati molti tentativi per screditare le nove idee, presentate in questo libro, che sono state elaborate da scienziati con buone credenziali e buoni metodi di verifica; ma finora, nessuno di questi ha avuto successo. Finché non verranno confutate o raffinate, le scoperte di questi scienziati rimangono valide. Questo libro è rivolto a un pubblico profano, e per rendere comprensibili nozioni piuttosto complicate, ho spesso dovuto usare metafore che rappresentano soltanto una cruda approssimazione della realtà. A volte le nuove idee radicali qui presentate richiedono pazienza, e non posso promettere che questa sarà sempre una lettura facile. Parecchie nozioni sono piuttosto difficili per chi fra di noi è newtoniano o cartesiano, abituati come siamo a pensare a tutto nel mondo come separato e inviolato.
E’ anche importante sottolineare che nessuna di queste è stata una mia scoperta. Io non sono una scienziata. Sono soltanto la cronista e a volte l’interprete.
Il plauso va agli uomini e alle donne di laboratorio, in gran parte sconosciuti, che hanno captato e portato alla luce lo straordinario nel corso della vita quotidiana. Spesso, senza che lo comprendessero, il loro lavoro si è trasformato in una ricerca per la fisica dell’impossibile.
Lynne McTaggart
Londra, luglio 2001

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