Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  ivan il 20/5/2011 22:01:42
Citazione:

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Ivan: non è detto che in fisica serva usare necessariamente TUTTE le proposizioni matematiche, e quindi non è detto che ci siano delle proposizioni di fisica che siano indecidibili. E se ci fossero (e non è ancora capitato) basterebbe fare una misura per decidere.
La fisica e la matematica sono due cose molto diverse, ogni giorno i fisici compiono "scorrettezze" matemaiche che poi tocca ai fisici matematici rattoppare... siamo molto più pragmatici.



Giustissimo.

Purtuttavia anche la "misura" non è una cosa così semplice come sembra capace di sciogliere ogni dubbio.

Anche le cose piu' semplici, come la misura della distanza tra due punti , approfondendo diventa inestricabile ( il punto è un'astarzione matematica ma su un foglio il punto è la macchia di una penna, dai bordi irregolari, quindi dove inizia e dove finsice un punto "reale"? ).

E qui ci viene incontro la filosofia: come uscire da queste situazioni che si aggrovigliano su se stesse apparentemente all'infinito?
Con la filosofia appunto, nel senso che i confini di una data cosa sono i confini utili ad un determinato scopo fermo restando la incommensurabilità di tante cose della natura .

Il primo a chiarire questo concetto fu Occam con i suoi famosi principi:

"Pluralitas non est ponenda sine neccesitate"
"Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora"
"Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem"

Ossia semplificando opportunamente un dato problema esso diventa risolvibile ed utile (con il suo risultato posso prendere una decisione circa una data cosa).

Ovviamente non sempre un dato problema è semplificabile e risolvibile, ma la ricerca della via "piu'" breve e semplice è un arte (si pensi alla teoria dei grafi) .

Lo stesso vale per una misura: quante sono le cose che influenzano il risultato di una misura ? In teoria infinite ma in pratica sono poche le variabili davvero importanti e trovarle e quantificarle (e quindi essere pragmatici) è un'arte.

E il risultato dell'applicazione di quest'arte è apparentemente sconcertante: non possiamo conoscere mai il valore vero di una data misura ma possiamo conoscere, con ragionevole certezza quant'è "sbagliata" una data misura ; ma questo in realtà è un progresso perchè la consapevolezza di non poter conoscere il valore vero di una data misura ma bensì una sua stima con un certo margine di errore ci fa fare un bagno di umiltà e ci pone in maniera piu' oggettiva ed imparziale di fronte alle cose di madre natura.

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