Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  Al2012 il 5/12/2008 23:13:30
Conoscete il Dott. Massimo Citro e il “Trasferimento Farmacologico Frequenziale” ?

Citazione:
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<< Il medico torinese, Dr. Massimo Citro, già noto ai media perchè impegnato anche nel sociale per la campagna dell’abolizione del Numero Chiuso dalle Università italiane, nella sua veste di Medico e Ricercatore, ha presentato il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF), scoperto da lui e dal suo gruppo di Ricerca.

Il TFF trasferisce per via elettromagnetica le proprietà terapeutiche di molti farmaci chimici senza doverli somministrare, se non in forma di segnali efficaci, innocui e privi di effetti tossici e collaterali, che sostituiscono il farmaco stesso.

Per questo motivo, una delegazione dell’IDRAS (il Presidente Dr. Massimo Citro; la Vicepresidente Dr.ssa Agnese Cremaschi; e la Sig.ra Adele Molitierno, Segretaria del Presidente) su invito dell’Istituto di Ricerca HADO di Tokyo diretto dal Dr. Masaru Emoto, si era recata a Tokyo nei giorni 1-11 di ottobre 2008 per eseguire esperimenti sulla tecnica del TFF misurata attraverso la tecnologia giapponese della cristallizzazione dell’acqua.
Quindi la visita del Dr. Emoto a Torino per incontrare l’equipe guidata da Massimo Citro.

Ai lavori di Tokyo aveva partecipato e presenziato il Prof. Ervin Laszlo, eminente Filosofo della Scienza, due volte candidato Premio Nobel, Presidente e Fondatore del Club di Budapest (al quale appartengono, tra gli altri, il Dalai Lama e Mikhail Gorbaciov) insieme alla Dr.ssa Maria Sagi di Budapest.
Si è trattato d’incontri di eccezionale importanza.

Dell’importanza di tale evento è stato informato l’Ambasciatore d’Italia in Giappone, Dr. Vincenzo Petrone, al quale abbiamo chiesto d’inoltrare i documenti della nostra scoperta al Ministro giapponese della Ricerca, al Capo del Governo giapponese e alle Altezze Imperiali: l’Imperatore Akihito e il Principe Akishinonomiya, (anche in quanto biologi entrambi) e al Principe Hironomiya che è interessato alla fisica dell’acqua.

La collaborazione tra gli Istituti di Ricerca HADO di Tokyo e IDRAS di Torino continuerà nell’ambito di una sempre migliore cooperazione tra Italia e Giappone.

Come la Libertà di Scelta, anche la Ricerca non può e non deve avere limitazioni o confini. E’ libera. >>

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Di seguito inserisco altri link per chi volesse approfondire …..

Consiglio la lettura totale del Doc che segue, che a mio avviso evidenzia la realtà olistica della esistenza che è in netto contrasto con la visione della frammentazione e della separazione che ci viene imposta da una cultura che sta diventando sempre più obsoleta.

Ho evidenziato la parte iniziale e finale del documento che va letto nella sua integrità per comprendere cosa è il TFF …..


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TFF: SIAMO OLTRE LO SPECCHIO?

CITRO M., PAPETTI G., RIEFOLO M., SACCHI R., VINATTIERI C.
Istituto di Ricerca “Alberto Sorti” (IDRAS), Via Bossi 1, Torino, Italia.

<< Parleremo di proprietà nascoste riguardanti non soltanto l’acqua, ma tutta la materia.
Immaginiamo l’universo come una grande rete, della quale i nodi sono i corpi sensibili, e i fili sono le relazioni tra loro.

In accordo con la fisica quantistica, le parti sono soltanto aspetti secondari di quella trama di relazioni tra eventi che scambiano continuamente: è un universo autosufficiente, autoregolantesi e dotato di coerenza interna.

I corpi, gli esseri e gli eventi, sono tutti connessi tra loro.
Fritjof Capra scrive: “C’è qualcosa di diverso che caratterizza la vita, qualcosa di non materiale e di non riducibile: uno schema di organizzazione”.

La domanda è: qual è questo schema di organizzazione e cos’è che regola il sistema?
La vita si sviluppa per mezzo di innumerevoli reti informatiche estese in tutte le direzioni, e queste reti, possono autoregolarsi e autorganizzarsi.
Tutti gli esseri sono attraversati da flussi di materia e di energia, per cui deve esserci un qualcosa che regola, trasforma, plasma ed elimina questi flussi.

I corpi sono sistemi aperti che non possono vivere isolati dal contesto dell’ambiente.
La vita è un tutt’uno dove ogni componente partecipa alla produzione e alla trasformazione di altri componenti di questa grande rete che ricostruisce sempre se stessa.

Alla base del rogo di Giordano Bruno c’era anche l’affermazione riguardo l’esistenza di innumerevoli fili invisibili che collegano tra loro tutte le cose dell’universo.
Esiste dunque un qualcosa che organizza la forma e la struttura dei sistemi viventi, ne regola la produzione, la trasformazione, l’eliminazione e il riciclaggio, e li fa comunicare tra loro, e tra loro e l’ambiente.

Tutto questo avviene fisicamente nel vuoto.
La realtà appare come un insieme di forme che si spostano in spazi vuoti: elementi materiali (i pieni) immersi in un contorno spaziale (i vuoti).

Siamo abituati a considerare soltanto i pieni senza prestare attenzione ai vuoti che li contornano.
I vuoti non sono accessori di contorno, né un fondale sul quale viene disegnata la realtà.
I vuoti hanno una fondamentale importanza nella costruzione e nell’organizzazione del mondo sensibile, mantenendo i pieni distinti tra loro e preservando quindi l’identità di ogni singolo pieno.
Senza i vuoti, le forme non sarebbero più tali e la realtà sarebbe soltanto un ammasso di densissima materia, come un grande buco nero.

L’identità è data dal vuoto.
Il vuoto pervade la materia informe, la penetra creandovi interstizi, spazi che ritagliano atomi e molecole, disegna le particelle elementari e mantiene tutto questo a distanze precise e costanti in modo che ci sia sempre un equilibrio di forma.

Noi riteniamo che ci siano almeno due dimensioni: il mondo di scena e quello di retroscena.
Il primo costituisce il palcoscenico del divenire e quello che vi si rappresenta è il mondo che percepiamo, che ha peso e dimensioni, che è misurabile e si svolge attraverso sequenze continue di eventi e trasformazioni.
Il secondo mondo è una dimensione priva di Spazio e di Tempo: è un continuo, non immaginabile, che sfugge ai sensi e alle misurazioni ed è matrice del mondo di scena. (…) >>

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<< (…) Il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF) è basato sul modello dell’interazione prevaricante.
Infatti il campo informato di un farmaco sembra essere troppo debole per trasferirsi spontaneamente, per cui deve prima essere attivato attraverso processi di eccitazione molecolare.

Un’onda portante deve interagire con il campo informato: il campo allora cede all’onda le sue informazioni e le modifica “nel senso del farmaco”.
L’onda subisce piccolissime modifiche da parte del campo e si impronta delle sue informazioni.
A questo punto l’onda “informata” può essere accelerata, amplificata e trasferita al soggetto.

Questo trasferimento può avvenire in maniera diretta o mediata.
Nel trasferimento diretto, il segnale viene trasmesso via cavo al sistema vivente.
Nel trasferimento mediato, il segnale è prima trasferito su un supporto intermedio e poi veicolato al sistema vivente.
Il supporto intermedio può essere di diversa natura: liquido (acqua, soluzioni idroalcoliche o fisiologiche) o solido (alcuni metalli) o un software.

Questi supporti, impregnandosi delle informazioni trasferite, modificano la loro struttura fisica, lasciando inalterata quella chimica.
Il trasferimento mediato, ad esempio, permette di preparare “medicinali” costituiti da vettori di altra natura, impregnati delle informazioni del farmaco, e in seguito somministrati al soggetto per via orale o parenterale (sottocutanea, intramuscolare o endovenosa) nel caso di vettori liquidi, o per contatto, nel caso di vettori solidi, o per riproduzione telematica, nel caso di software.

Il TFF è molto simile a un comune fenomeno di registrazione e riproduzione di suoni.
Poiché il campo informato possiede tutte le informazioni che codificano le proprietà di una sostanza, nel caso di un farmaco sono comprese anche le proprietà farmacologiche e gli effetti terapeutici.

Il farmaco campione è la voce che vogliamo registrare e riprodurre: pertanto andrà posizionato all’entrata di un sistema di amplificazione e riproduzione, in contemporanea con la fase di attivazione molecolare.
All’uscita si può prevedere o l’ascolto diretto della voce (riproduzione dei segnali via cavo) o un nastro magnetico (il suddetto supporto intermedio) sul quale viene incisa la voce; supporto che in seguito, introdotto nel sistema vivente, la riprodurrà fedelmente.

Il TFF prevede tre momenti.
Il primo è l’emissione da parte della materia di segnali informati contenuti nel suo campo.
Il secondo è costituito da circuiti elettronici che permettono il trasferimento dei segnali al sistema biologico.
Il terzo è la ricezione di tali segnali da parte delle cellule viventi.

Dobbiamo allora esaminare come la cellula possa ricevere i segnali informati provenienti dal farmaco e come possa interpretarli, ovvero come possano riprodurre gli effetti farmacologici.
Questo avviene secondo il “modello dell’apertura di una porta”.
Se consideriamo una reazione biochimica e la raffiguriamo come una porta chiusa, che deve essere aperta perché la reazione succeda, avremo almeno due diverse possibilità d’apertura.

Nella prima, adoperiamo la chiave adatta a quella porta: l’inserimento della chiave nella toppa farà scattare la serratura ed aprirà la porta.
Questo è quello che succede quando portiamo la molecola di un farmaco ad agire con il suo recettore: l’incastro farà scattare quella data reazione.

Nella seconda invece, se siamo dotati di un telecomando, non usiamo la chiave, ma possiamo inviare alla porta un raggio che proviene dal telecomando.
Questo, entrando in frequenza di risonanza col dispositivo di apertura, farà scattare la serratura e la porta si aprirà.
È quello che succede quando inviamo alla cellula un segnale invece di un farmaco.

La porta si apre in entrambi i casi, sia con la chiave, sia col telecomando: sono due tecniche diverse di apertura, ma il risultato è lo stesso.
La porta non discrimina circa il mezzo che viene adoperato, perché comunque la porta si apre. Allo stesso modo, al recettore cellulare non interessa se lo stimolo che gli giunge è supportato da qualche molecola o se consiste in un segnale di natura non molecolare: la risposta ai due stimoli è sempre la stessa.
La via chimica (quella della chiave) e la via fisica (quella del telecomando) sono diverse ma parallele tra loro e sortiscono lo stesso effetto.

Sulla scorta di tale teoria, abbiamo sperimentato i primi TFF nel 1990, utilizzando i campi informati di diverse categorie di farmaci.
Da allora sono stati raccolti, da noi e da altri, centinaia di casi di patologia umana nei quali sono state osservate significative modificazioni indotte dalla somministrazione di TFF di diversi farmaci, soprattutto antibiotici, antiflogistici, analgesici, benzodiazepine, ormoni di diversa natura ed oppiacei.
Molti di questi casi, sono al di sopra del sospetto di placebo: come ad esempio i TFF di eroina su vettori di fisiologica iniettata in vena durante le crisi carenziali e che hanno sempre prodotto la cessazione dei sintomi, come se si trattasse di eroina molecolare.

Dal 1992, da noi come in altri laboratori, sono stati effettuati diversi esperimenti di TFF su organi isolati, su unicellulari, su modelli animali e vegetali, e sono state così raccolte numerosissime osservazioni di avvenuto trasferimento.
Per la casistica animale è stato descritto da noi e dai biologi austriaci di Graz, Christian Ender e Waltraud Pongratz, il modello di TFF di tiroxina applicato a larve di Rana temporaria: la tiroxina trasferita induce modificazioni significative sulla velocità di metamorfosi dei girini della rana.

Inoltre, sempre in ambito veterinario, abbiamo sperimentato con successo TFF di antibiotici su felini.
I veterinari Francesco Vignoli e Sergio Orsatti hanno dimostrato l’efficacia del TFF in casi di mastiti bovine e in diverse patologie degli equini e altri mammiferi.

Con il Prof. Fritz Albert Popp, a Kaiserslautern in Germania, abbiamo osservato significative risposte a TFF di atrazina da parte di alghe unicellulari della specie Acetabularia acetabulum.
Il biochimico giapponese Mitzuharu Nishi, dopo aver riprodotto alcuni nostri modelli vegetali, ha verificato il TFF di alcuni antibiotici su colture batteriche.

Presso il CNR di Napoli, la biologa Cloe Taddei Ferretti ha trasferito esametonio a colture di idre.
Con il Prof. Vittorio Elia, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Napoli, abbiamo cominciato ad analizzare, attraverso la microcalorimetria, soluzioni attivate con TFF.

Dal 1994, abbiamo lavorato sui diversi modelli vegetali di colture di legumi, cereali e altre piante.
Abbiamo trasferito in vitro le informazioni di diversi diserbanti, antigerminativi e fattori di crescita vegetale.

Nel primo caso il TFF produceva sofferenza e morte delle piantine, nel secondo un significativo aumento della crescita delle piante e delle radici, in accordo con le proprietà dell’ormone trasferito.
I nostri modelli sono stati riprodotti anche dal medico perugino Massimo Melelli Roia e dal biologo tedesco Michael Galle.
Molti esperimenti sono stati condotti e controllati nel Dipartimento di Fisiologia Vegetale dell’Università di Torino, diretto dal Prof. Massimo Maffei.

Gli esperimenti di laboratorio con TFF utilizzano sempre come controllo il “TFF vuoto”, cioè un TFF privo di farmaco da trasferire.
Si evita così il sovrapporsi di possibili variabili provenienti dalle apparecchiature utilizzate. L’unica differenza infatti è la presenza - assenza del farmaco.

Siamo consapevoli che la ricerca riguardante i campi informati e i TFF è soltanto all’inizio, ma sappiamo che, se sviluppata, questa metodologia potrebbe apportare grandi benefici nel campo della farmacologia e della bioagricoltura.

Il TFF sembra infatti escludere qualunque effetto collaterale e tossico correlabile al farmaco trasferito e si potrebbe giungere, perfezionando le tecniche, a terapie farmacologiche prive di effetti dannosi.
Inoltre è da tenere presente il risparmio di costi (con un campione di medicinale si può trattare un numero “infinito” di soggetti) e l’immediatezza d’azione, per cui a volte il TFF via cavo, diretto sul paziente, produce effetti più rapidi, efficaci e più duraturi del farmaco vero.

Non è fantascienza ipotizzare nel futuro tecniche di terapia farmacologica via telematica o per irradiazione di frequenze nell’ambiente.

Anche per quanto riguarda la bioagricoltura si possono ipotizzare azioni di diserbo o di antiparassitaggio mediante irrigazione con acque attivate o irraggiamento diretto in campo, con notevoli vantaggi ecologici (nessun inquinamento ambientale di tipo chimico).

Ma al di là delle possibilità di applicazione pratica attuale o futura, quello che più ci sta a cuore è la speculazione filosofica del fenomeno che certamente apre nuove prospettive nell’ambito della fisica, della chimica, della biologia e anche nella più globale concezione dell’universo.
Sembra che la natura voglia mantenere invariata l’identità di ogni singola particella, dato che il campo di ognuna ripete continuamente “il suo verso”, raccontando al mondo la propria identità.

Probabilmente, la realtà della rete informativa è molto più importante di quell’altra realtà che percepiamo attraverso i sensi.
I corpi materiali permetterebbero soltanto, a questa realtà più “sottile”, di manifestarsi nel mondo del divenire.

Così la vera realtà sarebbe quella dei vuoti, dei campi e del retroscena, di cui noi (e tutti i corpi sensibili) saremmo soltanto un riflesso, come le ombre nella famosa caverna di Platone.
Di questo sembra convinto anche il fisico quantistico statunitense David Bohm, il quale sostiene che l’universo percepito dai nostri sensi non sia altro che un riflesso spettrale di un’altra realtà, parallela alla nostra, aspaziale e atemporale.

È il mondo che sta al di là dello specchio di Alice.
Il mondo di scena è soltanto quello che viene riflesso dallo specchio.
Ma la verità è ben oltre.
Il TFF ci ha rivelato l’esistenza dei campi informati.
I campi informati sono quei messaggeri del regno di mezzo, le intelligenze che mettono in comunicazione gli altri due regni tra loro, dall’aldilà all’aldiqua dello specchio.

Potremo un giorno, attraverso i campi informati, comunicare con il retroscena del mondo?

I campi informati possono davvero condurci al di là dello specchio? >>


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Filmato:

I farmaci del futuro

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