Re: Il Campo del Punto Zero

Inviato da  Al2012 il 28/1/2008 2:31:46
Ho aperto questo topic il 2 ottobre 2006, quanto tempo ….

Se ci penso, sono qua .. davanti ad una tastiera .. in testa cose da dire .. pensieri da condividere

Ho iniziato questo mio viaggio nel “web” ..in questo mio piccolo angolo, che grazie ad un animo candido è stato messo in evidenza. Grazie ! Mi sento onorato.

Ma dicevo che ho iniziato questo mio viaggio nel web con il desiderio di diffondere, o per meglio dire contribuire alla diffusione di un pensiero di unione tra scienza e spirito.
Scintilla, accesa dalla lettura del libro “Il segreto dell’universo” del fisco Fabrizio Coppola, che ha riacceso un fuoco, che si era assopito, del desiderio di comprendere ….. “cos’è la vita”.

L’incontro tra scienza e spirito, mi ha aiutato ha riunire due parti del mio essere.
La parte materialistica: La vita è riproduzione. Trasmissione del DNA per l’assemblaggio di un nuovo essere simile, un meccanismo complesso del DNA per trasmettersi tra esseri della stessa specie.
La parte spirituale: pensiero orientale, ma non solo, anche il pensiero dei nativi sud americani, la visione spirituale dei nativi nord americani, quella dei nativi australiani, senza tralasciare i fenomeni “paranormali” mi hanno sempre attratto, tutti pezzi di un puzzle, che mi fanno pensare che esiste qualcosa che la visione materialistica non può spiegare.

Ora con la “filosofia” della fisica quantistica ho riunito questi due esseri in uno.

Ora passo ….. alle citazioni ….

La non separabilità quantistica

(…) In questo articolo, ci proponiamo di illustrare un’interessante interpretazione della non località e dell’entanglement quantistico sviluppata dal fisico anglo-americano David Bohm (nota anche come teoria dell’ordine implicito o modello olografico della realtà) e le prospettive che può aprire nella descrizione del mondo fisico (in particolare nello studio delle interazioni fondamentali); successivamente, mostreremo che la non separabilità delle particelle subatomiche può essere spiegata sulla base dell’idea che lo spazio fisico, al livello fondamentale, ha un carattere a-temporale.

(...)La particella si comporta in pratica come una nave che arriva al porto grazie alla potenza dei suoi motori ma sotto la guida di un radar che le indica la strada da seguire.
I motori rappresentano il comportamento classico delle particelle nel mondo fisico che conosciamo (per esempio l’azione dei campi elettromagnetici), mentre il radar rappresenta l’azione del potenziale quantico.

Ora, Bohm ha mostrato che è proprio il potenziale quantico a determinare la non località dei processi microscopici, la comunicazione istantanea tra le particelle subatomiche: il potenziale quantico informa ogni particella dove andare, come se dietro alla realtà fenomenica spazio-temporale fatta di materia ed energia, esistesse un piano nascosto che la guida e la unisce a tutte le altre particelle in un’unica simbiosi cosmica. Insomma, particelle distanti anche miliardi di anni luce sono in grado di comunicare tra di loro informazioni in modo istantaneo proprio grazie all’azione del potenziale quantico. (…)

(…)Secondo Bohm è possibile individuare nella meccanica quantistica due diversi livelli di descrizione dei sistemi fisici:

l’interpretazione standard e il suo formalismo ci permettono di rendere conto del foreground, dell’ordine esplicito del mondo macroscopico così come ci appare dalle nostre misure, e che è caratterizzato da manifestazioni locali e frammentarie;

quello che avviene nell’ordine esplicito rappresenta tuttavia una proiezione del livello fondamentale, nascosto, cioè il livello del background e dell’ordine implicito, caratterizzato da non località e non separabilità.

Bohm suggerisce quindi che nell’indagine della realtà fisica bisogna distinguere tra gli aspetti “avviluppati”, legati al livello nascosto e quelli “dischiusi”, che si manifestano come proiezioni del livello fondamentale.

In base alle idee di Bohm, il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che esiste un livello di realtà del quale non siamo minimamente consapevoli.

Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della realtà (cioè il foreground o ordine esplicito); ad un livello più profondo esse non risultano “parti” separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e basilare.

A questo livello più profondo e fondamentale (che è appunto il background o ordine implicito), tutte le particelle subatomiche sono infinitamente collegate in una sorta di interezza continua.

Si è insomma condotti - usando parole dello stesso Bohm – “ad una nuova concezione di totalità indivisa che nega l’idea classica della possibilità di analizzare il mondo in parti esistenti in maniera separata ed indipendente:

la realtà fondamentale è l’inseparabile connessione quantistica di tutto l’universo e le parti che hanno un comportamento relativamente indipendente sono solo forme particolari e contingenti dentro questo tutto”.

Per comunicare la sua visione, Bohm usò anche potenti metafore, e tra queste la più famosa è probabilmente la metafora dell’ologramma (per questa ragione l’interpretazione di Bohm della non località quantistica può essere anche definita modello olografico della realtà).

Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser, la cui principale proprietà sta nel fatto che ogni sua parte contiene tutte le informazioni possedute dall’ologramma intero.

Per estensione, si può parlare di procedimento ologrammatico quando tutte le informazioni di uno spazio a n-dimensioni sono contenute in uno spazio di dimensioni minori.

L’analogia tra l’ologramma e i diversi livelli della realtà fisica è la seguente: l’ordine esplicito o foreground è come una rappresentazione olografica dell’ordine implicito, cioè del background.

Si può anche dire che, al suo livello più profondo e fondamentale, la realtà nel suo insieme non è altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, il presente e il futuro coesistono contemporaneamente, cioè l’universo stesso è una proiezione, un ologramma, il magazzino cosmico di tutto ciò che è, che sarà o che sia mai stato.(…)

Tratto da:
QUI

Ora qualche video:

Non località e l'Osservatore
QUI

Dr Quantum e L'Esperimento delle 2 Fessure
QUI

In questi video ritroviamo il fisico Amit Goswami, (è l’indiano che parla inglese come un indiano, con l’aspetto un po’ calabrese)

what the bleep do we know montage_ITA part1
QUI

what the bleep do we know montage_ITA part2
QUI

what the bleep do we know montage_ITA part3
QUI

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