Re: Meccanica Quantistica

Inviato da  shevek il 15/10/2006 13:35:26
Salut y Libertad packz!


Dici:Citazione:
Shevek -citazione- Ebbene, alcuni mesi fa, alcuni ingegneri, sfruttando l'immersione di una singola particella emessa in un mare di altre particelle rallentate, sono riusciti invece a mostrare la traiettoria di una particella (un elettrone) con precisione paragonabile alla meccanica classica.

Mi dai il link dell'articolo che cosi` mandiamo lo studio alla fondazione Nobel per assegnargli un premio? Se si riuscisse a violare il principio di indeterminazione non ci sarebbe niente da discutere sulla MQ in quanto la sua caratteristica principale risiede tutta li`: probabilmente nell'esperimento avranno giocato sulla lunghezza d'onda di de Broglie (wikipedia)...
(...)
Sono d'accordo con te che ci basiamo su un formalismo matematico che presuppone delle assunzioni, ma l'esperimento di non localita` e` stato fatto ed e` stata verificata la disuguaglianza di Bell (wikipedia) quindi la localita` auspicata da Einstein se ne finisce nel cesso!

Einstein si ribellava alla MQ perche` cambiava radicalmente la concezione di realta` fisica e non l'avrebbe fatto se fosse stata solo una questione di idealizzazione (che esistono per carita` ma su altri fronti: non ti sto a parlare di matrici statistiche che se no devo aprire un sito per spiegarlo...): la natura si comporta in materia statistica per sua (appunto) "natura" e non perche` noi siamo ignoranti, a riprova di questo nella termodinamica certe formule (quali l'entropia) assumono un significato non ambiguo solamente con il principio di indeterminazione!


Andiamo con ordine. L'articolo è stato pubblicato su "Le Scienze" di alcuni mesi fa, prima dell'estate. Lo cerco e ve lo spedisco, appena lo ritrovo. In ogni caso non hanno giocato sulla lunghezza d'onda di De Broglie, ma sul rallentamento delle particelle che misuravano posizione e velocità dell'elettrone, giungendo a precisioni, diceva l'articolo, paragonabili alla meccanica classica (dava anche l'ordine delle misure, che ora non ricordo). Ne discussi, fotocopia dell'articolo alla mano (che purtroppo non riesco più a trovare), anche con i miei colleghi di fisica, di cui uno molto addentro alla MQ, che lo trovarono molto interessante, Comunque, questo non significa che la MQ sia stata "falsificata": il principio di indeterminazione deriva dal fatto che l'ordine di massa dello strumento di misura e dell'oggetto da rilevare sono pressoché dello stesso livello: gli autori dell'esperimento (impegnati nelle ricerche sul cosiddetto "computer quantistico") questo handicap sono riusciti a superarlo. Hanno bypassato il principio di indeterminazione, non l'hanno falsificato: resta valido per tutte le altre attuali operazioni di misura in MQ. Mi interessava solo far notare che, almeno in un caso, è possibile parlare, misure sperimentali alla mano, di traiettoria anche per un oggetto subatomico e, di conseguenza, che dobbiamo fare molta attenzione a distinguere la teoria (e le sue possibilità concrete di prova sperimentale) da un lato e la realtà effettiva delle cose dall'altro.

Sulla questione dell'esperimento di Bell-Aspect vanno notate tre cose.

La prima è che Einstein padroneggiava la MQ al punto tale che fu il primo a comprendere che fu il primo a comprendere che l'interpretazione dominante del formalismo della MQ implicava l'azione a distanza.

La seconda è che l'esperimento in questione differisce essenzialmente da quello proposto da Einstein, Podolwsky e Rosen. Mentre EPR propongono un esperimento mentale nel quale vengono messe in gioco le posizioni spazio/temporali di alcune particelle che dovrebbero influenzarsi a distanza (per di più su scale spaziali enormi), l'esperimento B-A ha misurato nello spazio di un laboratorio i valori dello spin di alcune particelle che hanno interagito in un tempo passato, caratteristiche logicamente indipendenti dalla loro posizione spazio/temporale.

La terza è che non si nota come l'EPR sia un esperimento mentale galileiano "a doppio taglio", dove entrambe le lame si rivolgono contro l'interpretazione dominante della MQ. Basta leggere la parte finale dell'articolo EPR per rendersi conto che l'azione a distanza, sia che venga misurata sia che non venga misurata sperimentalmente, in entrambi i casi le particelle avrebbero una posizione ed una velocità INDIPENDENTI dall'atto della misurazione e, conseguentemente, l'interpretazione di Copenhagen della MQ è falsa.

Invece cosa si dice: che Einstein avrebbe sostenuto che la misurazione di un'azione non locale sarebbe stata impossibile. Cosa del tutto falsa, ma che serve a spacciare l'esperimento B-A per una confutazione delle critiche EPR all'interpretazione di Copenhagen - che è, lo sottolineo, un'INTERPRETAZIONE e non la MQ che, in quanto tale, è un formalismo matematico atto a sottoporre le teorie sul mondo subatomico alla verifica sperimentale - ed in questo non è differente in nulla dalle teoria della meccanica classica. Enstein, nonostante quello che tu pensi, poneva problemi del tipo sollevati da me.

Inoltre, la mia non è certo un'opinione isolata e, dai tempi di Bohm (non Bohr, BohM, immediato dopoguerra) fino a tempi recentissimi, l'idea che "Einstein aveva ragione", sia pur minoritaria, ha sempre avuto diritto di cittadinanza nella comunità scientifica: vedi in merito, per l'appunto, MUSSER, George, "Einstein aveva ragione?", Le Scienze, Novembre, 2004.

Per chiudere, infine, un appunto "complottista": non è che la preminenza, anche di là dei fatti, data all'interpretazione di Copenhagen della MQ derivi dal fatto che è sostenuta da quegli scienziati nazisti graziati ed incorporati alla CIA, mentre EPR, Bohm, ecc. erano degli sporchi rossi e non da motivazioni razionali?


Shevek

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