Re: Darwin e l

Inviato da  Manfred il 20/2/2011 13:21:43
In generale, i fossili del pleistocene sono interpretabili come varietà di un’unica grande specie politipica (come suggerisce Wolpoff) e cosmopolita che vive sulla Terra da almeno 1,5 milioni di anni. Gli adattamenti climatici di lungo periodo hanno dato luogo a diverse varietà regionali (o razze) “gracili” e “robuste”. In fondo la differenza tra l’Homo erectus africano e il Neanderthal è qualitativamente la stessa che intercorre tra i Keniani e gli Inuit di oggi, solo amplificata nelle proporzioni: ai tropici i corpi sono alti e slanciati, con arti longilinei adatti alla dispersione del calore, nell’Artico sono tozzi, con un tronco ben piantato, ossa corte e robuste, per conservare al massimo la temperatura corporea.

Dimostrami che quanto scritto è una insensatezza, entrando nel merito, non a priori,troppo comodo.

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