Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  nessuno il 13/2/2011 11:26:07
Citazione:

Bubu93 ha scritto:
Ma non era un topic sull' evoluzione questo ?

Andate qui a scannarvi su 'ste cose -.-
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=6162&viewmode=flat&order=ASC&start=0


Sì, certo, è un topic sull'evoluzione. E, allora? Questa discussione non è anch'essa frutto di un processo evolutivo?

Tranquillizzati, Bubu. Dal mio personale punto di vista erano anni che non leggevo un'intervento interessante come quello di Polonio, e le successive riflessioni (manfred a parte, per il quale vale la locuzione: "braccia rubate all'agricoltura") mi trovano sostanzialmente d'accordo (notturno e incredulo).

Semmai, sono in disaccordo su alcuni aspetti del discorso sull'inconscio, e sul fatto che i nemici stiano all'interno.
Intendiamoci, non sono un mistico (non ho questo dono). Ho conosciuto alcune persone che considero tali e ho cercato di stare con loro per un po'. Non ci ho capito nulla, ma non era importante capire.

Secondo me, l'esperienza (il fare esperienza di...) è uno strumento di conoscenza altrettanto valido della scienza. A differenza della scienza non spiega nulla (ma non è nemmeno quello il suo obiettivo); d'altra parte, la scienza non vive nulla.

Quindi, forse, una buona soluzione potrebbe essere quella di percorrere entrambe le strade contemporaneamente. Non credo granché ai vari dualismi che circolano, quindi penso sia possibile.

E, se si vedono le cose da un certo punto di vista, nemici non ne esistono, né possiamo considerare "l'inconscio" come qualcosa che non ci appartiene. E' solo una modalità di espressione differente di quello che siamo, ma ci appartiene al pari della coscienza. Non è né un nemico, né un alleato. E' noi stessi. Se il mondo è uno, perché inserire divisioni?

Questo vale anche per la discussione sugli "stati di coscienza". Noi siamo molti, da un certo punto di vista. Continuiamo ad essere uno, da altri punti di vista.

E, se posso dire una cosa che a me pare c'entri con il discorso aperto da Polonio, mi piace una cosa della scienza e del pensiero scientifico: non solo si basa sul mistero, ma ne ha persino "istituzionalizzato" la presenza.
Il principio di indeterminazione di Heisemberg afferma un'impossibilità strutturale insuperabile. E questo viene affermato a partire da un processo di pensiero e di conoscenza che si dà come obiettivo la spiegazione del mondo.
Dal mio punto di vista è meraviglioso. Non solo io scienziato, che intendo scoprire come funziona il mondo, dico che non sono in grado di farlo fino in fondo; aggiungo pure che non è possibile farlo e che ogni mio sforzo in quella direzione sarà vano. Se non è misticismo questo ...

Buona vita
Guglielmo

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