Re: Darwin e l

Inviato da  fealoro il 28/11/2008 10:33:48
Gentile Celacanto

Per quanto riguarda il progenitore comune e quindi l'abiogenesi.
Continuo a non capire perchè mangog l'ha infilato nella discussione, visto che Badger stava parlando di altro e quindi non era in discussione il progenitore comune.
Per quanto riguarda il fatto che sia il nocciolo della questione credo ci sia un errore epistemologico nel tuo ragionamento.
Come ho detto l'esistenza del progenitore comune è una conseguenza della teoria dell'evoluzione, ma non è la sua base.
La teoria dell'evoluzione, nella sua sintesi moderna, si basa (spiegato in modo semplice) sulla variabilità genetica, sull'ereditarietà genetica e sulla selezione naturale.
Essendo questi tre concetti sperimentati e sperimentabili, la base della teoria non è in discussione. Esistono dibattiti e forti dubbi sulla modalità con cui questo avviene. Rispetto ad una evoluzione graduale e continua (concetto in cui si riconosce, credo, il neodarwinismo), esistono altre posizioni, come quella di Gould o di Dawkins, secondo cui l'evoluzione è molto più discontinua e irregolare. I meccanismi per cui ciò avviene non sono ancora del tutto chiari (altrimenti non ci sarebbero questi dubbi).
Ma ripeto il fatto che l'evoluzione sia un fatto scientifico non è attualmente in discussione. Poi uno può anche ritenere che i risultati scientifici finora non valgono nulla e che gli scienziati sono solo una manica di incompetenti, però questa è la situazione a grandi linee.

Detto questo il problema dell'abiogenesi e del progenitore comune è una conseguenza della teoria, non un suo presupposto. Come sempre accade la formulazione di una teoria scientifica permette (ed è anche il suo scopo principale) di fare delle previsioni sul comportamento di un evento naturale. Cioè permette di dire: se la teoria A è vera allora, sotto determinate circostanze, mi aspetta che sia vero anche l'evento B.
Ad esempio la teoria della relatività ha aperto una serie di questioni su eventi al limite della conoscenza umana come buchi neri, big bang e viaggi nel tempo.
Tali eventi B, conseguenze di una teoria, non sono sempre semplici da descrivere e capire. Potrebbero volerci anni di studio anche solo per rendersi conto di quali sono le conseguenze e le implicazioni di una teoria. I buchi neri sono stati una incognita per lungo tempo, e ancora adesso (che io sappia) la loro esistenza non è del tutto provata. Ciò non toglie che la teoria della relatività continua ad essere utilizzata e considerata una teoria scientifica.
Allo stesso modo la teroia dell'evoluzione ha come conseguenza possibile la teorizzazione di un progenitore comune. Questo non perché sia necessario alla teoria in sé, ma perché lo studio dei meccanismi finora conosciuti dell'evoluzione ci portano a pensare che, non potendo postulare interventi esterni di entità metafisiche, il corredo genetico e un meccanismo di autoriproduzione si siano attivati e abbiano iniziato a replicarsi. Come dici tu l'ipotesi che il progenitore sia unico è più efficiente e probabile rispetto ad avere più progenitori che si siano ibridati.
Ma tutto questo è e rimane al momento una ipotesi di studio, come era un'ipotesi che esistessero i buchi neri, o come è una ipotesi la teoria del big bang. E infatti si parla di ipotesi abiogenetica.
Tanto per sintetizzare se un giorno atterrassero degli alieni sulla terra e ci mostrassero senza ombra di dubbio che sono stati loro miliardi di anni fa a creare i primi RNA autoreplicanti, tutto l'ipotesi abiogenetica, gli esperimenti del brodo primordiale, la teoria di LUCa, sarebbero da buttare o per lo meno inutili a spiegare la nascita della vita sulla terra. Ma la teoria dell'evoluzione sarebbe ancora valida, perchè i meccanismi su cui si basa sono ancora validi. Semplicemente non è più valida l'inferenza che la vita si sia creata da sola perché, nel caso degli alieni, una nuova variabile sconosciuta è entrata in gioco.

Questa laboriosa spiegazione, sicuramente al di sotto di uno standard divulgativo minimo, per spiegarti che abiogenesi ed evoluzione sono due problemi collegati, ma epistemologicamente distinti. O meglio, se la teroia dell'evoluzione dovesse risultare totalemtne sballata, allora l'ipotesi abiogenetica sarebbe del tutto superflua, mentre qualunque problema possa incontrare l'ipotesi abiogenetica, se non va ad intaccare i meccanismi fondamentali dell'evoluzione, non mette in pericolo la formulazione della teoria evoluzionista.

Citazione:
Hai scritto:

Citazione:
Quando si parla dei primi "istanti" della vita in grado di autoriprodursi le opzioni a disposizione sono molte e varie perchè il meccanismo dell'ereditarietà genetica non era ancora così rigidamente strutturato.


Su quale base scientifica empirica Galileiana, fai questa affermazione???


Non capisco cosa stai contestando di preciso in questa frase, in quanto dico semplicemente che i meccanismi coinvolti in quegli istanti non sono ne chiari ne definiti.
E, ripeto, l'ipotesi abiogenetica è ancora un'ipotesi, scientifica e attualmente la più seguita, ma pur sempre un'ipotesi. Vi sono esperimenti per trovare i meccanismi, ma ancora non c'e' una risposta empirica chiara, ti do ragione.
Ma il fatto che non siamo ancora in grado di descrivere o di provere empiricamente l'esistenza del progenitore non significa che la teoria dell'evoluzione sia falsa.

Citazione:
Come hai detto giustamente "Il fattore scatenante" il dimorfismo sessuale del verme dipende solo da un evento esterno, non dipende dai geni!

Come no? Sono i geni che stabiliscono che come reazione ad un dato stimolo esterno il corpo si sviluppa in un certo modo. Alla stessa maniera per cui se ad uno stimolo esterno qualsiasi (mi taglio i capelli) il mio corpo reagisce nello stesso modo stabilito dai geni (i miei capelli ricrescono)

Citazione:
l’insieme delle manifestazioni di una malattia si dice "fenotipo".

No. Il fenotipo è l'espressione fisica del genotipo di un essere vivente. Non c'entra con l'espressione di una malattia.

Citazione:
I prioni dunque, sono gli agenti infettivi di malattie trasmissibili. Ma la loro capacita' non si ferma qui. Risultano infatti responsabili anche di malattie ereditarie!

Spero tu non stia facendo confusione tra trasmissione ereditaria e trasmissione di una malattia...
Che sappia io il prione si trasmette per contagio oppure tra madre e figlio (che è un caso speciale di contagio, e non tra padre e figlio, che lo classificherebbe come ereditario. Ma potrei sbagliarmi e se hai notizie e studi più approfonditi ne possiamo discutere.
Nel link da te citato si parla di comunque di mutazioni somatiche e quindi di mutazioni genetiche.
Per quanto riguarda l'eredità proteica ammetto di non conoscerla, immagino sia uno studio importante, ma non capisco quale possa essere il problema. Spero tu possa spiegarmelo.

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