Re: Darwin e l

Inviato da  Celacanto il 26/11/2008 18:20:30
Ciao Badger!

Badger ha scritto:

Celacanto, consentimi un paio di precisazioni, perché mi pare che tu stia facendo un po' di confusione. Una mutazione non implica necessariamente il passaggio da una specie ad un'altra. Quindi sì certo che le popolazioni umane sono tutte della stessa specie. Nell'esperimento con E. coli nessuno dice che vi sia stata “speciazione”.

Sono d'accordo con quello che hai scritto! Una mutazione o più di una, non implica necessariamente il passaggio da una specie ad un'altra! Se non è avvenuta una speciazione verso un'altro organismo più evoluto, si può dire anche che non è avvenuta un'evoluzione come vuole la teoria evolutiva!

Badger poi ha scritto:

In secondo luogo, l'importanza dell'esperimento non risiede nel fatto di provare la sostituzione di basi, dunque la mutazione in sé (che, del resto, le evidenze indirette già dimostrerebbero), bensì nel dimostrare il meccanismo nel suo insieme: variabilità intrapopolazionale, selezione naturale e contingenza. Non c'è più bisogno di verificare se le mutazioni siano cosa vera o meno, sono da tempo un dato di fatto (su questo penso si sia tutti d'accordo).

Sono sostanzialmente d'accordo! La variabilità intrapopolazionale è ovvia, basta vedere gli esseri umani. La selezione naturale come azione di fissazione in una specie anche questa è ovvia, basta vedere gli esseri umani nei vari continenti, o anche i cani. La contingenza per dimostrarla, bisogna prima dimostrare In modo scientifico Galileiano che il Dna si è creato per "caso".

Poi scrivi:

E nemmeno che esse possano comportare anche importanti modificazioni fenotipiche. Le interazioni tra geni, le espressioni dei geni ed il loro effetto sullo sviluppo sono un campo d'indagine ancora da esplorare quindi non si può liquidare la questione e sentenziare sul “limite della variabilità evolutiva”.

Sono d'accordo con questa spiegazione che fai sulla complessità del Dna. La semplice formula: "gene = proteina", è ormai superata. Il Dna è un mistero inspiegabile con il puro caso!

Poi scrivi:

quindi non si può liquidare la questione e sentenziare sul “limite della variabilità evolutiva”.

L'esperimento di Lenski che durava da 20 anni, che ha generato trilioni di cellule e più di 30000 generazioni con tutte le mutazioni possibili, può considerarsi concluso! la ripetitività delle mutazioni, però, più che esprimere le potenzialità della variabilità evolutiva è indicativa dei suoi limiti.

Badger ha scritto:

Infine, sull'origine ed evoluzione delle cellule, non ci sono ancora risultati sufficienti per poter spiegare esattamente come siano andate le cose. La formazione della prima cellula potrebbe essere semplicemente il risultato di meccanismi autocosituenti determinati dalle interazioni delle molecole coinvolte.

Sono d'accordo quasi su tutto! Ma ci sono troppi "potrebbe" sulla formazione della cellula. Prima bisogna dimostrarlo in modo empirico Galileiano. Con i "potrebbe" e i "pensiamo sia andata cosi", non si dimostra nulla, si possono fare solo delle "ipotesi". Mi permetto di dissentire con il
termine "semplicemente", riferito ai meccanismi autocostituenti delle cellule. Non sò se i biochimici e i biologi molecolari evoluzionisti sarebbero d'accordo con quel semplicemente! Il trasporto vescicolare nella cellula eucariote, rimane un mistero e un grosso problema se viene presa in considerazione "l'ipotesi" dei meccanismi autocostituenti di tutti gli organelli!

Badger ha scritto:

Ma in questo processo non si può parlare di mutazioni, visto che si presume che le molecole complesse autoreplicantesi come l'RNA si siano costituite successivamente.

Sono pienamente d'accordo!
Riguardo l'endosimbiosi hai scritto:

Analogamente, l'ipotesi sulla formazione della cellula eucariote prevede fenomeni di endosimbiosi, non semplici mutazioni;

l'ipotesi sulla formazione della cellula eucariote, l'endosimbiosi seriale, è appunto solo un'ipotesi!

Poi hai scritto:

anzi, per quanto mi risulta, nemmeno sappiamo se delle mutazioni nel corredo genetico dei primi procarioti abbiano avuto un ruolo in questo processo di formazione delle cellule eucariote

Che dire, sono pienamente d'accordo!

Poi hai scritto:

Ad ogni modo, il meccanismo darwiniano resta l'unico valido per spiegare come fa una determinata variante a diventare dominante in una popolazione di individui. E non c'è motivo di pensare che il meccanismo della selezione naturale agente sulla variabilità intrapopolazionale non debba valere anche nella fase prebiotica.

Ma quel meccanismo non l'aveva scoperto Mendel!
Forse ho capito male io comunque, cosa intendi per "meccanismo darwiniano", e che cosa intendi precisamente con "determinata variante a diventare dominante in una popolazione di individui". Potresti essere più esplicito!

Poi hai scritto:

Questo vale per E. coli, come è stato dimostrato, come per tutte le altre forme di vita.

Cosa sarebbe stato dimostrato nell'E. Coli e in tutte le altre forme di vita??? potresti essere più esplicito?

Poi hai scritto:

E non c'è motivo di pensare che il meccanismo della selezione naturale agente sulla variabilità intrapopolazionale non debba valere anche nella fase prebiotica.

Te la giro!

Non c'è motivo di pensare che il meccanismo della selezione naturale agente sulla variabilità intrapopolazionale debba valere anche nella fase prebiotica.

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