Israele finanziò Hamas

Inviato da  Paxtibi il 28/1/2006 16:38:51
Analisi: la storia di Hamas è legata ad Israele
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Di Richard Sale
(UPI Terrorism Correspondent)



Israele e Hamas possono attualmente essere impegnati in una lotta mortale, ma, secondo parecchi funzionari ed ex-funzionari dell'intelligence USA, a partire dalla fine degli anni 70, Tel Aviv ha fornito per anni - direttamente ed indirettamente - aiuti finanziari ad Hamas.

Secondo Tony Cordesman, analista del Medio Oriente per il Centro per gli Studi Strategici, Israele "ha aiutato direttamente Hamas - gli israeliani volevano usarla come contrappeso al OLP (Organizzazione di Liberazione Palestinese)."

Per un esperto ex-funzionario CIA, il sostegno di Israele ad Hamas "era un tentativo diretto a dividere e diluire il sostegno per un forte, secolare OLP, usando un'alternativa religiosa competitiva."

Secondo i documenti che United Press International ha ottenuto dall'Istituto di Antiterrorismo con base in Israele, Hamas si è evoluto dalle cellule della Fratellanza Musulmana, fondata in Egitto nel 1928. I movimenti islamici in Israele ed in Palestina erano "deboli e dormienti" fino dopo alla Guerra dei Sei Giorni nel 1967, in cui Israele ottenne una vittoria sbalorditiva contro i suoi nemici arabi.

Dopo il 1967, gran parte del successo di Hamas/Fratellanza Musulmana era dovuto alle loro attività fra i rifugiati della striscia di Gaza. La pietra angolare del successo dei movimenti islamici era un'impressionante infrastruttura sociale, religiosa, educativa e culturale, denominata Da'wah, che lavorava per mitigare le difficoltà dei tantissimi rifugiati palestinesi, confinati nei campi, e dei molti che vivevano al limite.

"L'influenza sociale si è sviluppata in influenza politica," in primo luogo nella striscia di Gaza, quindi in Cisgiordania, rivela un funzionario dell'amministrazione che ha parlato in condizione di anonimato.

Secondo documenti ICT, Hamas è stato registrato legalmente in Israele nel 1978 dallo sceicco Ahmed Yassin, il capo spirituale del movimento, come associazione islamica denominata Al-Mujamma al Islami, la quale allargò la sua base di sostenitori e simpatizzanti tramite propaganda religiosa e lavoro sociale.

Secondo funzionari dell'amministrazione USA, i fondi per il movimento arrivarono dagli stati produttori di petrolio e direttamente ed indirettamente da Israele. L'OLP era secolare e di sinistra, e promuoveva il nazionalismo palestinese. Hamas voleva installare uno stato transnazionale sotto la legge dell'Islam, molto simile all'Iran di Khomeini.

Sempre secondo queste fonti, ciò che sorprese i capi israeliani fu il modo in cui i movimenti islamici cominciarono a sollevarsi dopo la rivoluzione iraniana, dopo che la resistenza armata in Israele saltò fuori nel Libano meridionale con Hezbollah, sostenuto dall'Iran.

"Niente fornisce energia per l'emulazione tanto quanto il successo," ha commentato un esperto dell'amministrazione.

Un ulteriore fattore nella crescita di Hamas fu lo spostamento a Beirut della base operativa dell'OLP negli anni '80, che permise all'organizzazione islamica di sviluppare la sua influenza nei territori occupati "come ultima risorsa," ha detto.

Quando l'intifada ebbe inizio, i vertici israeliani furono sorpresi quando i gruppi islamici cominciarono a crescere in numero di affiliati e forza. Hamas aumentò immediatamente nei numeri e nella violenza. Il gruppo abbracciava da sempre la dottrina della lotta armata, ma la dottrina non era stata messa in pratica ed i gruppi islamici non erano stati sottoposti alla repressione riservata ai gruppi come Fatah, secondo funzionari del governo USA.

Ma con il trionfo della rivoluzione di Khomeini in Iran, con la nascita del terrorismo di Hezbollah in Libano sostenuto dall'Iran, Hamas cominciò a guadagnare in forza prima a Gaza, poi in Cisgiordania, contando sul terrore per resistere all'occupazione israeliana.

Israele stava certamente sostenendo il gruppo a quel tempo. Una fonte dei servizi USA che ha chiesto di non essere nominata ha confidato che Hamas veniva finanziata non solo per essere "un contrappeso" all'OLP, il sussidio israeliano aveva anche un altro scopo: "per contribuire ad identificare ed indirizzare verso gli agenti israeliani i membri di Hamas che erano pericolosi terroristi."

In più, infiltrando Hamas, gli informatori israeliani avrebbero potuto ascoltare i dibattiti politici ed identificare i membri di Hamas che si fossero rivelati "estremisti pericolosi," ha continuato il funzionario.

Alla fine, quando Hamas installò un completo sistema di controspionaggio, molti collaboratori di Israele vennero scoperti ed uccisi. Gli atti di terrorismo violenti sono diventati il punto centrale, e Hamas, diversamente dall'OLP, era poco disposta a qualsiasi compromesso con Israele, rifiutando di riconoscerne la stessa esistenza.

Ma anche allora, alcuni in Israele vedevano alcuni benefici nel provare a continuare a dare supporto ad Hamas: "il pensiero di alcuni nella destra delle istituzioni israeliane era che Hamas e gli altri, se avessero guadagnato il controllo, avrebbero rifiutato di avere una parte nel processo di pace, silurando così qualsiasi accordo sul tavolo," ha detto un funzionario di governo USA che ha chiesto di non essere nominato.

"Israele sarebbe rimasta l'unica democrazia nella regione con cui gli USA potevano trattare."

Tutto ciò disgusta diversi ex-funzionari dei servizi USA.

"La cosa sbagliata in così tante operazioni israeliane è che provano ad essere troppo sexy," ha detto l'ex-agente CIA Vincent Cannestraro.

Secondo Larry Johnson, ex-ufficiale antiterrorismo dello State Department, "gli stessi israeliani sono i loro peggiori nemici quando si tratta di combattere il terrorismo."

"Gli israeliani sono come un tipo che dà fuoco ai suoi capelli per poi provare a spegnerli colpendosi con un martello."

"Fanno più per incitare e sostenere il terrorismo che per reprimerlo," ha detto Johnson.

Il sussidio a Hamas può essere sembrato intelligente, "ma è difficile che sia stato progettato per aiutare a calmare le acque," ha detto. "Una tale operazione dà peso all'osservazione del presidente George Bush sulla crisi nell'educazione del Medio Oriente."

Cordesman ha detto che un tentativo simile da parte dei servizi egiziani di finanziare i fondamentalisti in Egitto finì male a causa della "errata lettura delle complessità."

Ad un funzionario israeliano della difesa è stato chiesto se Israele avesse fornito sostegno ad Hamas: "non posso rispondere a questa domanda. Allora ero in Libano al comando di un'unità, inoltre non è il mio campo di interesse."

Alla richiesta di confermare un rapporto di funzionari USA secondo cui il Generale di Brigata Yithaq Segev, governatore militare di Gaza, avrebbe rivelato a funzionari USA di aver finanziato movimenti islamici "come contrappeso all'OLP ed ai comunisti," il funzionario ha risposto di poter confermare soltanto di credere che Segev abbia prestato servizio nel 1986.

L'ufficio di stampa dell'ambasciata israeliana, alla richiesta di un commento, ha indirizzato l'UPI al proprio sito web.


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