Il ritorno del Fantasma Osama

Inviato da  goldstein il 20/1/2006 13:08:07

Dopo una lunga e sospetta assenza, è ricomparso Osama Bin Laden con nuove minacce al Grande Satana.
Naturalmente, come le precedenti sembianze – Osama grasso, Osama che non sembra come l'Osama precedente, Osama col naso rifatto, etc. - l'ultima incarnazione di Osama è stata esaminata dalla Cia, l'agenzia di spionaggio responsabile dell'ascesa dell'illustre carriera dell'originale Osama, cio' fino a quando mori' per problemi ai reni nel Dicembre del 2001. “Nella registrazione audio, Bin Laden ha dichiarato che si rivolge agli Americani dopo che i sondaggi hanno mostrato che “una schiacciante maggioranza di voi desidera li ritiro delle truppe americane dall'Iraq ma (Bush) si e' opposto a quella richiesta””, riporta Al-Jazeera.

In breve, se siete contrari all'invasione ed occupazione dell'Iraq dei neoconservatori Straussiani, siete ovviamente d'accordo con Osama Bin Laden Goldstein, il precedente personaggio principale nella sessione dei due minuti d'odio imbastita dalle corporation dei media americane (Osama è stato successivamente rimpiazzato da un altro clone di Immanuel Goldstein, piu' sinistro e cattivo, anche lui morto, Abu Musab Al-Zarqawi). Bush ha dichiarato tempo fa Osama irrilevante (anche se è il cattivo principale dell'11 settembre) ma i neoconservatori straussiani potrebbero desiderare di riportarlo in auge, non tanto per nostalgia ma perche' Bush necessita di un Arabo cattivo ora che e' a picco con la sorte e con i sondaggi).

La doppiezza dei nostri media, inoltre, fa si che il ritorno di Osama sia una perfetta opportunità per rispolverare nostalgici e confusi giornali e siti web con mediocri sciocchezze su Osama. Per esempio, il “liberale” American Prospect ha dedicato una pagina a Peter Bergen, autore di “Guerra Santa, Inc: alla scoperta del segreto mondo di Osama Bin Laden”, uno dei pochi selezionati uomini bianchi a cui è stato concesso di intervistare Osama. In un intervista condotta da Aziz Huq, Bergen ci dice che è:

"Impossibile capire Al Qaeda senza le vicende personali di Osama Bin Laden e del suo numero due Ayman Al-Zawahiri. E nessuno di due è scomparso dalle cronache: non solo Bin Laden ha modificato la storia con gli attacchi dell'11 settembre, ma ha anche continuato a farlo. Attraverso cassette audio e video, sta giocando una parte attiva in Al-Qaeda. Bin Laden ordina un attacco agli alleati della coalizione guidata dagli Usa, e scoppiano le bombe a Madrid. Al Zawahiri ha richiesto attacchi verso il Presidente [Pakistano] Pervez Musharraf, e qualche tempo dopo, sono stati portati a termine."

Naturalmente, tutto cio' e' poco piu' che una stupidaggine, dato che non abbiamo alcuna evidenza che Osama avrebbe organizzato gli eventi del 9/11, o che avesse niente a che fare con “ordinare gli attacchi agli alleati di coalizione degli Usa” od in quel caso le bombe a Madrid, quest'ultimo ovviamente il lavoro della Spanish Unidad Central de Operaciones e direttamente collegato a Juan Desus Sanchez Manzano, il capo della Tedax, l'unità artificieri della guardia civile spagnola (leggete Madrid 3/11 train bombing suspects linked to Spanish Security Services, un fatto ovviamente ignorato dai media statunitensi). Infatti, Osama non puo' essere collegato a nessun evento terroristico in particolare, a parte naturalmente le azioni di terrorismo dirette dalla Cia contro i Sovietici in Afghanistan.

Peter Bergen nega questo, essenzialmente dipingendo Osama come un semplice inetto che ha sconfitto la sua codardaggine diventando un terrorista di fama mondiale:

"L'immagine del giovane Osama ci mostra qualcuno che è iperreligioso, anche secondo i canoni degli anni '70 in Arabia Saudita. Ma lui era anche molto gentile, di buone maniere, e timido. E secondo la vulgata comune, una persona altruista. Stava anche lavorando duro, anche se non fini' l'universita'. Dunque come e' diventato il leader della principale organizzazione terrorista al mondo? La risposta è breve e si chiama Afghanistan, dove andò a combattere la jihad contro l'occupazione Sovietica. All'inizio, le persone non lo notarono. Peccava di carisma e di attitudine da leader. Ma appena combatte' i Sovietici negli anni '80, divenne piu' fiducioso, e fu messo alla prova il suo coraggio. Decise quindi di mettere su una sua propria organizzazione, anche se i suoi amici e parenti lo sconsigliarono: è un suicidio, non è jihad, contrabatterono. Ma è risaputo che ignoro' questo consiglio e scelse di andare avanti per la sua strada."

Una specie di versione Islamica di una favola di Horatio Alger, senza i teatrali poveri che diventano ricchi. Naturalmente, tutto cio' non ha nessun senso – Osama era uno delle migliaia di Musulmani (per essere esatti, 35,000 fondamentalisti musulmani provenienti da 43 paesi islamici del medio oriente, nord e centro africa, asia centrale e estremo oriente; leggete Rashid, linkato sotto) portate in Afghanistan dalla Cia e dalla sua succursale, l'ISI Pakistana, con abbondanti finanziamenti dall'Arabia Saudita. Non fu quel tipo di ambiente in cui un fiorellino religioso potesse “mettersi in proprio” e fondare un impero terrorista, non senza una direzione ombra – con l'afflusso di capitali Cia valutabili tra i 6 ed i 20 miliardi di dollari – e gente poco raccomandabile come il Generale Pakistano Zia Ul-Haq a muovere i fili.

Bergen continua con la sua favoletta:

"Al-Qaeda non nacque da una costola dell'”Ufficio Servizi” di Abdullah Azaam, come è stato suggerito altrove. Al Qaeda è cresciuta in opposizione all'organizzazione di Azzam, non da essa. L'Organizzazione di Azzam è diventata simile ad una NGO, fornendo educazione ed altro. Bin Laden non voleva fare quello. Voleva combattere i Sovietici formando la sua propria organizzazione."

Se l'”Ufficio Servizi” di Azzam (conosciuto anche come Maktab Khadamāt al-Mujāhidīn al-Arab) era “qualcosa di simile” ad una OGN, dunque la Mafia è qualcosa di simile all'esercito di salvezza. Anche fonti di informazione tradizionali etichettano il MAK (Maktab al-Khadamat) come un'operazione congiunta di CIA ed ISI. Inoltre, il MAK ha fatto da base alla World Muslim League ed alla Fratellanza Musulmana a Peshawar, nel Nord del Pakistan, secondo il giornalista Pakistano Ahmed Rashid, che ha scritto un libro definitivo sui Talebani e conosce le dinamiche politiche e religiose dell'Afghanistan meglio di quanto riuscira' mai a fare Peter Berg, sponsorizzato dalla New America Foundation (vorrei far notare che la New American Foundation è generosamente finanziata dalla Pew Charitable Trust nel classico stile dei gatekeeper di sinistra; leggete a questo proposito l'articolo di Ken Bell How Liberal Foundations Gutted the First Amendment, Suckered Congress, the President & the Courts In Order To Make You Shut Up).

“Durante gli anni 80, Azam strinse stretti legami con [Gulbuddin] Hikmetyar e Abdul Rasul Sayyaf, lo studente Coranico Afghano, inviato dai Sauditi a Peshawar per diffondere il Wahabismo. I soldi Sauditi si diressero verso Azam ed il MAK (o Centro Servizi), che egli creò nel 1984 per servire le nuove reclute e ricevere donazioni dalle organizzazioni caritatevoli islamiche. Donazioni dall'intelligence Saudita, dalla Saudi Red Crescent, dalla World Muslim League e da principi Sauditi e Moschee vennero canalizzati verso il MAK” spiega Rashid. Si dovrebbe notare che Gulbuddin Hekmatyar fu un pupillo della CIA e, secondo Rashid, ricevette il 90% dei fondi che l'ISI ricevette della CIA. Come di consueto, la CIA era attirata da Hekmatyar e dagli altri del suo genere per la loro brutale ferocia.

Il collegamento di Azzam con la Fratellanza Musulmana è un fattore significativo, considerato che quest'organizzazione è stata infiltrata ed aiutata fin da molto tempo fa per volere del MI6 e in seguito della CIA. “Secondo l'agente Cia Miles Copeland, gli Americani hanno cominciato a ricercare un Billy Graham musulmano verso il 1955”, scrive il giornalista e scrittore originario della Palestina Said K. Aburish. “Quando il trovare o creare un Billy Graham musulmano si rivelo' impresa ardua, la CIA comincio' a cooperare con la Fratellanza Musulmana, l'organizzazione di massa Musulmana fondata in Egitto ma con seguaci da tutto il Medio Oriente”. Nel 1957, la CIA ed il MI6 collaborarono per usare la Fratellanza Musulmana in uno sforzo per destabilizzare la Siria ed assassinare i loro leader nazionalisti ( legete Jean Shaoul, CIA-MI6 planned to assassinate Syrian leaders in 1957), un piano successivo a quello, riuscito, istigato dalla CIA, che rovescio' il leader democraticamente eletto Mohammed Mossaedgh.

Come spesso succede con gli utili ma alla fine usa-e-getta fanatici Musulmani, Sheikh Abdullah Azzam fu assassinato il 24 Novembre del 1989, e Osama prese il suo posto. Indubbiamente, in contrasto alle affermazioni di Peter Bergen, “Al-Qaeda” potrebbe essere considerata la continuazione del MAK – o piu' precisamente, un evidente erede in quanto architettato dalla CIA, dall'ISI e dall'intelligence Saudita. Il MAK è servito allo scopo di reclutare proseliti fanatici dello Wabahismo in Afghanistan e dopo che i Sovietici furono scacciati i servigi di Azzam non erano piu' richiesti (ed era considerato un pericolo per la fase successiva – la propagazione di Al-Qaeda nei Balcani ed in Cecenia).

Come Azzam, Osama Bin Laden è servito alla sua funzione, ma ovviamente i suoi burattinai non hanno deciso la sua eredità percio' intendono spremerlo il piu' possibile, anche se e' sepolto in una tomba senza iscrizioni (secondo la tradizione Wahabita) come riportato dal gionale Al-Wadf il 26 Dicembre, 2001. Osama sta compiendo, come riporta il Guardian , “Un altro colpo mediatico e politico di alto profilo”, ed al momento giusto dato che il diabolico stratagemma neocon di ispirazione Straussiana di guerra totale contro la societa' e la cultura islamica comincia a zoppicare, nel dispierato bisogno di una infusione [di propaganda, ndt] tra la devastazione dell'Iraq e l'imminente attacco all'Iran. Inoltre, nelle contorte macchinazioni della “guerra al terrore”, l'ultimo comunicato ufficiale di Osama potrebbe segnalare che i preparativi per un altro “attacco terroristico” qui in America siano alle fasi finali, dunque fornendo un pretesto per l'omicidio di massa ed i crimini contro l'umanita' che sono in agenda, e, inoltre, per assicurarsi che la sempre malleabile popolazione Americana sia nel giusto stato mentale.


Kurt Nimmo

Fonte: Another Day in The Empire

Nota: ero gia' a meta' traduzione, quando e' spuntato l'articolo in homepage, ma ho continuato immaginando che potesse comunque interessare piu' di qualcuno.
Il tono di Nimmo è complementare a quello di Massimo: il primo punta l'indice verso i media americani, mentre il secondo sottolinea l'importanza dell'alternativa di Internet.
Dunque è consigliato, onde evitare discussioni doppie, trattare qui solo degli aspetti che non siano gia' oggetto di dibattito nell'articolo in home.

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